Sono passati appena sei giorni dall’incontro al Parco della Grancia e una valanga di adesioni ha travolto il Movimento 24 agosto. Adesioni che arrivano da tutto il Sud, Sicilia compresa. Cosa fare? Come ci si sta organizzando? Proviamo a illustrare quello che si sta facendo. E come fare per aderire all’iniziativa. Lo illustra molto bene Pino Aprile. Che precisa: nulla a che vedere con le esperienze di ‘personalizzazione’ della politica
Ora tocca a noi. Ora tocca a noi cittadini del Sud Italia decidere cosa fare. Se continuare ad andare dietro ai partiti politici nazionali – che fino ad oggi hanno penalizzato il Sud – o se pensare invece di dare vita a un nuovo soggetto politico che rilanci la Questione meridionale. Non si tratta di parafrasare la Lega di Salvini e dire “Prima il Sud”, per rispondere ai leghisti che dicono “Prima il Nord”. No: qui si tratta di valorizzare una parola che in Italia, purtroppo, è stata ‘abolita’ nel 1860: equità!
Parlano i fatti. Tramontata la cosiddetta Prima Repubblica, quando a onor del vero c’è stato un tentativo di iniziare a riequilibrare il divario economico e infrastrutturale tra Nord e Sud Italia (in effetti, nella Prima Repubblica, il divario tra Nord e Sud un po’ si era ridotto), l’attenzione della politica verso il Mezzogiorno è andata via via scemando, fino a scomparire del tutto.
Chi, ogni anno, legge la relazione della SVIMEZ, deve prendere atto che l’intervento dello Stato, nel Sud, non solo si è praticamente ridotto a zero, sostituito, solo in parte, dai fondi europei, ma che è in corso una tendenza – particolarmente accentuata durante gli anni dei Governi Renzi e Gentiloni – a scippare ulteriori risorse al Sud.
In queste ultime settimane siamo stati più volte criticati per avere scritto che la Lega di Salvini fuori dal nuovo Governo è comunque un garanzia per il Sud. Qualcuno – sbagliando – ci ha dipinti come i fautori del Governo appena nato tra grillini e PD.
La verità è che, in politica, ci sono dei momenti in cui si deve scegliere tra il male minore. Diciamolo con chiarezza: rispetto agli interessi del Sud, il Governo grillini-PD è sicuramente meno disastroso del Governo tra grillini e leghisti.
Chi, sbagliando, ci accusa di sponsorizzare il Governo italiano appena nato dimentica che il Governo tra grillini e leghisti aveva in agenda la cosiddetta Autonomia differenziata. Un’Autonomia differenziata che non è stata bloccata dal Movimento 5 Stelle – che infatti i grillini hanno reinserito nel programma del Governo con il PD – ma da una sollevazione nata proprio nel Sud.
Se le tante realtà che oggi sono presenti nel Sud – il blog di Pino Aprile, la pagina Facebook Terroni di Pino Aprile, la pagina Facebook Vento da Sud, Vento Brigante, la pagina Facebook di Domenico Iannantuoni, Agenda Sud, l’appello lanciato dal professore Gianfranco Viesti e altri soggetti che in questo momento ci sfuggono e un po’ anche I Nuovi Vespri dalla Sicilia – ebbene, se non fosse stato per la pressione esercitata sulla politica, il passato Governo grillino-leghista avrebbe fatto passare l’Autonomia differenziata – che noi al Sud chiamiamo ‘Secessione dei ricchi’ – e alle Regioni del Sud gli ‘amici’ del Nord (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) avrebbero scippato una caterva di soldi!
L’abbiamo scampata bella.
Certo, ora è arrivato il nuovo Governo tra grillini e PD. Ci piace? No.
