Come stiamo raccontando pubblicando, a puntate, il libro di Giuseppe Scianò “… e nel mese di maggio del 1860 la Sicilia diventò colonia”, nella conquista della Sicilia ad opera dei Savoia, oltre al ruolo centrale degli inglesi, c’è anche la corruzione operata dai piemontesi con Cavour, “i cui emissari militari, vestiti da merciaiuoli girovaghi, percorrevano l’isola e compravano a prezzo d’oro le persone più influenti”. Altro che rivoluzione dei siciliani contro il Borbone!
Giuseppe La Farina all’amico Pietro Sbarbaro, in data 14 ottobre 1860:
“V’è una parte della mia biografia completamente sconosciuta, ed è forse la più importante, voglio dire le mie relazioni col conte di Cavour: relazioni intime, e pur tenute segretissime dal ‘56 al ‘59, e non sospettate né anco dagli amici stretti del Conte di Cavour. Io vedeva il conte di Cavour quasi tutti i giorni prima dell’alba […] fui io che gli feci conoscere Garibaldi, e che l’indussi ad adoperarlo nella guerra d’indipendenza che si apparecchiava […] Le potrò dare notizia della parte presa da me e dalla Società Nazionale alla spedizione di Sicilia; ed Ella vedrà che il concetto fu mio; che Garibaldi esitava (e ne ho documenti)”, che ” armi e munizioni furono somministrate a Garibaldi da me: egli non aveva nulla”.
Giuseppe La Farina sull’Espero del 24 gennaio 1862:
“Per quattro anni lo scrittore di questi articoli vide, quasi tutte le mattine, il conte di Cavour, senza che qualcuno de’ suoi intimi amici lo sapesse, andando sempre due o tre ore prima di giorno, e sortendo spesso da una scaletta segreta, ch’era contigua alla sua camera da letto, quando in anticamera v’era qualcuno che lo potesse conoscere!”.
Il massone Pietro Borrelli sulla Deutsche Rundschau, nell’ottobre 1882, sotto lo pseudonimo di Flaminio:
“Non si deve lasciar credere in Europa che l’unità italiana, per realizzarsi, avea bisogno d’una nullità intellettuale come Garibaldi. Gli iniziati sanno che tutta la rivoluzione di Sicilia fu fatta da Cavour, i cui emissari militari, vestiti da merciaiuoli girovaghi, percorrevano l’isola e compravano a prezzo d’oro le persone più influenti”.
Tratto da:
LA STORIA REQUISITA – BREVE RICERCA SUI FATTI DELLA SICILIA UNITARIA OCCULTATI DALLA STORIOGRAFIA UFFICIALE
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Foto tratta da altrastoria.it
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