Intervista a Pino Aprile dopo l’incontro alla Grancia di Potenza. “E’ andata benissimo e registriamo una valanga di adesioni da tutto il Sud”. La rabbia per la TAV voluta dal “Partito unico del Nord” ha fatto nascere la rivolta e la voglia di un nuovo soggetto politico nel Mezzogiorno. L’importanza dell’iniziativa ‘Compra Sud’. La necessità di tutelare le tante “differenze” presenti nel Sud. Il rapporto con la Sicilia
La prima domanda è d’obbligo: allora Pino Aprile, com’è andata la manifestazione nel Parco della Grancia di Potenza? “Bene, benissimo. Un risultato sorprendente. Uomini e donne che sono arrivati da tutte le Regioni del Sud. Un incontro che ha registrato una partecipazione ricca in quantità e qualità”.
Si riferisce alla qualità degli interventi?
“Certo. Ma anche alla rappresentanza. Molti degli intervenuti rappresentavano associazioni e, in generale, importanti esperienze presenti in tutto il Sud. Ripeto: una partecipazione che ci ha favorevolmente sorpreso. Anche perché è stata organizzata in pochi giorni. Ricordo che tutto è nato dopo il voto del Senato sulla TAV: un’opera inutile, costosa e dannosa”.
Tante infrastrutture al Nord, mentre al Sud…
“Appunto. Alla fine, questo grande investimento sull’Alta Velocità Ferroviaria tra Torino e Lione servirà per fare arrivare le merci – le merci! – un quarto d’ora prima. Un’opera pubblica che in Italia è stata dichiarata priorità nazionale dal Partito unico del Nord. E’ incredibile. Nel Sud ci sono zone che aspettano i treni da centocinquant’anni, ma la priorità è la TAV! Penso a Matera, alla Napoli-Bari e via continuando”.
Vabbé, al Nord la TAV servirà…
“Sì, servirà a mettere in circolazione le mazzette. Mentre il Sud, tanto per cambiare, può aspettare. Oggi un barese che vuole recarsi a Riace a vedere i Bronzi deve affrontare un viaggio senza fine. Fa prima se prende l’aereo per Milano e poi, da Milano, sempre con l’aereo, arriva in Calabria. Oggi la sola Lombardia ha più collegamenti ferroviari di tutto il Sud. Adesso ci siamo stancati. E’ il momento di dire basta”.
Da qui l’idea di un soggetto politico del Mezzogiorno e l’incontro alla Grancia di Potenza.
“Per l’appunto. E’ dovere di tutti noi meridionali gridare a questa gentaglia che governa l’Italia che non ci rappresentano più. Sono i nostri nemici. Ci hanno dichiarato inesistenti e inconsistenti. Ora è arrivato il momento di reagire. Venti milioni di persone non possono valere meno del carico di merci di un paio di treni ad Alta Velocità”.
L’incontro della Grancia è andato bene. E adesso che si fa? Come si prosegue?
“In questi giorni stiamo raccogliendo le adesioni. Perché la manifestazione ha avuto larga eco in tutto il Sud. E tanta, tantissima gente ci sta contattando. Siamo davanti a una valanga di adesioni che arrivano dai centri grandi e piccoli di tutto il Mezzogiorno. In queste ore stiamo faticosamente catalogando le adesioni. E’ un lavoro faticoso, ma esaltante”.
Nel corso del convegno alla Grancia in tanti hanno sottolineato le specificità dei territori del Sud. Si può ipotizzare a una sorta di federazione delle tante realtà che oggi operano nel Sud in vari fronti?
“Noi non pensiamo a un partito politico classico, ma a una struttura leggera dove possano confluire le tante realtà del Sud, legate da un valore universale: l’equità. Conserveremo e tuteleremo tutte le differenze, perché sarebbe un gravissimo errore costringere chi aderisce alla nostra iniziativa ad appiattirsi. Ribadisco: conserveremo le differenze, ma combatteremo uniti. Anche perché non mancano certo obiettivi comuni”.
Per esempio?
“L’ambiente, la tutela dell’ambiente. La battaglia per eliminare i veleni, ad esempio, sarà la stessa a Priolo, a Taranto e nella Terra dei fuochi della Campania”.
L’iniziativa Compra Sud rimarrà una battaglia comune a tutte le Regioni del Sud?
“Certamente! Compra Sud è una delle più importanti battaglie a tutela del Sud. Acquistare, nel Sud, prodotti del Sud significa fare crescere l’economia del Sud. Con Compra Sud i nostri soldi restano al Sud e vengono utilizzati per garantire agli abitanti del Sud i servizi pubblici: istruzione, trasporti, sanità. Creando posti di lavoro al Sud, tutelando l’ambiente e risparmiando”.
A proposito: come sta andando l’operazione Compra Sud?
“Bene. Sono nate iniziative molto belle, anche se magari non sono molto conosciute. Ma stiamo lavorando anche su questo. Posso dire che ci sono realtà dove si acquistano i prodotti del Sud, ma dove i prodotti del Sud vengono anche esportati”.
Una domanda ‘politica’: a suo avviso, i grillini, in un anno e mezzo di Governo dell’Italia, cosa hanno fatto per il Sud? Glielo chiediamo perché, nel marzo del 2018, il Movimento 5 Stelle, nel Sud, ha fatto il pieno di voti…
“La risposta è semplice: i grillini al Governo dell’Italia si sono comportati come il PD dopo le elezioni regionali del 2015”.
Ovvero?
“Il PD, è noto, prese una barca di voti alle elezioni europee del 2014 e poi vinse le elezioni regionali del 2015. Vinse anche nel Sud. Ma poi ha tradito il Sud”.
E i grillini?
“I grillini hanno vinto le elezioni politiche del 2018 grazie al Sud. Dopo di che hanno pensato bene di utilizzare i voti presi al Sud per conquistare i voti del Nord. Però, sui grillini, vorrei operare un distinguo”.
Cioè?
“Intanto non hanno votato a favore dell’Autonomia differenziata: e questo gli va riconosciuto. E poi va detto che nel Movimento 5 Stelle c’è tanta gente che ha lavorato bene. Uomini e donne di valore. Democrazia significa anche distinguere, uno per uno, chi ha operato in favore dell’interesse pubblico e, per quanto ci riguarda, in favore del Sud”.
Cosa diciamo ai tanti siciliani che guardano con favore e speranza a questo movimento del Sud?
“Che ci sono tante cose da fare. Penso alle ferrovie, che in Sicilia non brillano. Penso all’agricoltura, penso alle università e via continuando. Ci sono tanti problemi comuni a tutto il Sud. E la Sicilia sarà una protagonista insieme con tutto il Sud”.
Come si chiamerà il soggetto politico meridionale che avete fondato?
“Movimento 24 agosto. Che è la data dell’eruzione del Vesuvio del 79”.
Foto tratta da Indygesto
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