Da allora ad oggi – e sono passati appena sei giorni – una valanga di adesioni sta sommergendo il Movimento 24 agosto. Cosa fare? Come organizzarsi? Lo spiega molto bene sulla citata pagina Facebook Terroni di Pino Aprile lo stesso Pino Aprile:
“L’incontro alla Grancia è stato quasi un azzardo. Ma necessario e fondato su esperienze precedenti che ci inducevano a crederci. Cosa voglio dire? Ci siamo trovati a cavallo di Ferragosto, con una crisi improvvisa e distruttiva da parte della Lega che cercava di guadagnare ore, non giorni, addirittura riportando i parlamentari in aula a Ferragosto, per votare prima possibile, dopo le vacanze. Il tutto, con sondaggi che davano la Lega quasi al 40 per cento e il rischio che, con il premio di maggioranza, potesse andar al governo da sola o, al più, l’aggiunta dei meloncini o altre frattaglie da destra (Forza Italia pronta a spezzarsi in due o tre tronconi, anzi tronchetti, con ricorso tardivo ma furbo al Sud: Toti, secessionista dal partito berlusconiano, annuncia la partenza della sua campagna da Matera). Una vera e propria guerra-lampo. Per il Sud, il disastro finale: Autonomia differenziata il giorno dopo e una tassa speciale sui giorni d’insolazione, per i soli meridionali, da devolvere al Veneto a risarcimento della convivenza coatta con i terroni. Il Kapitone già si intestava ‘pieni poteri’, dando le elezioni per avvenute e con esito scontato”.
“A quel punto – prosegue Pino Aprile – sono stato bersagliato (e con me, gli amici di tante battaglie per il Mezzogiorno) da sollecitazioni di ogni tipo, perché si alzasse una barriera a Sud contro la Lega e quegli scenari da incubo. È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, dopo la vergogna storica, in Parlamento, del voto, dalla Lega al PD (M5S escluso), che definisce ‘priorità nazionale’ un treno veloce per le merci da Torino a Lione, e non un treno che arrivi a Matera, almeno dopo un secolo e mezzo. Così (ricordando don Milani: “A che serve avere le mani pulite se le tieni in tasca?”), io e altri amici da sempre decisi a non fare politica partecipata, vi abbiamo chiamato a esprimere una volontà di impegno, incontrandoci alla Grancia, un giorno in mezzo alla settimana, senza preavviso. E la risposta, nonostante Ferragosto, le vacanze e le famiglie ‘ma come, te ne vai anche quando sei in ferie?’, è stata sorprendente, pure per noi che vi conosciamo ed eravamo più o meno preparati”.
Sei giorni addietro c’era tanta fretta. Oggi lo scenario è cambiato, come spiega lo stesso autore di Terroni:
“Le cose, però, sono andate in modo differente: la guerra-lampo di Salvini si è schiantata contro un muro; le elezioni si sono allontanate; il governo lo fanno M5S e PD, per farlo durare; la Lega paga la confusione di Salvini fra like, selfies e voti ed è già scesa nei sondaggi di una percentuale pari a quella di Forza Italia (più del sei per cento); mentre il gradimento personale del Kapitone è crollato di una percentuale (più del 15 per cento) quasi equivalente ai voti dei cinquestelle alle europee. Scampato pericolo? Per niente: ogni cazzata del nuovo governo porterà consensi a Salvini, quindi all’erta sto! Ma non succederà domani. Le ragioni della nostra fretta non ci sono più”.
Resta da capire cosa fare oggi: il nuovo soggetto politico è nato, e come accennato si chiama momentaneamente Movimento 24 agosto. Ribadiamo: ci sono tante adesioni da tutto il Sud, Sicilia compresa. Come si va organizzando il Movimento? Dice ancora Pino Aprile:
“Non avendo preparato da tempo la Grancia, abbiamo usato quel che avevamo per registrare le vostre intenzioni di aderire al progetto M24A: la pagina fb di Terroni e il mio blog, il mio indirizzo email, mentre altri, con cui sono già in contatto, hanno usato whatsapp. Ma siamo stati sommersi da una valanga! Ora c’è chi sistema i vostri messaggi in un unico file, per poter fare una mappa, non solo geografica, ma anche di competenze disponibili grazie a voi. E per questo ci vuole un po’ di tempo (siete, siamo, per fortuna, proprio tanti!) e solo dopo saremo in grado di fare e dirvi qualcosa”.
E allora: che fare? E come aderire?
“Chi non è già iscritto al mio blog (https://pinoaprile.me/), per compilare la scheda, dovrà farlo, ed è facile. Chi è già iscritto, per accedere alla scheda, dovrebbe rifarlo. Ma sarebbe sciocco, non è necessario: inviatemi un messaggio personale sul blog, con i dati, e provvederò a trasferirli a chi compila il file. Il mio blog è stato messo a disposizione solo per accelerare e facilitare la raccolta delle vostre dichiarazioni di intenti, ma non sarà “la voce del movimento”, che resterà indipendente anche da me. Quelle liste saranno altrove e una parte si limita a ‘passare’ dal mio blog (come altri messaggi passano dalla mail, eccetera)”.
