Se si andrà al voto anticipato il centrodestra a ‘trazione’ leghista dilagherà. Stravincerà al Nord, vincerà al Centro, ma nel Sud… Nel Sud, se vedrà la luce una forza meridionalista, lontana dai partiti tradizionali e legata ai reali interessi del Sud, le cose potrebbero andare diversamente, anche avendo contro le varie mafie che salteranno sul carro del vincitore. Da qui l’esigenza, ormai sempre più pressante, di una forza politica del Sud in grado di presentarsi alle elezioni
Non sappiamo come finirà la crisi di Governo aperta dal leader della Lega, Matteo Salvini. La logica politica e democratica imporrebbe il ricorso ad elezioni anticipate. Ma ormai, in Italia, democrazia, politica e logica sono parole che non hanno più il significato di un tempo.
La cosiddetta ‘parlamentarizzazione’ della crisi – la discussione della mozione di sfiducia al Governo di Giuseppe Conte al Senato – potrebbe anche riservare qualche sorpresa: i leghisti e Fratelli d’Italia voteranno sicuramente per fare cadere il Governo, ma sulle altre forze politiche meglio non mettere la mano sul fuoco.
Leggendo i giornali si percepisce con chiarezza la confusione di queste ore. Il PD ha sempre fatto opposizione al Governo di grillini e leghisti: ma il Partito Democratico, al di là delle dichiarazioni del suo segretario, Nicola Zingaretti, che chiede il ritorno al voto, è un partito di disperati: divisi al proprio interno, i ‘capi’ delle varie fazioni sanno, con matematica certezza, che se si andrà al voto il centrodestra unito a ‘trazione’ leghista dilagherà, con percentuali che, in alcune aree del Paese, potrebbero risultare ultra-bulgare…
I dirigenti del PD si ritrovano così in una situazione difficile: se si andrà al voto anticipato una parte importante degli elettori italiani che non hanno votato alle elezioni europee si presenterà alle urne, non certo per sostenere il Partito Democratico: in altre parole, come già ricordato, si materializzerebbe una grande vittoria del centrodestra; il PD potrebbe decidere di non far cadere il Governo Conte (magari con la stampella di una parte di Forza Italia sensibile ad eventuali ‘ricatti’ dei ‘mercati’…): in questo caso i dirigenti del PD rimanderebbero di tre anni e mezzo la vittoria del centrodestra a ‘trazione’ leghista, ma perderebbero la faccia!
Provate a immaginare il PD e una parte di Forza Italia che, al Senato (dove peraltro c’è Matteo Renzi!), salvano il Governo Conte sostenuto dai grillini: nel giro di un paio di ore la rete verrebbe inondata di video con gli interventi dei vari esponenti del Partito Democratico (ovviamente quelli di Renzi dovrebbero essere i più gettonati) che sparano a zero sul Governo Conte e sui vari Ministri grillini (in questo caso il Ministro Toninelli dovrebbe essere il più gettonato). Lo sputtanamento sarebbe totale!
In queste ore Salvini ha paventato il “pericolo” di un possibile Governo Movimento 5 Stelle-PD: in realtà, quella del leader della Lega non è paura, ma speranza: infatti, un eventuale salvataggio del Governo Conte da parte del PD e di una parte di Forza Italia rafforzerebbe la Lega.
Non dobbiamo dimenticare cos’è successo nella passata legislatura, quando il PD è passato dal 40% circa delle elezioni europee del 2014 al 18% delle elezioni politiche del marzo 2018. In parole ancora più semplici: grillini e PD potrebbero anche provare a ‘fuggire’ dalle elezioni anticipate, ma per tre anni e mezzo governerebbero in un’Italia trasformata in un inferno sociale prima che politico, con la prospettiva, fra tre anni e mezzo, di consegnare l’Italia a una Lega all’80%…
Detto questo, il Sud che parte deve giocare in questa vicenda? A noi del Sud dei leghisti e, in generale, del centrodestra, dei grillini del PD non ce ne può fregare di meno.
I leghisti di Salvini e il PD del Centro Nord hanno provato, fino ad oggi senza riuscirci, a finire di distruggere il Sud con l’Autonomia differenziata, detta anche ‘Secessione dei ricchi’. Solo un ingenuo (l’aggettivo, in realtà, è un altro…) può pensare che la Lega di Salvini aiuterebbe il Sud.
Il PD, nel Sud, lo conosciamo ancora meglio della Lega: come dimenticare il volto beffardo dell’allora sottosegretario del Governo Renzi, Graziano Delrio, che toglieva al Sud i fondi per le ferrovie dicendo che al Sud certe opere non si possono realizzare perché ci sono le “rocce”?
E che dire dello stesso Governo Renzi che, sempre in quegli anni, toglieva al Sud centinaia di milioni di euro di fondi PAC per foraggiare le imprese del Centro Nord Italia?
L’antimeridionalismo del PD è stato feroce. Visto dalla Sicilia, poi, questo antimeridionalismo ha assunto i toni di una punizione quasi divina: in cinque anni di Governo nazionale a guida PD sono stati imposti al Bilancio della Regione siciliana prelievi forzosi annuali di un miliardo e 340 milioni di euro (tutt’ora in vigore).
