La Chiesa di Roma e i tre Stati – guarda caso tutti cattolici – ostacolavano la nascita di una misteriosa super-chiesa… Solo la Chiesa cattolica è rimasta in piedi. La Santa Russia, l’Impero Asburgico e il Regno delle Due Sicilie, secondo questo progetto di potere, dovevano lasciare il posto al nuovo ordine massonico. La storia, scritta sempre dai vincitori, che nasconde tutto ciò che non è bene fare sapere
di Giovanni Maduli
componente della Confederazione Siculo-Napolitana e vice presidente del Parlamento delle Due Sicilie-Parlamento del Sud®, Associazione culturale
Nelle prime dieci puntate di questa rubrica abbiamo appurato, seppure in maniera estremamente concisa e certamente insufficiente, alcune innegabili verità relative alle violenze, alle torture, agli stupri, alle illegalità attraverso le quali furono aggredite e annesse la Sicilia ed il Sud. Verità che, come abbiamo scritto, non possono andare soggette ad “interpretazioni” di sorta. Verità che testimoniano inequivocabilmente cosa veramente fu quello che ancora, con un falso e subdolo eufemismo, viene indicato come “risorgimento”.
Nelle prossime cercheremo invece di capire “chi” volle, e perché, mettere fine ad un Regno che, contrariamente a quanto ci si è voluto far credere, con le sue equilibrate politiche sociali ed economiche caratterizzate da uno spiccato senso di solidarietà, rappresentava certamente un ostacolo all’affermarsi di quella borghesia di stampo capitalistico che, attraverso quelle atroci violenze, si impadronì del potere politico ed economico mortificando mortalmente le naturali e legittime aspirazioni del suo popolo. E non solamente nei nostri territori…
“Il disegno era chiaro, doveva essere attuata la profezia di Comenius (da cui, probabilmente, il nome del relativo progetto nelle nostre scuole… n.d.scr.) espressa in Lux in Tenebris secondo la quale sarebbe dovuta sorgere dalle tenebre come fonte di luce una Super-chiesa che integrasse ogni religione attraverso i Concistori nazionali, le Chiese Nazionali onde giungere, in nome di un umanesimo unitivo e a carattere filantropico e tollerante, a proclamare l’uguaglianza e la pari dignità di tutte le religioni.
Questo progetto si scontrava con un ostacolo formidabile: la Chiesa cattolica con la sua gerarchia, la casa d’Asburgo d’Austria, cattolicissima, la Santa Russia degli zar e il Regno delle Due Sicilie, primo Stato al mondo, quest’ultimo, che aveva saputo integrare il dogma cattolico con il verbo del Vangelo tradotto in pratica da leggi che non disdegnavano le novità della Rivoluzione francese o quelle comuniste del Campanella e di Marx.
La Santa Russia, l’Impero Asburgico e il Regno delle Due Sicilie dovevano lasciare il posto al nuovo ordine massonico, ma il popolino queste cose non le sapeva, né le conosce oggi, in quanto la storia ufficiale viene scritta dai vincitori ed è sempre artefatta. Questo nuovo ordine doveva portare sconvolgimenti politici e morali di inaudita violenza.
Antonio Ciano – I Savoia e il massacro del Sud, Magenes Edizioni, pag. 58, 59.
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I Savoia, per amore di Regno e quindi per furto – come scrive D’Azeglio nei suoi ricordi – diventano fautori dell’ideologia massonica e della religione protestante che apertamente combattono la cultura e la religione nazionali. Grazie a questa scelta strategica che rende il Piemonte docile feudo della cultura inglese, americana, tedesca, di parte del Belgio e dell’imperatore Napoleone III, i Savoia godono dell’appoggio incondizionato dell’una o l’altra di queste potenze e realizzano l’unità d’Italia sfruttando fino in fondo e con grande spregiudicatezza l’unico elemento in proprio favore: la radicale disomogeneità culturale e religiosa con il resto della penisola.
Angela Pellicciari, La gnosi al potere, Fede&Cultura Edizioni, pag. 38.
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Il giornalista Antonio Socci, in un interessante saggio sul tema, parla a ragione di “genocidio spirituale” di un popolo impregnato da secoli di cattolicesimo tridentino e della sistematica sostituzione ai valori cristiani di quelli “civili” – leggi massonici – veicolati attraverso le due grandi istituzioni, la Scuola e l’Esercito, per foraggiare l’uomo nuovo, il nuovo cittadino dell’Italia unitaria. Cuore e Pinocchio sono due opere emblematiche, intrise di sentimentalismo ottocentesco, capisaldi per antonomasia dell’operazione di rieducazione del popolo-bambino che, a fatica dopo secoli di tenebrosa superstizione cattolica, schiude gli occhi alla nuova luce del progresso e della pace.
Pace invero sofferta: ché in realtà chi ne fece le spese nei territori “liberati” per poter camminare su queste vie, fu la povera gente, la cui sussistenza derivava in gran parte dagli usi civici delle terre demaniali ed ecclesiastiche, istituzioni secolari e collaudate che costituivano l’ossatura dell’economia agricola dei villaggi.
Epiphanius – Massoneria e sette segrete, Controcorrente Edizioni, pag. 181, 182.
Foto tratta da flickr.com
Il massacro dei Savoia a Pontelandolfo e Casalduni che i libri di storia continuano a nascondere
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