Poniamo tale domanda alla luce delle dichiarazioni rilasciate da alcuni esponenti del Governo spagnolo, che si sono dichiarati disponibili ad accogliere i migranti salvati dalla nave Ong Open Arms. Per quale motivo i migranti debbono essere sbarcati comunque in Italia? Cosa si nasconde dietro questa strana storia?
Ieri l’Adnkronos Esteri è intervenuta sulla vicenda della nave Open Arms riprendendo un post su Facebook del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Danilo Toninelli:
“Ci siamo messi a disposizione con la Guardia Costiera per accompagnare la Open Arms in Spagna, per offrire supporto tecnico e per trasportare parte dei migranti a bordo di una nostra imbarcazione per il viaggio. La Ong ha incredibilmente rifiutato, con un atteggiamento che fa sospettare ci sia malafede da parte loro. A questo punto facciamo un ulteriore passo in avanti: siamo disponibili a portare noi, con la nostra Guardia Costiera, nel porto iberico che ci verrà indicato tutti i migranti che sono a bordo della Open Arms. La Spagna però faccia prima, a sua volta, un passo in avanti e tolga immediatamente la sua bandiera dalla nave della Ong”.
Adnkronos riporta anche la posizione della Spagna:
“In un’intervista alla radio ‘Cadena Ser’, la vicepremier Carmen Calvo aveva accusato la Open Arms: ‘Gli abbiamo offerto ogni tipo di aiuto, cure mediche, cibo. Non capiamo la posizione di Open Arms. Capiamo che la situazione è critica per l’incertezza e la disperazione; però una volta che hanno un porto sicuro e i migranti sanno dove andare, chiunque capisce che non c’è alcun problema’”.
“La numero due del Governo socialista di Pedro Sanchez – leggiamo sempre nel lancio dell’agenzia Adnkronos – si riferisce all’offerta fatta domenica alla Ong spagnola di dirigere la nave con i migranti a bordo da 18 giorni verso il porto di Algeciras. Di fronte al rifiuto, perché considerato troppo lontano (4-6 giorni di navigazione), il governo ha rilanciato con il porto più vicino di Mahon, a Minorca. Ma anche questa offerta è stata respinta. Inoltre, sostiene ancora la vicepremier spagnola, Open Arms avrebbe potuto andare a Malta ‘e non ha voluto, si è diretta verso l’Italia’. La nave ‘non ha voluto andare a Malta – afferma la numero due del governo di Madrid -. La Spagna stava lavorando a questo, in colloqui con Malta, però hanno deciso di andare in Italia’, dopo la sentenza del Tar che ha permesso l’ingresso nelle acque italiane, ma non ‘chiariva se’ i migranti potevano ‘essere sbarcati'”.
“Il governo spagnolo – prosegue Adnkronos – ha smentito categoricamente ‘l’esistenza di qualsiasi presunto accordo con l’Italia, cui allude in maniera confusa la Ong in un comunicato’ sulla partenza della nave in direzione delle Baleari. Fonti della Moncloa citate dai media di Madrid hanno sottolineato che ‘l’unica cosa certa è che il governo ha offerto a Open Arms di dirigersi verso il porto spagnolo più vicino e che il governo italiano non sta rispettando la legge'”.
C’è anche la posizione della Commissione Europea:
“‘Facciamo appello a tutte le parti, Stati membri e Ong – leggiamo ancora su Adnkronos – perché cooperino e contribuiscano a trovare una soluzione per permettere lo sbarco immediato delle persone che si trovano a bordo'” ha detto una portavoce della Commissione europea, Natasha Berthaud, ricordando che si tratta di ‘un imperativo umanitario, che deve essere la prima priorità per tutti'”.
“Il capo missione di ‘Open Arms’, Riccardo Gatti – leggiamo sempre su Adnkronos – propone il trasferimento dei migranti fino in Spagna a bordo di un aereo. ‘Per dare dignità ai naufraghi, potrebbero trasferirli a Catania e da lì in aereo portarli a Madrid. Abbiamo provato ad affittare un Boeing per 200 persone per portarli da Catania a Madrid e verrebbe 240 euro a passeggero’. E ricorda che un anno fa, ‘per la soluzione della vicenda Aquarius, si sono spesi 250mila euro per la nave della Guardia Costiera e dall’altra nave neanche si è saputo il costo'”.
“Per il fondatore della Ong spagnola Oscar Camps costerebbe molto meno noleggiare un Airbus con 200 posti per trasferire i migranti della Open Arms in Spagna piuttosto che mandare navi italiane di scorta. ‘La Guardia costiera ci ha offerto i mezzi necessari – ha detto Camps al quotidiano El Diario – compresa la scorta di sue navi e la possibilità di trasferire a bordo parte delle persone. Ma ci ha sorpreso ancora di più quando abbiamo appreso che la scorta all’Aquarius (la nave di Sos Mediterranee ed Msf scortata fino a Valencia nel dicembre scorso dopo un braccio di ferro simile, ndr) è costata all’erario pubblico 290mila euro solo per una nave delle due navi, la Diciotti. Un Airbus, che ha oltre 200 posti, costa molto meno'”.
A giudicare da quello che leggiamo, ci sono un paio di cose che non riusciamo a comprendere. Per esempio: se il Governo spagnolo ha offerto ai protagonisti della nave Open Arms di dirigersi verso la Spagna, perché non si sono recati lì? A questo punto sorge spontanea una domanda: il problema è salvare i migranti o salvare i migranti e portarli in Italia? Perché proprio in Italia? Che interessi ci sono dietro questa insistenza per l’Italia?
La domanda che stiamo ponendo se la stanno ponendo tanti italiani. Noi non conosciamo la risposta.
Sappiamo, però, che la Open Arms ha avuto circa quindici giorni di tempo – e la disponibilità del Governo spagnolo – per portare questi migranti in Spagna. Perché non l’ha fatto? Perché il fondatore della Ong spagnola Oscar Camps si preoccupa dei costi che deve sostenere l’Italia?
A questo punto sorge un altro dubbio: non è che tutta questa sceneggiata, alla fine, darà visibilità alla Lega di Salvini, rafforzandola?
Foto tratta da liberoquotidiano.it
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