La rinascita politica ed economica del Sud passa da un Partito del Sud o da una Federazione di Partiti e Movimenti del Sud. Ma la linea deve essere chiara: bisogna essere alternativi alle due forze politiche più antimeridionali italiane: la Lega e il PD
Così l’unica alternativa alla “deriva italiana” sarebbe il PD. Parola di Nicola Zingaretti, segretario di un partito che non controlla e dove ognuno dice quello che gli pare. Una bella alternativa alla “deriva italiana” creata dal PD di Renzi, quella del PD di Zingaretti dove Renzi continua a sproloquiare.
C’è stato un periodo in cui, in Italia, il Partito Democratico – soprattutto al Sud – ha fatto paura. Quando Renzi era nel pieno del suo potere – un’ubriacatura di potere che gli ha tolto la dimensione della realtà – faceva tutto quello che voleva.
Ricordiamoci che, al Governo Renzi, la Commissione Europea che ha messo in croce l’attuale Governo per un misero 2%, ha concesso lo sforamento del 3%!
Ricordiamoci che Renzi ha distribuito 10 miliardi di euro ai dipendenti pubblici – i ‘famigerati’ 80 euro in busta paga – e nessuno, in Europa, ha fiatato.
Ricordiamoci il bonus in ‘cultura’ ai diciottenni.
Ricordiamoci l’allora sottosegretario Graziano Delrio che tagliava i fondi alle Ferrovie meridionali perché nel Sud c’erano le rocce! (QUI UN NOSTRO ARTICOLO).
Ricordiamoci l’attacco del PD di Renzi allo Statuto dei lavoratori.
Ricordiamoci l’attacco del PD di Renzi alla scuola.
Ricordiamoci l’attacco del PD di Renzi al Sud (come dimenticare le risorse finanziare PAC, destinate al Sud, dirottare, nel 90% dei casi, a sostegno delle imprese del Centro Nord Italia).
Ricordiamoci di quando ha deciso di dare ai petrolieri il permesso di trivellare il Mediterraneo.
Ricordiamoci quando il PD di Renzi ha boicottato il referendum antitrivelle.
Questo ed altro il PD di Renzi l’ha fatto d’accordo – o meglio, al servizio – della UE dell’euro controllata dai liberisti. Distruggendo l’eredità della sinistra presente nel PD (eredità scadente, perché gli ex comunisti si erano già fatti conoscere, in negativo, negli anni ’90).
Dopo di che Renzi ha perso il referendum sulle riforma costituzionali, ovvero sullo smantellamento della Costituzione italiana del 1948 che tutto il PD – compresi quelli che oggi dicono di essere l’alternativa alla “deriva italiana” – ha sostenuto.
Oggi, come se nulla fosse, lo stesso PD – con dentro Renzi – si propone come l’alternativa alla “deriva italiana”.
Lo sappiamo che tanti, ascoltando queste parole, si sono messi a ridere: e noi siamo tra questi.
Però, oltre al sorriso amaro ed ironico, qui al Sud – soprattutto qui in Sicilia -va fatta un’ulteriore riflessione.
Due giorni fa abbiamo pubblicato una coraggiosa lettera che il parlamentare regionale del Movimento 5 Stelle, Sergio Tancredi, ha inviato ai parlamentari dell’Assemblea regionale siciliana (QUI IL NOSTRO ARTICOLO CON LA LETTERA DI SERGIO TANCREDI).
Ebbene, in questa lettera ci sono gli effetti delle decisioni adottate, contra la Regione siciliana – quindi contro l’Autonomia siciliana – dal PD: dal Governo Renzi e dal Governo regionale di Rosario Crocetta, entrambi espressione del PD.
Questo ci dice che se il Sud ha assolutamente bisogno di un partito del Sud (COME ABBIAMO SOTTOLINEATO IN QUESTO ARTICOLO), la Sicilia ha ancora più bisogno di un soggetto politico autonomo. Che non può vedere la luce da una sommatoria informe di soggetti, magari federato al PD.
Il Sud e la Sicilia non hanno bisogno del PD, così come non hanno bisogno della Lega, che vorrebbe ulteriormente penalizzare il Sud con la ‘Secessione dei ricchi’ (QUI UN NOSTRO ARTICOLO).
Al Sud e in Sicilia ci sono persone che votano Lega: e questo è assurdo.
Ma è altrettanto assurdo che siciliani e, in generale, I meridionali, votino ancora PD.
La rinascita politica del Sud – con la creazione di un Partito del Sud o di una Federazione di Partiti e Movimenti locali – non può che vedere la luce in contrapposizione a Lega e PD.