I Governi nazionali del PD hanno imposto alle nove Province siciliane prelievi forzosi pari a circa 240 milioni di euro all’anno, determinando il sostanziale default delle stesse ex Province della nostra Isola (ancora oggi non si capisce perché nessuna autorità – contabile, ma non soltanto contabile – si sia chiesta come mai le ex Province siciliane siano ancora operanti, visto che non assicurano i servizi previsti dalla legge, a cominciare dalla manutenzione delle strade provinciali e degli edifici scolastici).
I Governi nazionali del PD hanno imposto alla Regione siciliana due ‘Patti scellerati’ (il primo nel giugno del 2014, il secondo nel giugno del 2016) che hanno provocato al Bilancio della Regione danni finanziari gravissimi.
Con il secondo ‘Patto scellerato’, addirittura, oltre alle penalizzazioni, non potendo stravolgere lo Statuto siciliano (ci sarebbe voluta una legge costituzionale) sono state stravolte le norme di attuazione finanziarie dello Statuto degli anni ’60: il tutto per consentire allo Stato di tenersi imposte che, a norma di Statuto, spettano alla Regione siciliana! Una vergogna costituzionale e istituzionale.
Tutto questo è stato fatto con l’avallo del PD siciliano!
Tutte queste incredibili penalizzazioni a carico della Regione siciliana sono state mantenute dal Governo di grillini e leghisti!
Noi non siamo bravi nella ‘navigazione’ sulla rete. Ma se andate a cercare troverete esponenti del Movimento 5 Stelle – che oggi ricoprono importanti ruoli nazionali – che, nella passata legislatura, denunciavano gli scippi finanziari operati dai Governi del PD a danno della Regione siciliana. Gli stessi personaggi, una volta arrivati al Governo del nostro Paese, hanno confermato gli scippi finanziari operati dai Governi del PD!
Insomma, qui al Sud non abbiamo più motivi per sostenere il PD; non abbiamo più motivi per sostenere Forza Italia; non abbiamo motivi per sostenere una Lega che, con l’Autonomia differenziata, vorrebbe scippare alle Regioni del Sud oltre 90 miliardi all’anno; e non abbiamo più motivi per sostenere il Movimento 5 Stelle che, nel marzo del 2018, ha fatto il pieno di voti al Sud per poi ‘pugnalarci’.
Noi siamo stati testimoni di come i senatori grillini – i senatori grillini! – nel dicembre dello scorso anno hanno ‘bocciato’ il pacchetto di proposte a sostegno dell’agricoltura del Sud presentato dall’allora senatore grillino, Saverio De Bonis.
I tarantini sono testimoni di come i grillini si sono rimangiati gli impegni per la chiusura dell’acciaieria ILVA.
Gli abitanti del Salento sono stati testimoni di come i grillini si sono rimangiati gli impegni per bloccare la TAP nel Salento.
Noi meridionali abbiamo visto approvare il ‘Decreto Genova’ con l’articolo che prevede la ‘concimazione’ dei terreni agricoli con i fanghi industriali del Nord!
Qui al Sud – tornando all’agricoltura – abbiamo preso atto della mancanza di volontà politica, da parte dell’attuale Governo nazionale, nel far ‘decollare’ la CUN, la Commissione Unica Nazionale per il controllo del prezzo del grano duro.
Noi qui al Sud abbiamo preso atto del fatto che l’attuale Governo nazionale non ha varato una sola iniziativa a sostegno del grano duro del Sud, proprio mentre qualche mese prima si introducevano i dazi doganali a sostegno del riso prodotto in Piemonte, in Lombardia, in Emilia Romagna e in Veneto!
Noi, nel Sud, abbiamo preso atto che grillini e leghisti – che in campagna elettorale, nel 2018, si erano impegnati a bloccare il CETA (l’accordo commerciale tra UE e Canada) – non solo non hanno bloccato il CETA, ma hanno avallato un’impostazione del CETA a danno dell’agricoltura del Sud!
L’elenco degli impegni in favore del Sud non mantenuto dai grillini è lungo.
Cosa vogliamo dire? Che al Sud dobbiamo fare a meno della Lega, dobbiamo fare a meno del PD, dobbiamo fare a meno di Forza Italia e dobbiamo fare a meno dei grillini.
Se vogliamo tutelare il nostro Sud dobbiamo liberarci da questi partiti che ci hanno solo danneggiato.
Non sappiamo che forza politica si dovrà mettere in campo a tutela degli interessi reali del Sud. Ma sappiamo che qualcosa si deve assolutamente fare.
Diciamo subito che non sarà facile. Ricordiamoci che, quando si voterà – non sappiamo se tra qualche mese o fra tre anni mezzo – la nuova formazione politica del Sud non avrà contro solo la vecchia politica: avrà contro Mafia, ‘Ndrangheta, Sacra corona unita e Camorra che salteranno sul carro del vincitore.
Ma questo non ci deve scoraggiare: anzi deve rafforzare, nel Sud, la voglia di riscatto puntando su una forza politica meridionalista in grado di parlare a tutto il Sud per la rinascita del Sud.
Ricordiamoci che, quando si voterà, solo il Sud potrà arginare e, perché no?, anche battere il centrodestra a ‘trazione’ leghista.
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