Delle lenticchie canadesi al glifosato abbiamo già detto. Oggi abbiamo cercato di acquistare fagioli italiani: niente da fare. Nel centro commerciale dove siamo stati, solo fagioli Borlotti argentini. E fave secche egiziane. E la Sicilia? Vattelappesca!
Ricordate il nostro articolo della scorsa settimana sulle lenticchie che ormai, in Sicilia, sono quasi tutte del Canada? Ebbene, siamo tornati nello stesso Centro commerciale. Questa volta alla ricerca di fagioli. E che cosa abbiamo scoperto? Che tutti i fagioli presenti negli scaffali – una sfilza di confezioni di fagioli Borlotti – sono tutti dell’Argentina!
In Argentina il glifosato è di ‘moda’? Per la soia sì. E per i fagioli? Non siamo in grado di rispondere.
Per carità, i fagioli vanno a nozze con il Sudamerica. Ma anche i fagioli – soprattutto i fagioli Borlotti – dovrebbero essere coltivati in Italia.
Invece non abbiamo trovato una sola confezione di fagioli italiani!
Così – ricordandoci delle lenticchie della scorsa settimana, tutte canadesi – abbiamo deciso di prendere un pacco di minestrone assortito di legumi secchi: orzo, farro, fagioli, piselli secchi, lenticchie. Andiamo a leggere l’origine:
“Origine UE e non UE”.
Tradotto: arrivano da Paesi che fanno parte dell’Unione Europea e da Paesi che non fanno parte dell’Unione Europea.
Insomma: nessuna indicazione precisa sui Paesi di provenienza: solo “UE e non UE”.
Così l’Unione Europea tutela i cittadini europei: non tutelandoli!
Per disperazione ci buttiamo sulle lenticchie: magari ne troviamo qualche confezione italiana. Niente da fare: tutte lenticchie provenienti dal Canada!
Non ci resta – per le lenticchie – che ringraziare gli europarlamentari che hanno votato sì al CETA, il trattato internazionale tra Unione Europea e Canada che consente l’invasione (perché di un’invasione si tratta!) di prodotti agricoli canadesi trattati con il glifosato.
Ringraziamo – visto che siamo in Italia – gli europarlamentari di centrodestra e centrosinistra.
Basta legumi secchi: così decidiamo di andare via. mentre ci allontaniamo dal reparto legumi – molto fornito – il nostro occhio cade sulle fave secche: vabbé, pensiamo, queste non possono che essere siciliane: in Sicilia la fava si coltiva e le fave secche sono una tradizione.
Davanti a noi si staglia una ‘mitragliata’ di confezioni di fase secche. L’indicazione del luogo di origine? Non c’è. O meglio, non c’è in quasi tutte le confezioni. Finalmente troviamo una confezione con la scritta che indica l’origine:
“Egitto”.
Ma si può in Sicilia mangiare lenticchie canadesi, fagioli Borlotti argentini e fave secche egiziane?