Un sondaggio – tra gli agricoltori del Nord che producono riso – ha stabilito che il leghista Gian Marco Centinaio è stato un ottimo Ministro dell’Agricoltura. E infatti i risicoltori del Nord sono stati aiutati e protetti dai dazi doganali. Mentre i produttori di grano duro del Sud sono stati abbandonati e subiscono l’invasione del grano canadese al glifosato!
Questa la dobbiamo assolutamente raccontare. Su Agricoltura.it, il giornale dell’agricoltura italiana, si dà conto di un sondaggio stando al quale l’ex Ministro delle Politiche agricole, il leghista Gian Marco Centinaio, sarebbe stato un buon Ministro.
Lo hanno detto tutti gli italiani? No: lo hanno detto i risicoltori italiani che, all’87%, si sono espressi in favore dell’ex Ministro.
Dove si coltiva il riso in Italia? Per lo più nella bassa padana, dalla Lombardia al Piemonte. Il riso è coltivato anche in Veneto e in Emilia Romagna.
Il riso si coltiva anche in Sardegna, nella zona di Oristano.
Insomma, al 90% e forse più, oggi, il riso è una coltura del Nord Italia.
Normale che i risicoltori del Nord abbiano definito il leghista Centinaio un ottimo Ministro delle Politiche agricole. E lo stesso Ministro se ne vanta. Leggiamo, infatti, su Agricoltura.it, il giornale dell’agricoltura italiana:
“Non è tardato il commento dell’ex inquilino di Via XX Settembre che si è potuto togliere anche qualche sassolino: «La piattaforma ‘riso italiano’ ha scelto…. facciamolo vedere a chi andava in giro per i nostri territori a dire che sul riso il sottoscritto non aveva fatto nulla e che bisognava fare una manifestazione contro di me….» ha scritto Gian Marco Centinaio”.
Commenta su Facebook Simenza – cumpagnìa siciliana sementi contadine:
“Proviamo a fare lo stesso sondaggio con i produttori di grano?”.
Sul fatto che l’ex Ministro Centinaio non ha fatto nulla per l’agricoltura del Sud Italia e meno di nulla per il grano duro del Sud non ci sono dubbi.
Ma abbiamo anche il dubbio – e in questo senso Simenza ha scritto bene – che anche i produttori di grano tenero del Centro Nord Italia non parlerebbero in termini entusiastici dell’ex Ministro leghista Centinaio, se è vero che lo stesso Centro Nord Italia è letteralmente invaso dal grano tenero canadese varietà Manitoba!
Ah, dimenticavamo. L’Italia, quando vuole, la propria agricoltura la sa proteggere. Dovete sapere che, lo scorso anno, nel mondo del riso italiano si è diffuso il panico. Nel nostro paese cominciava ad arrivare, a fiumi, il riso della Cambogia e della Birmania prodotto a costi più bassi.
Proprio quello che succede in tutta l’Italia: ‘pioggia’ di prodotti agricoli che arrivano dall’universo mondo, prodotti a prezzi molto più bassi, che stanno letteralmente distruggendo l’agricoltura italiana.
Ma in Italia – lo abbiamo scoperto in quei giorni – ci sono agricoltori di serie A e agricoltori di serie B.
Sapete chi sono gli agricoltori di serie A? I produttori di riso del Nord Italia, quelli che hanno detto che l’ex Ministro leghista Centinaio è stato un grande Ministro.
Sapete perché i risicoltori del Nord Italia sono agricoltori di serie A? Perché per bloccare il riso che arriva – anzi, che arrivava – dalla Cambogia e dalla Birmania hanno chiesto e ottenuto, nel giro di qualche mese, i dazi doganali!
Sì, avete letto bene: per tutelare i risicoltori del Nord Italia sono arrivati subito i dazi doganali per il riso cambogiano e birmano, con tanto di ‘benedizione’ dell’Unione Europea dell’euro!
Mentre per il grano canadese non solo non ci sono dazi doganali, ma ci sono agevolazioni!
Come potete notare, due pesi e due misure: i produttori del grano duro del Sud Italia vengono massacrati dal grano canadese, mentre i risicoltori del Nord Italia vengono protetti con i dazi doganali.
Questa è l’Italia dei “figli & figliastri”.
Ah, dimenticavamo 1: i dazi doganali per difendere i risicoltori del Nord Italia li hanno voluti tutte le forze politiche: Lega, PD, Forza Italia eccetera eccetera. del grano duro del sud non gliene frega niente a nessuno!
Ah, dimenticavamo 2: in Sicilia, fino al 1860, il riso era coltivato a Lentini, nella Piana di Catania, nell’area del fiume Simeto, a Centuripe, ad Adrano, a Paternò, a Calatabiano, a Vittoria in provincia di Ragusa e a Bivona, in provincia di Agrigento.
Dopo la ‘conquista’ del Sud da parte dei Savoia gli stessi Savoia proibirono la coltivazione del riso in Sicilia. Perché bisognava tutelare e valorizzare il riso prodotto allora in Piemonte.
Cos’è cambiato da allora ad oggi?
QUI L’ARTICOLO DI AGRICOLTURA.IT
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