Questo è un messaggio importante: Pino Aprile dice a chiare lettere che il soggetto politico che si andrà a costituire farà a meno della personalizzazione della politica: niente a che vedere con Silvio Berlusconi e Beppe Grillo, ma libertà sulle cose che uniscono
“Non è ‘il partito di Pino Aprile’: intanto, perché non è un partito, ma uno strumento attraverso il quale fare insieme alcune cose su cui c’è accordo, pur se su altre (persino tante altre) no; e poi, perché del ‘partito di uno’ non mi fido, manco se fosse ‘di Pino Aprile’”!
Come ci si organizzerà?
“Non ci sono – scrive Pino Aprile – referenti nazionali, regionali o territoriali ‘nominati’ (come tutte le iniziative, c’è sempre qualche burlone, o presunto tale, che millanta possibilità; uno, se è vero quel che mi hanno riferito, prometteva “posti da dirigente”. Folklore, siamo nella norma). È tutto da costruire, dopo la ‘mappa’. Ovviamente, chi ha già rapporti con organizzatori della Grancia o gestori delle pagine, chiama, si informa, sollecita, propone, suggerisce incontri con gruppi già esistenti e disponibili… Va benissimo, ci sarà tempo per tutto questo. Ma non avendo più i barbari alle porte, possiamo farlo senza farci saltare le coronarie. Anche perché…”.
“Stiamo lavorando per dotarci di strumenti di condivisione e comunicazione, per poter lavorare insieme. Spero di potervi dare a breve qualche buona notizia. Alcuni sindaci hanno annunciato l’adesione al movimento e altri si stanno mettendo d’accordo per farlo in forma ‘organizzata’, quali portatori di progetti comuni. Una cosa molto interessante, come si può immaginare. Anche qui, sarete via via informati. Vi ricordo che, alla Grancia, il senatore Saverio De Bonis si è offerto quale rappresentante di questa area meridionalista (oltre ai temi che già sono peculiari della sua azione politica: agricoltura e ambiente, soprattutto). Ma ci sono interessanti aperture da parte di altri parlamentari (colloqui, per ora)”.
E a proposito del nome del Movimento:
“Perché Movimento 24 Agosto, M24A, e non…?, e giù una lista. Volevo evitar nomi altisonanti, eccessi di simbolismi, richiami storici e ho fatto ricorso al nome più ‘minimal’ possibile: la data di avvio del nostro percorso. Nulla vieta che, a regime, ce ne diamo un altro. Sono, francamente, non offendetevi, pochissimo interessato a nomi, loghi, simboli, mi sembrano quasi una distrazione dalle cose da fare. Ma capisco che sono cose importanti. Magari, alla prima occasione online (quando avremo approntato quel che serve) o al prossimo incontro, si può discuterne. Per ora, se volete, esercitatevi pure, io mi chiamo fuori…”.
“Beh, facciamo rientrare tutti dalle ferie; mentre le famiglie rimandano i figli a scuola, i genitori tornano al lavoro, si riprende la vita post-estiva, noi prepariamo le cose che vi ho detto e fissiamo, prima possibile (ma senza angoscia) un incontro meno avventuroso e improvvisato, con i gruppi di lavoro, eccetera… E qualche novità. Non è obbligatorio restare in attesa, ma, ognuno a casa sua, nel proprio territorio, nei campi di attivismo (ambiente, salute, scuola…) si può parlare con altri di quello che intendiamo costruire insieme e coinvolgere quanti abbiano voglia di fare qualcosa di buono, di riprovarci, nonostante le tante delusioni. Mica vorrete annoiarvi?”.
E allora andiamo avanti. In libertà. Senza pensare a ‘capi’. Pensando a quello che possiamo fare per il Sud. Come ha scritto ieri Raffaele Vescera, il “Paese migliore” ipotizzato dal capo del nuovo Governo, Giuseppe Conte, non ci potrà essere senza il Sud.
COME ADERIRE AL MOVIMENTO 24 AGOSTO DI PINO APRILE
QUI PER ESTESO L’ARTICOLO DI PINO APRILE SULLA PAGINA FACEBOOK TERRONI DI PINO APRILE
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