In questi giorni i palermitani si stanno accorgendo che il caldo è diventato asfissiante. Le temperature, alla fine, sono quelle degli altri anni. E allora? E allora il caldo è il frutto del dissennato tagli di alberi avvenuto in città negli ultimi anni. Il tutto, in buona parte, per fare posto a un Tram che, lungi dal migliorare il traffico veicolari e la qualità dell’aria, ha sensibilmente peggiorato l’uno e l’altra
In questi giorni chi vive a Palermo si sarà accorto che il caldo sta diventando un problema. E’ una novità? Nel capoluogo dell’Isola, il caldo, in estate, è sempre stato una regola. Quello di questi giorni è eccezionale? In alcune aree della città sì, in altre, no. In quali aree della città il caldo è un problema serio? per esempio, dalle dieci e mezza di mattina fino alle diciassette o giù di lì in via Leonardo Da Vinci, nel tratto che va da Borgo Nuovo alla rotonda della Circonvallazione. Guarda caso – ma che combinazione! – è il tratto dove sono stati eliminati centinaia di alberi per fare posto al Tram!
Ma non è solo questo il tratto della città di Palermo dove il caldo è diventato asfissiante. Via Nortarbartolo, ad esempio, non scherza: anche lì c’è il Tram. Poi c’è la Circonvallazione, altro tratto dove passa il Tram: altra desertificazione, altro caldo asfissiante.
E che dire del tratto che va dalla Stazione centrale a corso dei Mille? Altra zona della città ‘cementificata’ e con poco verde, altro caldo asfissiante.
Parliamo di Mondello, la borgata a mare dei palermitani? Vent’anni fa c’era il doppio e forse più del verde di oggi. I risultati si notano: se il verde diminuisce – e a Mondello buona parte del verde è stato eliminato per fare posto al cemento – il caldo, inevitabilmente, aumenta.
In Australia hanno capito che il riscaldamento globale è un problema. E cominciano ad affrontarlo in casa propria. Il primo ministro di questo Paese, Scott Morrison, ha finanziato un progetto che, come già accennato, consentirà di piantare più di un miliardo di alberi.
Il progetto consentirà all’Australia di onorare l’accordo sul clima di Parigi del 2015. Gli alberi verranno piantati entro il 2050 in varie zone del Paese. a.
“In questo modo, entro il 2030 – leggiamo in un articolo pubblicato da greenMe – si prevede vengano assorbiti 18 milioni di tonnellate di gas serra all’anno, riportando l’Australia entro i limiti consentiti, dato che ne produce in quantità eccessiva. Con questo progetto il Ministro australiano si augura inoltre di offrire alla popolazione nuovi posti di lavoro”.
“Gli alberi – leggiamo sempre nell’articolo – riducono il gas serra stabilizzando i livelli di anidride carbonica, che viene stoccata nella biomassa dell’albero e, d’altra parte, producono ossigeno, fondamentale per la vita umana. Si possono quindi considerare dei veri depuratori naturali dell’aria, che riducono le polveri sottili, mitigano l’effetto serra e le emissioni di origine antropica coinvolte nei cambiamenti climatici. E che al tempo stesso aumentano la biodiversità”.
A Palermo, invece, l’attuale amministrazione comunale di Leoluca Orlando, con il sostegno del Partito Democratico, sta facendo l’esatto contrario. Si tagliano gli alberi – non soltanto quelli per fare posto al Tram, ma tutti gli alberi che vengono a tiro, con la scusa che sono “pericolosi” – e ciò fa aumentare la presenza di gas serra. I livelli di anidride carbonica aumentano e si produce molto meno ossigeno.
Risultato: l’aria è sempre più inquinata e fa sempre più caldo!
E la situazione è destinata a peggiorare. Perché il Comune vorrebbe realizzare altre sette tratte di Tram dentro la città! Che cosa succederà? Semplice: aumenteranno i livelli di gas serra, aumenterà la presenza di anidride carbonica, l’assenza di verde ridurrà la produzione di ossigeno e il caldo diventerà sempre più asfissiante.
L’attuale amministrazione comunale si trincera dietro il paravento del “trasporto sostenibile”. Perché il Tram non sarebbe inquinante.
Intanto non è vero: gli attuali 15 Km di Tram attualmente in funzione hanno fatto aumentare spaventosamente il traffico veicolare: questo lo si può notare lungo via Leonardo Da Vinci, in un tratto della Circonvallazione e in Corso dei Mille.
