Ricorso contro le sette nuove tratte di Tram di Palermo: il CGA respinge e accoglie… Sembra un gioco di parole, ma è la realtà. Da un lato i giudici del Consiglio di Giustizia Amministrativa hanno confermato il “No” alla sospensiva del procedimento amministrativo; ma, dall’altro lato – e questa è la vera notizia – intimano ai colleghi del TAR di entrare subito nel merito. L’ombra della magistratura europea. L’ambiguità di Legambiente Sicilia. E i neo parlamentari europei dei Verdi pronti a intervenire…
Per i giudici del CGA – il Consiglio di Giustizia Amministrativa – gli atti amministrativi adottati dal Comune di Palermo per la realizzazione delle nuove sette tratte di Tram possono restare in piedi perché ancora non hanno prodotto pericoli per l’ambiente ma, contemporaneamente, invitano i colleghi del TAR Sicilia a pronunciarsi in tempi brevi sul merito del ricorso.
Eh sì, l’ordinanza del CGA, mettiamola così, è un mezzo capolavoro: e la nostra – lo giuriamo! – non è ironia. I giudici del Consiglio di Giustizia Amministrativa – in Sicilia organo di appello del Tribunale Amministrativo Regione (TAR) – hanno trovato una scappatoia realizzando due obiettivi.
Primo obiettivo: evitare di investire della questione la magistratura europea (più avanti illustreremo che cosa significherebbe).
Secondo obiettivo: mettere la ‘patata bollente’ nelle mani dei colleghi del TAR Sicilia, invitandoli alla “sollecita definizione del giudizio nel merito”.
La vicenda delle nuove sette tratte di Tram, come ora cercheremo di illustrare, si complica: si complica per il Comune e si complica, soprattutto, per la ‘sinistra’ (o presunta tale) di Palermo che amministra la città, che rischia di essere messa alla berlina – come ora racconteremo – anche a livello europeo.
Perché? Perché è semplicemente incredibile che la ‘sinistra’ che oggi amministra il Comune di Palermo – che dovrebbe essere in prima file nel difendere i controlli ambientali preventivi (in particolare la VAS, sigla che sta per Valutazione di Impatto Ambientale) e la partecipazione dei cittadini alle grandi scelte strategiche di una città (leggere Convenzione di Aarhus) – stia invece provando a realizzare le sette nuove tratte di Tram ignorando sia i primi (controlli ambientali preventivi), sia la seconda (la Convenzione di Aarhus).
Ma andiamo con ordine.
E’ noto il tentativo del Comune di Palermo, non senza forzature da parte degli uffici dello stesso Comune (e di questo aspetto si sta occupando la sesta commissione consiliare del Comune, dove ne stanno succedendo di tutti i colori…), di far partire i lavori per le nuove sette tratte di Tram.
Il ‘boccone’ è veramente grosso: ci sono 450 milioni di euro per progettazioni, lavori e altro ancora. Ma ci sono, soprattutto, tante, troppe, chiamiamole così, ‘stranezze’. Ovvero: nomine di dirigenti che hanno scatenato polemiche infuocate, progetti faraonici di ‘cementificazione’ di tratti della città storica (incredibile quello che si vorrebbe fare di via Libertà!) e, come già accennato, tentativi di evitare i controlli ambientali preventivi.
Per non parlare della partecipazione dei cittadini, che il Comune di Palermo vorrebbe a tutti i costi evitare (e meno male che la Giunta comunale è di ‘sinistra’…).
Per non parlare, ancora, di un fatto ‘stranissimo’, segnalato dal coordinatore dei Verdi siciliani, Carmelo Sardegna: e cioè la Bombardier – azienda canadese che produce carrozze ferroviarie – che “parla apertamente come possibile fornitore di una gara che a Palermo deve ancora essere celebrata”, come si legge in un articolo del 2017! (QUI L’ARTICOLO DELLA BOMBARDIER).
