Nella testa dei veneti, dei lombardi, degli emiliani noi meridionali ci dobbiamo lasciare scippare le nostre risorse finanziarie da loro e dobbiamo continuare ad acquistare i loro prodotti. Invece l’operazione ‘Compra Sud’ sta cominciando a sortire i primi effetti. In Veneto i leghisti stanno cominciando a realizzare che prosecco, al Sud, ne venderanno sempre di meno. E così anche per altri prodotti. La strada, per noi del Sud, è quella giusta: ‘Compra Sud’ e lascia stare i prodotti del Centro Nord!
La notizia – vista da Sud – è positiva: l’operazione ‘Compra Sud’ (lanciata dal giornale on line I Briganti) comincia a fare effetto. Non ci sono ancora dati ufficiali, ma già si avvertono i primi ‘mal di pancia’. A cominciare dal Veneto, che comincia a capire che la battaglia “Basta vini spumanti veneti: acquistiamo solo vini spumanti del Sud” rischia di diventare ‘virale’ tra i meridionali.
Già il Corriere del Veneto è intervenuto sulla vicenda, dando la parola a Nicola Finco, capogruppo della Lega in Consiglio regionale del Veneto:
“Sono davvero amareggiato dal fatto che un dibattito serio e importante come quello sull’autonomia sia stato sbeffeggiato da alcuni cittadini calabresi sui social in questo modo, con toni offensivi nei confronti del nostro presidente Zaia (Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, leghista ndr), del nostro territorio e dei nostri prodotti”.
Secondo i leghisti, le Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, con l’Autonomia differenziata, detta anche ‘Secessione dei ricchi’, debbono scippare al Sud circa 90 miliardi all’anno di ‘Residuo fiscale’, mentre i cittadini-sudditi del Sud dovrebbero, contemporaneamente, continuare ad acquistare prodotti del Nord.
A Finco e ad altri leghisti non è piaciuta l’iniziativa lanciata su Facebook da Agenda Sud-Calabria, che sta invitando i propri followers a boicottare i prodotti veneti, cominciando dai vini e dai prosecchi (Bar devenetizzati).
I leghisti, nonostante le ‘botta’ che sta per arrivare al Veneto, non perdono la loro proverbiale arroganza:
“Hanno poco da criticare – continua Finco -: Zaia è il governatore più amato d’Italia e il Veneto, dati alla mano, è una delle Regioni meglio amministrate del Paese. Gli utenti di quella pagina Facebook se la prendano con i loro amministratori, spesso accusati di collusione con la mafia e di sperpero del denaro pubblico. Se i loro bilanci regionali o la loro economia sono in sofferenza, non è certo colpa del Veneto. I nostri imprenditori sono riusciti a far fronte alla crisi e a far conoscere i loro prodotti in tutto il mondo. I dati dell’export parlano da soli: le vendite all’estero del nostro prosecco continua a crescere, arrivando a toccare i 36 milioni e mezzo di bottiglie. Numeri impressionanti che dimostrano come non saranno le offese di alcuni cittadini calabresi a danneggiarci. I veneti sono tranquilli – conclude il capogruppo leghista -, le vendite dei loro vini sono comunque salve”.
Finco ha ragione: il Veneto vende i propri prodotti all’estero? Bene: continui a venderli all’estero. Quanto a noi meridionali, non acquistiamo più vini e prosecchi del Veneto: acquistiamo vini e prosecchi prodotti nel Sud.
Ma non dobbiamo acquistare – sempre con riferimento a noi meridionali – soltanto vini e prosecchi del Sud: dobbiamo acquistare, fin dov’è possibile, prodotti del Sud, a cominciare dall’agroalimentare.
Il signor Ministro leghista delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, sta facendo solo gli interessi dell’Agricoltura del Nord. Lui e il suo degno compare Ministro e ‘capo’ della Lega, Matteo Salvini, hanno promesso grande impegno ai pastori sardi: a noi risulta che gli impegni non sono stati rispettati. Così come risulta che non c’è alcun interesse dell’attuale Governo nazionale a sostenere il grano duro del Sud: così come non c’è alcun interesse, da parte del Ministro leghista, a porre fine alla privatizzazione della varietà grano duro Senatore Cappelli.
E allora? E allora la strada intrapresa da tanti cittadini del Sud è quella giusta: non acquistare più prodotti del Centro Nord Italia, ma acquistare, fin dov’è possibile, solo prodotti del Sud.
Così facendo decine e decine di miliardi di euro che ogni anno vanno dal Sud al Nord, a sostegno delle imprese del Nord, resteranno nel Sud a sostegno delle imprese del Sud e, in generale, dell’economia del Sud.
Noi meridionali abbiamo una grande arma per colpire l’arroganza, la iattanza, la prepotenza e l’egoismo del Centro Nord: non acquistare più i loro prodotti. Usiamo quest’arma, alla loro faccia.
Loro hanno i ‘Giornaloni’, la televisione e altri mezzi mediatici ed economici ancora. Noi abbiamo la rete e il passaparola: rete e passaparola che stanno funzionando. E allora continuiamo così: basta acquistare prodotti del Nord, acquistiamo solo prodotti del Sud!
Ricordiamoci che, così facendo, mettiamo in difficoltà la Lega di Salvini nel ‘suo’ Nord, perché le imprese del Nord, quando cominceranno a mancare le commesse del Sud, gli chiederanno conto e ragione…
PRECISAZIONE: per qualche ora, in questo articolo, per un problema tecnico (impossibilità di effettuare la correzione) abbiamo scritto che il Ministro leghista delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, si sta occupando dell’Agricoltura del Sud: ovviamente è un errore che abbiamo corretto appena siamo stati in grado di farlo.
Il Ministro Centinaio si occupa solo dell’agricoltura del Nord, perché ai leghisti, dell’agricoltura del Sud e, in generale, del Sud non gliene può fregare di meno.
Chiediamo scusa per l’errore temporaneo ai nostri lettori.
Un cordiale saluto a tutti
QUI L’ARTICOLO DEL CORRIERE DEL VENETO
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