Minima Immoralia

Il disastro della ‘munnizza’ a Palermo. Padre Mario: “Testa c’un parra si chiama cucuzza…”

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Padre Mario Golisano è il parroco della chiesa dei Santi Pietro e Paolo, che si trova a qualche centinaio di metri da via Ruggero Settimo. Ieri sera, a conclusione della Santa Messa delle venti, non ha risparmiato critiche al Comune. E ha annunciato che consegnerà in Municipio, magari sistemandola dentro una bella confezione, l’immondizia che non viene ritirata dagli operatori ecologici… I topi che corrono in via Roma

Palermo, sabato 3 agosto, chiesa dei Santi Pietro e Paolo, Santa Messa pre-festiva della venti. La funzione è terminata. Si aspetta la benedizione finale. Padre Mario Golisano – il parroco che ha celebrato la Messa – intrattiene i fedeli con un finale di qualche minuto a sorpresa, dedicato alla ‘munnizza’ della città.

“Che dobbiamo fare con questa raccolta differenziata dei rifiuti? – dice Padre Mario, piuttosto critico con la gestione di questo settore da parte del Comune di Palermo -. Ci dicono che dobbiamo effettuare la raccolta differenziata. Bene. Poi, però, non mancano i ritardi da parte di chi dovrebbe venire a ritirare l’immondizia. Si può andare avanti così?”.

Padre Mario racconta che più volte, davanti ai ritardi della RAP – l’Azienda del Comune che dovrebbe occuparsi della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti – ha provato a chiamare gli uffici della stessa RAP al telefono:

“Mi è capitato più volte di parlare con qualcuno – racconta -. Chiedo conto e ragione del perché gli operatori non passano per prendere l’immondizia rispettando i tempi fissati dallo stesso Comune. Mi è anche capitato di sentirmi rispondere al telefono: ‘No, oggi non passiamo’. Ho replicato: allora quando passate per la carta? Risposta: ‘Non lo sappiamo’. Mi chiedo e chiedo: come funziona a Palermo la raccolta differenziata dei rifiuti?”.

“Ogni tanto mi capita di osservare quello che succede in questa parte della città – dice sempre il sacerdote -. Ci sono giorni in cui in via Guardione la scena che cade sotto gli occhi è indescrivibile! Un giorno ho incontrato un operatore ecologico. Ho chiesto notizie del perché il servizio è così carente. Mi ha risposto: ‘Io sono qui ogni giorno’. Allora, ho pensato, magari ha il dono di essere anche invisibile…”.

“Mi domando: perché tanto degrado?” racconta sempre padre Mario. Che ha visto anche alcuni turisti fotografare i topi che corrono lungo la via Roma…

“Io comunque una decisione l’ho già maturata – aggiunge Padre Mario -: ho deciso che, tra qualche giorno, metterò l’immondizia in un bella confezione, magari gli metto anche un fiocco, e mi recherò in Municipio, dal signor sindaco, per fargli un bell’omaggio…”.

“Mi chiedo – ha concluso Padre Mario -: perché davanti a questo disservizio i cittadini non parlano? Perché non protestano? Le cose bisogna dirle. Ricordo che il mio professore di Religione ci diceva sempre: ‘Testa c’un parra si chiama cucuzza’. Aveva ragione”.

 

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