Questo ed altro emerge dall’audizione, presso la commissione Agricoltura del Senato, di Roberto Carchia, di GranoSalus, e di Cosimo Gioia, in rappresentanza dei produttori di grano duro della Sicilia. Vi proponiamo il video con gli interventi integrali di Carchia e di Gioia. E il dibattito che si è aperto in commissione Agricoltura del Senato
La crisi del grano duro del Sud sbarca al Senato della Repubblica. Per la precisione, presso la commissione Agricoltura del Senato. Dove, la scorsa settimana, sono intervenuti Roberto Carchia di GranoSalus e Cosimo Gioia, agricoltore, produttore di grano duro della Sicilia.
Di questa audizione c’è un video che vi proponiamo.
L’audizione è molto interessante, perché mette a nudo i reali problemi del grano duro del Sud Italia.
Sono tanti gli spunti che i nostri lettori che seguono le questioni legate all’agricoltura troveranno in questo video. Noi ve ne segnaliamo due, a nostro avviso molto importanti.
La prima questione è legata allo spaventoso crollo del prezzo del grano duro del Sud Italia, fenomeno che comincia, guarda caso, da quando, nel nostro Paese è cominciato l’importazione del grano duro canadese che, com’è noto, presenta possibili problemi legati a contaminanti: il glifosato e le micotossine DON.
Ancora oggi il prezzo del grano duro è basso. E’ leggermente aumentato perché, a livello internazionale, il maltempo ha ridotto la produzione di grano di alcuni paesi del Mondo. Ciò nonostante, il prezzo del grano duro del Sud Italia è ancora basso, anche se, in prospettiva, dovrebbe aumentare.
La seconda questione è legata al ruolo nefasto che, nel mondo del grano duro, sta giocando l’Unione Europea. Nell’audizione si ricorda il Regolamento europeo n. 1881 del 2006 che ha innalzato da 750 parti per miliardo a mille e 750 parti per miliardo i limiti della micotossine DON che può essere presente nel grano duro.
Ebbene, sembra incredibile!, questo innalzamento dei limiti di una sostanza contaminante è stata disposta dall’Unione Europea con l’unico obiettivo di consentire al grano duro canadese di entrare in Europa!
A questo regolamento del 2006 si è aggiunto, nel settembre dello scorso anno, l’applicazione del CETA – il trattato commerciale tra Unione Europea e Canada – che ha fatto aumentare di sette volte l’import di grano canadese in Italia!
Il risultato incredibile di tutto questo è che l’Italia, oggi, è letteralmente invasa dal grano canadese, anche se le pubblicità ci vorrebbero far credere che la pasta industriale italiana è prodotta con grano duro “rigorosamente italiano”. Ma se è così, che fine fa tutto il grano canadese che arriva in Italia?
Grintosa l’audizione di del siciliano Cosimo Gioia. Che ha consegnato alla commissione Agricoltura del Senato uno studio dell’Istituto Ramazzini sui danni che il glifosato provoca nelle donne in gravidanza (I Nuovi Vespri si sono più volte occupati degli studi dell’Istituto Ramazzini).
Gioia ha anche stigmatizzato l’atteggiamento di ISME, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, che non aiuterebbe affatto gli agricoltori in crisi: anzi.
Foto tratta da it.dreamstime.com
Visualizza commenti