Apprendiamo che le analisi sarebbero state effettuate, ma i cittadini siciliani non sono stati informati. Le analisi sarebbero “negative”. Sono “negative” perché non contengono sostanze contaminanti, o perché le contengono entro i limiti fissati dall’Unione Europea? Le due cose sono diverse. Il nostro consiglio ai siciliani? La pasta, il pane e le pizze, a meno che non siate arci-sicuri, preparateli in casa, perché anche la Sicilia è invasa dal grano canadese!
Stamattina abbiamo scritto un articolo nel quale raccontiamo che l’Italia è letteralmente invasa dal grano canadese. Chiedendo che fine hanno fatto grillini e leghisti che, nella campagna elettorale per le elezioni politiche del 4 marzo 20018, si erano impegnati a bloccare il CETA. Ma questo non è avvenuto e l’importazione di grano canadese in Italia è aumentata di ben sette volte! Ora un’indiscrezione racconta che il grano canadese arrivato a Pozzallo su una nave nei primi giorni di agosto sarebbe stato già distribuito ad alcuni molini siciliani!
Per noi non è una sorpresa: il finale di questa storia l’abbiamo anticipato lo scorso 2 agosto.
Ci dicono che le analisi sarebbero state effettuate e che sarebbero negative. Le parole “analisi negative” possono avere due significati: o che il grano canadese non contiene contaminanti (in particolare glifosato e Micotossine DON), o che le contiene entro i limiti fissati dall’Unione Europea.
Ma noi sappiamo – l’abbiamo scritto tante volte – che i limiti relativi alla presenza, nel grano, di questi contaminanti sono stati innalzati dall’Unione Europea per consentire l’ingresso in Europa di grano canadese.
In questa storia registriamo una scorrettezza da parte delle ‘autorità’ che ci autorizza ad arrivare ad una semplice conclusione: anche in Sicilia si utilizza grano canadese senza informare correttamente i cittadini.
Ricordiamo che su questa vicenda c’era l’impegno ad effettuare le analisi.
Nel giorno dello sbarco del grano canadese è intervenuta la parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle, Elena Pagana. Leggiamo il nostro articolo del 2 agosto scorso con le dichiarazioni di questa parlamentare:
“La deputata regionale del Movimento 5 Stelle Elena Pagana sta raggiungendo il porto di Pozzallo per monitorare le operazioni di sbarco e visionare il sistema dei controlli che le autorità preposte stanno effettuando allo scarico della nave che trasporta grano proveniente dal Canada. Stiamo dimostrando con i fatti – spiega la deputata – di stare al fianco dei nostri agricoltori. Queste navi sono un colpo alla salute dei consumatori e della filiera. Sappiamo bene purtroppo che questi carichi contribuiscono ad abbassare il prezzo del frumento sul nostro mercato e immettono sulle nostre tavole un prodotto che non ha nulla a che vedere con la salubrità del prodotto nostrano, perché il grano canadese è spesso trattato con il glifosato, un pesticida altamente tossico per la salute umana. Non ci accontentiamo che il glifosato nel carico potrebbe essere sotto soglia, stiamo lavorando affinché il glifosato non entri in Italia”.
Bene, dimostrare con i fatti, di “stare al fianco dei nostri agricoltori” significa, in primo luogo, seguire il percorso che fa questo grano: l’onorevole Pagana ha notizia di questo grano canadese arrivato in Sicilia? A noi hanno sussurrato che le analisi sono state effettuate e che è già stato distribuito ai molini.
Onorevole Pagana: ci ragguaglia sulle analisi e, in generale, su questa storia? Il grano canadese arrivato a Pozzallo – e che, a quanto pare, è già stato distribuito – non presenta contaminanti? O li presenta nei limiti consentiti dall’Unione Europea? Le due cose non sono le stesse. Nel secondo caso è giusto avvertire i cittadini siciliani che stanno mangiando derivati del grano duro – pane, pasta, pizze, farine – fatto con grano canadese contaminato entro i limiti fissati dall’Unione Europea.