Il tutto per avere un servizio che serve, sì e no, l’1% della popolazione!
I 15 Km di Tram di Palermo oggi in funzione non hanno portato giovamento ai cittadini: nella stragrande maggioranza dei casi i cittadini, da questi 15 Km di Tram, i cittadini hanno avuto solo problemi.
In estate, percorrere dalle dieci di mattina alle 17 il tratto di via Leonardo Da Vinci in moto o in un’automobile priva di aria condizionata – specie in presenza di traffico – è una sofferenza!
Di più: non è vero che il Tram è l’unica soluzione ‘green’. Come ha illustrato il coordinatore dei Verdi siciliani, Carmelo Sardegna, con una cifra inferiore di un terzo si potrebbero acquistare 500 bus elettrici e assicurare il servizio di trasporto delle persone anche alle periferie, oggi completamente abbandonate (QUI L’INTERVISTA CON CARMELO SARDEGNA).
Invece l’attuale amministrazione comunale sta abbandonando le periferie (alle quali, in molti casi, è stato ridotto, se non tolto, il servizio bus per pagare l’incredibile somma di 10 milioni di euro all’anno che servono per far funzionare gli attuali 15 km di Tram: a proposito, perché un costo così alto?) e vorrebbe realizzare altre sette tratte di Tram dentro la città.
Il tutto con una forzatura amministrativa sempre precedenti, come denunciato dal Comitato perPalermo, se è vero che l’intera mobilità del capoluogo della Sicilia, voluta dall’attuale amministrazione comunale, sarebbe stata subordinata della realizzazione del Tram e non viceversa come prevede la legge (QUI UN NOSTRO ARTICOLO).
Che dire di questa storia tutt’altro che edificante? Che Palermo, ancora una volta, è vittima dell’affarismo. Nella sentenza per la speculazione di via Miseno, a Mondello, i giudici che hanno condannato i protagonisti di questa storia segnalano la presenza di un metodo speculativo molto diffuso non soltanto a Mondello, ma in quasi tutta la città.
Questa sentenza avrebbe dovuto dare vita a un dibattito, specie tra gli urbanisti. Invece, nulla di nulla. Gli affari vanno avanti. Alla faccia del verde e della qualità della vita.
I giudici, spesso in solitudine, fanno il proprio lavoro. Ma a Palermo – questo purtroppo lo sappiamo benissimo – non hanno mai avuto, sul piano dei fatti concreti, molto seguito. Si organizzano manifestazioni per ricordare, ad esempio, il sacrificio di grandissimi magistrati che hanno dato la propria vita per difendere l’interesse pubblico e, quindi, tutti i cittadini, da Giovanni Falcone a Paolo Borsellino, da Cesare Terranova a Rocco Chinnici, fino a Pietro Scaglione, per andare indietro nel tempo.
Poi, però, finite le manifestazioni, gli uomini che governano la comunità, tranne rare eccezioni, tornano ai propri affari, contravvenendo agli insegnamenti di quei grandi uomini – parliamo sempre dei magistrati di Palermo uccisi dal ‘sistema’ Stato deviato-mafia – che, a parole hanno ricordato e celebrato.
Per una città come Palermo che negli anni ’50 e ’60 ha subito un ‘Sacco’ edilizio che le ha fatto perdere la Conca d’oro sarebbe più che mai opportuno rispettare ed incrementare la presenza di verde. Invece si fa l’esatto contrario. Per giunta nel nome della ‘legalità’. Con una sfacciataggine all’ennesima potenza!
E in questo notiamo un’unità d’intenti tra centrodestra e centrosinistra, che a Palermo, rappresentano oggi il peggio della politica: il centrosinistra al governo della città opera, il centrodestra con la sua finta opposizione avalla e partecipa…
Per ora si debbono spendere 450 milioni di euro per le nuove sette tratte di Tram. Poco importa se servono o no servono: l’importante è far partire questi nuovi appalti. Il resto – il verde cittadino, la qualità della vita – può andare a farsi benedire.
Lo diciamo a chiare lettere: fino a quando questa gente farà il bello e il cattivo tempo, protetta anche da chi dovrebbe invece fare gli interessi della collettività, Palermo non avrà futuro.
Foto tratta da panorama.it
QUI PER ESTESO L’ARTICOLO DI greenME