La notizia la leggiamo in un articolo di ‘Sardiniapost’. Notizia di certo positiva in un settore, quello del Pecorino romano, dove, però, i pastori sardi attendono che venga onorato l’accordo (di fatto la vertenza è ancora aperta). Sullo sfondo, però, ci sono i dazi annunciati dall’amministrazione Trump che potrebbero mandare tutto all’aria
“Vola l’export del made in Italy negli Stati Uniti. E a trainare è il Pecorino romano, prodotto con il latte sardo. L’export dei formaggi italiani nel Paese a Stelle e strisce nel periodo gennaio-maggio cresce – stando ai dati Usda, il dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti – e cresce in maniera esponenziale rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”.
Lo scrive Sardidiapost in un articolo in cui si fa il punto della situazione sull’export del formaggi italiani negli USA. L’articolo è molto interessante, perché cade nel momento in cui l’America di Trump sta ‘ragionando’ su dazi doganali che potrebbero non risparmiare i formaggi italiani.
In Sardegna, ovviamente, i pastori non possono che essere contenti di questo risultato. Ricordiamo, infatti, che in Sardegna si produce l’80% del latte di pecora italiano e che il Pecorino romano è in massima parte prodotto con il latte di pecora della Sardegna.
Ma ricordiamo, anche, che in Sardegna la vertenza sul latte di pecora è ancora aperta: l’accordo, non senza forzature, è stato trovato: ma l’accordo prevede anche una maggiore remunerazione per i pastori sardi.
Si attende la riorganizzazione dell’intera filiera. Un passaggio che dovrà ristabilire i ruoli tra produttori, trasformatori e industriali “ricontrattando le regole del sistema”, sottolinea Sardiniapost. “Strascichi – aggiunge il giornale sardo – che nell’Isola peseranno quanto le conseguenze dei dazi in arrivo proprio dall’America, con Trump deciso a inserire anche i formaggi italiani nella lista nera”.
“Il Pecorino romano prodotto o lavorato in Sardegna – leggiamo sempre su Sardiniapost – ha la crescita maggiore tra tutti i formaggi… Quelli ovini raggiungono un 22 per cento in più: il Grana padano e il Parmigiano reggiano segnano un +4,5 per cento, cresce del 10,8 il grattuggiato. Registra buone performance anche il Gorgonzola, con +9,5 per cento. Asiago, Montasio, Ragusano e Caciocavallo crescono del 12,1 per cento e la Mozzarella segna un +7,2 per cento”.
“Il formaggio made in Italy in Usa sta ottenendo ottimi risultati. Siamo sulla buona strada. Dobbiamo andare avanti così”, aveva scritto su Twitter l’ormai ex ministro Centinaio.
“Ma in parte – commenta sempre Sardiniapost – la crescita dell’export potrebbe essere dovuta all’accelerazione nelle consegne per timore dei dazi annunciati dall’amministrazione Trump”.
QUI PER ESTESO L’ARTICOLO DI SARDINIAPOST
Foto del Pecorino romano tratta da qualigeo.eu
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