La storia del movimento ‘Forza del Popolo’la racconta l’avvocato Lillo Massimiliano Musso, al quale il Tribunale delle imprese di Palermo ha provvisoriamente inibito l’uso della denominazione ‘Forza del Popolo’, in attesa dei giudizio di merito
Il Tribunale delle Imprese di Palermo (sic!) ha provvisoriamente inibito Lillo Massimiliano Musso dall’uso della denominazione Forza del Popolo, in attesa del giudizio di merito che lo vede contrapposto a Vincenzo Sparti. In attesa del giudizio, per dare continuità al progetto di Forza del Popolo, si è deciso di ridenominare provvisoriamente il Movimento Forza del Popolo fondato da Lillo Massimiliano Musso in Popolo Sovrano.
“Da un anno Forza del Popolo è stato sospeso per volere di un Tribunale. A volte, un giudice poco attento può riconoscere provvisorie ragioni a chi con il diritto persegue i sentimenti meno nobili dell’umanità”.
È ciò che dichiara l’avvocato Lillo Massimiliano Musso, leader di Forza del Popolo, giovanissima formazione politica che, nel 2017, arrivò ad un passo dalla partecipazione alle Elezioni regionali siciliane, mentre nel marzo del 2018 correrà, senza sfigurare, per il Parlamento nazionale nella Lista del Popolo per la Costituzione.
Poco dopo, nel luglio del 2018, su ricorso di Vincenzo Sparti, il Tribunale delle Imprese di Palermo ha in via di cautela, quindi prima del processo e sommariamente, inibito Lillo Massimiliano Musso dall’uso del nome “Forza del Popolo”. In pratica, il Tribunale ha ritenuto sommariamente che, dopo la costituzione di un’associazione tra Musso e Sparti, sia nato un soggetto giuridico terzo, su cui avrebbe il pieno controllo Sparti.
“Per un lungo anno – dice oggi Musso – sono stato costretto a tacermi sul piano nazionale, perché d’un tratto un Tribunale mi ha impedito di usare la locuzione ‘Forza del Popolo’, di fatto mio secondo cognome, nome di un movimento di cui sono notoriamente il promotore e ciò da anni. Movimento che ha assorbito molte mie energie con partecipazione alla vita politica a livello nazionale”.
Per la cronaca, l’avvocato Musso è stato candidato alla carica di sindaco di Ravanusa, riscuotendo fuori dai partiti l’11% dei voti validi nel 2018, superando di gran lunga il Movimento 5 Stelle; è stato indicato, nel 2017, alla vicepresidenza della Regione siciliana con la lista Sicilia Libera e Sovrana con Franco Busalacchi presidente; ha ottenuto il maggior numero di voti a livello nazionale della Lista del Popolo per la Costituzione, nel 2018, doppiando i big nazionali. Denominazione con cui ha conquistato séguito nelle campagne referendarie sia nei media tradizionali, sia nel web.
“Un’aberrazione del diritto – afferma Musso in uno sfogo su Facebook – ove si riconoscesse a chi non ha mai speso pubblicamente una denominazione politica di impedire ad altri di continuare a spenderla in continuità nel tempo, coerentemente e con grandi sforzi ed apprezzabili risultati. Nel rispetto del provvedimento provvisorio, verso cui è stata già promossa azione di merito, la mia visione politica sintetizzata in ‘Forza del Popolo’ cambia nome in ‘Popolo Sovrano’, nell’attesa che il Tribunale riequilibri l’azione dello Stato secondo criteri di giustizia effettiva”.
Alla domanda sulla sorte del ragionamento politico condotto in questi anni, attraverso la rappresentazione giuridica, filosofica e culturale di Forza del Popolo, a cui ha partecipato attivamente anche il filosofo e commentatore, Diego Fusaro, Musso commenta:
“Non ho cambiato alcuna bandiera. La forza del popolo continuerà ad essere l’oggetto del mio pensiero e della mia azione politica, pur non potendone sventolare la bandiera. Pazienza, mi adeguo al provvedimento sommario del Tribunale civile, certo di riuscire a portare all’evidenza – dentro e fuori i Tribunali – che nessun altro, da un anno in qua né prima ha usato la denominazione Forza del Popolo e che, quindi, l’azione cautelare promossa è stata strumentale soltanto per tarparmi le ali, chiudermi la bocca, determinare la mia fine politica. Davanti a questo attacco che ha spinto un Tribunale a mal comprendere, troviamo la malafede evidente di chi danneggia il prossimo in nome di un capriccio, senza effettiva e concreta utilità personale, ma solo per dare sfogo a sentimenti miseri. Tant’è che, ottenuto un provvedimento a sé favorevole, non se ne approfitta spendendo il marchio, come egli ha richiesto di fare in esclusiva, mentre il vero obiettivo era nuocermi, miserevolmente. A volte, un giudice poco attento può riconoscere provvisorie ragioni a chi con il diritto persegue i sentimenti meno nobili dell’umanità. Ecco perché la Forza del Popolo sarà da me rappresentata con il perfetto sinonimo costituzionale di ‘Popolo Sovrano’, così vediamo cos’altro deve succedere per impedire un ragionamento popolare e non populista ad un popolo che è sovrano ed in quanto tale non ha bisogno di etichette sovraniste”.
E a chi gli domanda dove andrà politicamente, Musso risponde ricordando che ha sempre sostenuto apertamente il Movimento 5 Stelle, facendo campagne elettorali per il Movimento in modo spontaneo e senza forzature, ma che la sua dimensione politica è Forza del Popolo e il suo manifesto politico sul socialismo cristiano:
“Popolo Sovrano – conclude Musso – che riannoda i fili di Forza del Popolo a seguito dell’inibitoria cautelare, continua a sostenere la perfetta distinzione dal Movimento 5 Stelle, ma contestualmente connessa con la naturale alleanza con il Movimento e l’apertura al confronto su piattaforme programmatiche” Popolo sovrano https://innomedelpopolosovrano.home.blog