Questo è già assurdo: perché una Regione come la Sicilia che produce uno tra i migliori grani duri del mondo deve fare arrivare ai propri cittadini grano canadese contaminato da glifosato e micotossine DON, anche se entro i limiti stabiliti dall’Unione Europea?
Ricordiamo che i limiti fissati dall’Unione Europea sono pericolosi per gli italiani, soprattutto per gli italiani del Sud. I limiti fissati dalla UE fanno riferimento al consumo di 5 Kg di sta all’anno per ogni persone. Ma nel Sud Italia, in media, il consumo di pasta annuo si attesta intorno a 25-30 Kg. Questo significa nel Sud Italia, mangiando pasta fatta con grano duro canadese, siamo a rischio di intossicazione!
Sulla vicenda, lo scorso 2 agosto, è intervenuto anche l’eurodeputato del Movimento 5 Stelle eletto in Sicilia, Ignazio Corrao. Questa la sua dichiarazione nei giorni dell’arrivo, nel porto di Pozzallo, della nave carica di grano canadese:
“Abbiamo avuto rassicurazioni – ha detto Corrao – da parte dell’ufficio della Sanità marittima in Sicilia e dal Ministero della Sanità sul fatto che, oltre che i carotaggi superficiali per l’analisi delle muffe, si stanno effettuando anche i controlli a strati e a macchia di leopardo su tutto il container, compreso il fondo, compresi i camion e compreso lo scarico presso i mulini cui era destinato il carico. La macchina dei controlli è partita a tappeto su tutta la filiera. Abbiamo documentato però l’inesistenza in Sicilia di un laboratorio accreditato che sappia analizzare il glifosato che di fatto in Sicilia non esiste”.
Onorevole Corrao, ci dà notizia delle analisi effettuate dall’ufficio della Sanità marittima e del Ministero della Sanità? “La macchina dei controlli è partita a tappeto su tutta la filiera”, diceva Corrao. Bene: ci dà notizia, onorevole Corrao, dei risultati ottenuti dalla “macchina dei controlli” che sarebbe “partita a tappeto su tutta la filiera”?
Anche per lei la stessa domanda: il grano canadese che, forse, è già finito nelle ‘pance’ degli ignari siciliani non presenta sostanze contaminanti, o li presenta entro i limiti fissati dalla UE? E’ o no il caso, onorevole Corrao, di informare i cittadini siciliani?
Noi non chiediamo nulla di questa storia al Governo regionale di Nello Musumeci: perché sappiamo che i controlli disposti dall’assessorato regionale all’Agricoltura sono ‘misteriosi’, se non segreti.
Ma quello di Musumeci è un Governo espressione della vecchia politica. Dai grillini, invece, oltre alle parole, ci aspettiamo fatti concreti.
Lo stesso onorevole Corrao ha dichiarato: “Abbiamo documentato però l’inesistenza in Sicilia di un laboratorio accreditato che sappia analizzare il glifosato che di fatto in Sicilia non esiste”.
Bene: se in Sicilia “non esiste” un laboratorio accreditato per analizzare l’eventuale presenza di glifosato chi ha effettuato le analisi sull’eventuale presenza di glifosato nel grano canadese arrivato nei primi giorni di agosto a Pozzallo?
Che dire, a questo punto, ai siciliani? I consigli che diamo da qualche anno a questa parte: non mangiate pasta industriale: la pasta acquistatela presso i pastifici artigianali di fiducia, o acquistate la farina presso i molini di fiducia e fate quello che si faceva un tempo: la pasta fatta in casa.
A meno che non siate arci-sicuri, anche il pane preparatevelo in casa seguendo le indicazioni che vi abbiamo fornito.
Idem per le pizze.
Massima sfiducia nella vecchia politica siciliana, ma anche massima sfiducia nei politici fanfaroni buoni soltanto ed esibirsi nel bla bla bla…
AVVISO AI NOSTRI LETTORI
Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.-La redazione
Effettua una donazione con paypal