Dalle venti alle 23 circa siamo stati testimoni – da un terrazzo di Piazza Principe di Camporeale – di un incendio: all’inizio così piccolo che si notava appena, fino al fuoco che si è propagato sui monti che sovrastano Ciaculli e sul monte Grifone. Qualche dubbio sulla celerità degli interventi di spegnimento del fuoco e molti dubbi sulle attività di prevenzione degli incendi
Palermo. Dal terrazzo di Piazza Principe di Camporeale abbiamo visto quasi tutto. Non erano ancora le otto di sera quando abbiamo notato le prime fiamme sui monti che sovrastano contrada Ciaculli e sul monte Grifone. Non siamo stati sul posto. Abbiamo visto tutto da lontano. Leggiamo qua e là che le prime fiamme sarebbero state avvistate a mezzogiorno di ieri. Impossibile, dal posto in cui ci troviamo, vedere qualcosa a quell’ora. Anche se non ricordiamo di aver visto fumo.
Alle otto di sera, come già ricordato, abbiamo avvistato le prime fiamme: sopra Ciaculli e, dopo circa mezz’ora, anche dalle parti di monte Grifone. E’ chiaro che, visto che ci troviamo a una certa distanza, non c’è una buona visuale.
La cosa che abbiamo visto con chiarezza è che, alle venti, o giù di lì, le fiamme erano ben poca cosa. Un’ora dopo il fuoco si era propagato in un’area più ampia. Alle 23 – proprio mentre stiamo scrivendo questo articolo – le fiamme erano molto più estese: praticamente spaventose!
Qua e là leggiamo che sono intervenuti i Vigili del fuoco. Anche perché – leggiamo sempre qua e là – le fiamme hanno cominciato a minacciare alcune abitazioni.
Leggiamo anche che è stato chiesto l’intervento dai Canadair, gli aerei anfibi utilizzati per spegnere gli incendi. Dal punto di osservazione in cui ci troviamo non abbiamo visto né un Canadair, né un elicottero.
Quello che abbiamo visto con i nostri occhi, dalle 20 alle 23 circa, è un incendio che si è propagato piano piano e che, nel giro di tre ore, a noi, è apparso impressionante.
Ci chiediamo e chiediamo: i lavori di prevenzione degli incendi sono stati effettuati? E’ una domanda logica, a giudicare dalla velocità con la quale il fuoco si è propagato.
Palermo è una città strana: una città che sembra nutrire – soprattutto negli cinque-sei anni – una sorta di idiosincrasia verso il verde e, segnatamente, verso gli alberi.
In città, solo per fare posto a 15, allucinanti Km di Tram sono stati abbattuti oltre mille alberi. Dopo di che l’attacco gli alberi è continuato. Il massimo della follia lo si è toccato con il taglio degli alberi di Piazza Politeama, nel nome di un appalto ferroviario senza capo, né coda, con i lavori bloccati non si sa più da quanto tempo.
Quando gli alberi non vengono tagliati dal Comune, a eliminarli pensa il fuoco. Dal punto di osservazione in cui ci troviamo, in tre ore circa, abbiamo visto scatenarsi l’inferno.
In Alaska, in Groelandia e, soprattutto in Siberia le fiamme stanno ‘inghiottendo’ un ‘pezzo’ di vita della Terra.
Ma a Palermo – tra lo sfascio della Regione siciliana e lo sfascio del Comune – non ci facciamo mancare niente…
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