Grandi grillini! Allegria, ragazzi: il Movimento 5 Stelle ha chiuso il cerchio della presa in giro politica: dopo aver tenuta aperta l’acciaieria dell’ILVA, dopo il sì alla TAP nel Salento e l’abbandono del Sud è arrivato anche il sì alla TAV. L’Alta velocità Torino-Lione si farà. I grandi appalti sono salvi. C’è da ridere? Tutto è iniziato ridendo e tutto finirà ridendo…
Era scritto. Dopo aver ceduto sull’ILVA, dopo il sì alla TAP, dopo i fanghi industriali sparsi per i campi agricoli e dopo il no agli interventi per l’agricoltura meridionale, i grillini hanno deciso di dire sì anche alla TAV. Sì, l’Alta Velocità ferroviaria tra Torino e Lione si farà, i grandi appalti sono salvi. Tutti felici e contenti. Vergogna? Certo. Ma che importa. Ormai il Movimento 5 Stelle è in caduta libera. Trenta e due ventotto…
E’ vero, hanno perduto la faccia. Ma hanno accontentato i poteri forti. Volete mettere? Magari tra qualche giorno Alessandro Di Battista si recherà nelle valli che verranno ‘immolate’ sull’altare dei grandi appalti per l’Alta velocità e dirà:
“Avete ragione, abbiamo sbagliato”.
Del resto, l’ha già fatto nel Salento, con la TAP, il folle metanodotto che distruggerà un pezzo della costa salentina, ‘inghiottendo’ oliveti e spiaggia. E così come il Salento val bene gli appalti, anche gli illusi No TAV possono essere sacrificati nel nome dei grandi appalti.
Già, i No TAV. Lì non sappiamo come finirà. Ma una cosa è chiara: i grillini, da quelle parti, non avranno più diritto alla parola. Perché si sono comportati peggio, molto peggio dei leghisti e degli esponenti del PD.
Salvini e i pddini, che non sono d’accordo mai su nulla, da quelle parti, su una cosa concordano: sul sì alla TAV. Anche Forza Italia è sempre stata favorevole all’Alta velocità. Berlusconi e i grandi appalti: figuriamoci! Insomma, i grandi appalti hanno tenuto insieme tre forza politiche diverse: leghisti, PD e berlusconiani.
E al denaro – perché di questo, alla fine, si tratta – si è richiamato anche il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, l’uomo del Movimento 5 Stelle, scelto dal Movimento 5 Stelle per Palazzo Chigi.
Per motivare il voltafaccia, l’ennesimo voltafaccia dei grillini, Conte, con sussiego, ha affermato:
“Non fare il TAV costerebbe più che farla”, ha detto il capo del Governo, che gli appalti della TAV li chiama al maschile.
E i valori fondanti del Movimento 5 Stelle? La partecipazione dei cittadini? La tutela del territorio? La lotta agli sprechi?
Ragazzi, tutto è ‘merce’, oggi. Anche i valori – i grandi valori della politica, da Aristotele ai nostri giorni – sono ‘merce’: hanno un prezzo. Il denaro, alla fine, è ciò che conta. I picciuli, come si dice in Sicilia.
‘Merce’ e merci. Con la TAV passeranno le merci. Anche quelle – anzi soprattutto quelle – che non ci sono più.
Un conto è prendere i voti assecondando la volontà dei cittadini, com’è stato fatto a Taranto promettendo la chiusura dell’inquinantissima acciaieria dell’ILVA; un conto è schierarsi, a parole, contro la TAP; un conto è appoggiare la rivolta dei NO TAV. Un conto è gabbare gli elettori del Sud. Poi, però, una volta incassati i voti, dalle Alpi alla Sicilia, beh, ragazzi, si fa l’esatto contrario.
Vecchia politica? Ma certo! Cosa avevate pensato che Grillo, Di Maio e Di Battista avrebbero mantenuto gli impegni con gli elettori? Pensavate veramente che i grillini avrebbero chiuso l’ILVA, detto no alla TAP, bloccato la TAV e difeso il Sud?
“Figura di Mer…”, si legge nella rete.
Certo. Però magari la gente dimentica. A Taranto forse hanno già dimenticato. Nel Salento pure. Al Sud gli hanno dato il Reddito di cittadinanza: per i terroni morti di fame può anche bastare.
E la TAV? Vabbé faranno un po’ di storie e poi, anche loro, dimenticheranno.
Ora c’è da pensare al futuro. Il Movimento 5 Stelle un po’ di voti li perderà. Però forse il 20% di ingenui che gli andranno ancora dietro si troverà. Per alcuni – non per tutti, ovviamente – il terzo mandato ci sarà…
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