J'Accuse

Il Consiglio comunale di Palermo? Conta quando il due di coppe con la briscola a denari…

Condividi

Quello di Palermo – considerato che il sindaco Leoluca Orlando, dalla fine degli anni ’80 del secolo passato, gode di un potere pieno e assoluto – è un caso limite. Ma è un caso che deve fare riflettere, perché siamo davanti a un personaggio che decide su tutto: dal Tram alla Palermo Calcio, dalla ZTL alle nomine (e alle revoche) dei vertici delle società comunali,  dalle nomine dei dirigenti alla chiusura delle strade eccetera eccetera. E la democrazia che fine ha fatto?

Il Consiglio comunale di Palermo? Conta quanto il due di coppe con la briscola a denari! Esito scontato in un Paese che, da quando è finita la Prima Repubblica, con l’elezione diretta dei sindaci, di fatto, ha trasformato i primi cittadini in Podestà. Con una differenza: che, durante il periodo fascista, i Podestà (che, lo ricordiamo, erano organi monocratici che venivano messi a capo dei Comuni al posto dei sindaci) rispondevano agli organi del Partito fascista, mentre i sindaci – soprattutto se godono di appoggi, come dire?, extra-politici – fanno quello che vogliono.

E’ il caso di Leoluca Orlando a Palermo.

La Zona a Traffico Limitato (ZTL)? Decide lui. E se i giudici amministrativi obiettano qualcosa vengono subito richiamati all’ordine!

E se la ZTL è illegittima perché contravviene a una legge regionale? E’ sbagliata la legge!

E se la Corte Costituzionale dice che la legge regionale è valida? La ZTL resta lo stesso! E infatti a Palermo è rimasta.

Le nomine dei vertici delle società comunali di Palermo? Li decide il sindaco Orlando.

La nomina dei vertici dei Vigili urbani di Palermo? Lo decide il sindaco Orlando.

Le nomine dei dirigenti del Comune di Palermo? Li decide il sindaco Orlando.

L’ultima parola sulla Palermo Calcio? La pronuncia il sindaco Leoluca Orlando.

Le nuove sette tratte di Tram e relativa cementificazione di via Libertà? Si può fare tutto senza Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Lo ha deciso il Comune di Palermo, sindaco Leoluca Orlando.

La chiusura delle strade cittadine? Decide il sindaco Orlando, o un suo assessore delegato (ricordiamo che, in base alla legge, la nomine degli assessori nei Comuni spettano al sindaco; quando c’era la democrazia gli assessori, nei Comuni, venivano designati dai partiti politici: ora, per l’appunto, decidono tutto i sindaci).

Così arriviamo alla storia di queste ore. Via Roma – massacrata dalle cervellotiche decisioni adottate in questi anni dalla Giunta Orlando – ora diventa a doppio senso di circolazione.

Già, via Roma: prima è stata ‘desertificata’, nel senso che i negozi hanno chiuso. Ora diventa a doppio senso di circolazione. Perché?

Via Maqueda. Non è mai stata tranquilla. Negli anni ’80 era una delle zone più inquinate dai gas di scarico delle automobili. Oggi è, per lo più, un’isola gastronomica pedonalizzata (tranne una finestra mattutina dalle sette alle dieci). Bella? Il bello è soggettivo…

Corso Vittorio Emanuele (purtroppo una delle più importanti vie di Palermo è ancora dedicata a un Savoia: alienazione culturale direbbe Fanon…) pure pedonalizzata.

Come ci si arriva? Con gli bus che non ci sono? Ma questi sono dettagli…

Ma un sistema del genere, nell’antichità, non si chiamava tirannide?

Ah vero, la storia tra un po’ scomparirà dalle scuole. Studieremo tutto sull’Unione Europea dell’euro. Viva gli studenti lavapiatti della generazione Erasmus…

Ultima domanda: ma a che serve il Consiglio comunale di Palermo, a questo punto? A niente. A parte Sabrina Figuccia – l’unica che dice qualcosa – il resto non sappiamo cosa sia.

 

 

 

 

 

Pubblicato da