Contro tutte queste forzature c’è un ricorso al TAR Sicilia (COME POTETE LEGGERE QUI) presentato da un folto gruppo di cittadini. Il ricorso chiede anche la ‘sospensiva’ (cioè la sospensione degli atti amministrativi).
I giudici del TAR Sicilia hanno respinto la richiesta di sospensiva, perché non ci sono, allo stato attuale, pericoli per l’ambiente.
In verità, si tratta di opere che, se realizzate, avrebbero un impatto pesantissimo sulla città. Cosa vogliamo dire? Che dovrebbe essere scontato sottoporre preventivamente tali opere alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS)!
Così come dovrebbe essere scontato assicurare la partecipazione dei cittadini a scelte così importanti (e impattanti) per il futuro della città.
In più c’è una novità: un bizzarro Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. perché lo definiamo bizzarro? Perché, come illustrato dal Comitato perPalermo, l’intera mobilità della città, voluta dall’attuale amministrazione comunale, è stata subordinata della realizzazione del Tram e non viceversa come prevede la legge (COME POTETE LEGGERE QUI).
Ma queste cose, a Palermo, a quanto pare, scontate non lo sono affatto.
Noi, ad esempio, ci aspettavamo – lo davamo appunto per scontato – che i giudici del CGA investissero della questione la magistratura europea. Perché – ma queste evidentemente sono le nostre nozioni povere di fantasia – quando c’è un problema di interpretazione del Diritto comunitario, i giudici inviano gli atti alla Corte di Giustizia europea.
Detto questo, come già sottolineato, i giudici del CGA, se è vero che non hanno investito della questione i colleghi della magistratura europea, hanno sollecitato i colleghi del TAR Sicilia a pronunciarsi sul merito del ricorso.
“Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, in sede
giurisdizionale – leggiamo nell’ordinanza – pronunciando sull’istanza cautelare in epigrafe così dispone:
– respinge la domanda di sospensione dell’efficacia degli atti impugnati;
– accoglie la domanda cautelare di parte ai soli fini della sollecita definizione del giudizio nel merito da parte del Tribunale competente“.
Adesso la parola passa ai giudici del TAR Sicilia. E questo avverrà in un momento storico – per la Giustizia italiana – che è molto diverso rispetto al marzo scorso (quando il TAR Sicilia si è limitato a respingere la richiesta di sospensiva), se è vero che qualche novità è intervenuta. Insomma, l’attenzione verso la Giustizia, oggi, è maggiore rispetto ai mesi scorsi.
Un’altra notizia importante è il ruolo che, in questa vicenda, potrebbero avere i parlamentari europei. In particolare, gli europarlamentari di Europa Verde, cioè i Verdi europei, oggi in ascesa.
I liberisti, che fino ad oggi hanno fatto il bello e il cattivo tempo nell’Unione Europea, pensavano di poter contare sui Verdi Europei per continuare con i vecchi ‘giochi’; ma, a quanto pare, non è così, perché i Verdi stanno cominciando a mettere ‘paletti’.
Anche se non c’è un europarlamentare Verde eletto in Sicilia, ci giunge notizia che gli europarlamentari Verdi lavoreranno in tutti i Paesi dell’Unione Europea, collegandosi con le realtà locali. Sulla Sicilia – e in particolare sul Tram di Palermo – hanno preannunziato che, nel rispetto di un pilastro fondativo dei Verdi, ovvero la partecipazione dei cittadini alle grandi scelte strategiche (leggere Convenzione di Aarhus), provvederanno a segnalare le eventuali violazioni dell’ambiente e i tentativi di non coinvolgere i cittadini.
Ultima notazione: Legambiente Sicilia. Che, rappresentata dall’avvocato Massimiliano Mangano, ritroviamo schierata con il Comune di Palermo…
Tram di Palermo: il TAR ha respinto la richiesta di sospensiva o è già entrato nel merito?
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