L’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto avrebbe scoperchiato un ‘pentolone’ incredibile. Al centro di questa storia ci sarebbe l’abusivismo edilizio: un reato che, in un’isola come Salina, per i suoi delicati equilibri ecologici e per la sua importanza nel turismo, non dovrebbe esistere. Una storia che comincia nel 2014. Ottantacinque persone finite sotto inchiesta
Un’inchiesta della magistratura sugli affari illeciti nell’isola di Salina che va avanti dal 2014 fa tremare i potenti di un luogo magico delle Eolie (per la cronaca, è la seconda isola, per estensione, dell’arcipelago eoliano). Le indagini riguardano due dei tre Comuni di questa isola: Santa Marina di Salina e Malfa (il terzo Comune – Leni – non è coinvolto in questa brutta storia).
Sotto inchiesta sono finite ottantacinque persone: non sono poche per un’isola di circa 2 mila e 300 abitanti ai quali vanno sommati gli imprenditori che, negli anni, hanno investito nell’agricoltura: per la precisione, nel vino.
L’inchiesta è stata denominata “Isola Verde” ed è condotta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto. I reati ipotizzati dai magistrati inquirenti sono abusivismo edilizio (reato particolarmente grave in un luogo ecologicamente delicato dove l’abusivismo edilizio non dovrebbe nemmeno esistere!), associazione a delinquere, concorso in abuso d’ufficio, falsità in atti pubblici, corruzione, peculato, turbativa di pubblici incanti, omessa denuncia da parte di pubblico ufficiale, rivelazione di segreti d’ufficio.
Le indagini, come già ricordato, sono cominciare nel marzo 2014 e coprono un arco di tempo che si conclude nell’ottobre del 2017.
Leggiamo su Il Fatto Quotidiano:
“Gli indagati sono ex e attuali amministratori comunali, tecnici comunali, progettisti privati di Salina e Lipari, imprenditori, esponenti delle forze dell’ordine, residenti. Secondo il pm Federica Paiola ‘si sarebbe formata una associazione per trarre vantaggi personali, anche immateriali, per commettere veri delitti contro la pubblica amministrazione’. E ancora: controlli sulle costruzioni abusive fatti ‘pro forma’, non segnalando gli illeciti alla magistratura; rivelazioni di notizie che dovevano rimanere segrete’. La procura avrebbe anche accertato il pagamento di 50mila euro a un ex amministratore comunale di Santa Marina Salina da parte di un imprenditore per consentire un cambio di destinazione d’uso di un magazzino”.
La notizia è pesantissima, perché in un’isola come Salina l’ambiente è sacro.
Foto tratta da Casa Hibiscus