Agrigento, la vecchia politica (centrodestra e centrosinistra) vuole che l’acqua resti privata!

8 luglio 2019

Non è d’accordo la Federconsumatori, che in un comunicato ufficiale chiede “chiarimenti” all’ATI di Agrigento, accusando chi lo gestisce di aver effettuato un ribaltone. Contro la privatizzazione dell’acqua si muove anche il Movimento Uniti per la Sicilia, dell’avvocato Lillo Massimiliano Musso. Le ambiguità dei grillini, in Sicilia favorevoli all’acqua pubblica, mentre a Roma difendono la soluzione Spa 

Come per la gestione di uno dei più grandi acquedotti del Sud – l’EIPLI – dove il Governo nazionale di grillini e leghisti, invece che per un’Azienda speciale consortile, ha optato per una Società per azioni (Spa) (COME POTETE LEGGERE QUI), anche in Agrigento, alla faccia della gestione pubblica, hanno optato per una Spa!

Sono noti i problemi che i privati che hanno gestito l’acqua hanno provocato ad Agrigento e negli altri Comuni di questa provincia (non in tutti, perché alcuni si sono organizzati da sé). Eppure l’Assemblea dei sindaci dell’Agrigentino – dove a prevalere è la vecchia politica di centrodestra e centrosinistra – ha optato una gestione di una società di capitali.

In Puglia, Lucania (o Basilicata) e Irpinia, con il sistema idrico EIPLI, i grillini, per giustificarsi, dicono che la Spa sarà partecipata dal soggetti pubblici. Ma si tratta di una scusa, perché le Spa, per definizione, fanno profitti.

Lo stesso discorso si sta verificando in provincia di Agrigento, dove la vecchia politica vuole continuare con la gestione privata dell’acqua. Tanto che la Federconsumatori, in un comunicato, chiede spiegazioni:

“Alla luce delle recenti notizie secondo le quali l’Assemblea dei Sindaci avrebbe deliberato di affidare la gestione del servizio idrico integrato in provincia ad una Spa a capitale pubblico, Federconsumatori Agrigento ribadisce che l’unica forma societaria che garantirebbe un’amministrazione partecipata, efficiente ed economica di questo indispensabile bene è quella dell’Azienda Speciale Consortile”.

“Come si ricorderà – prosegue la nota della Federconsumatori – questa opzione era emersa durante il convegno di Federconsumatori Sicilia e del Forum siciliano dei movimenti per l’acqua, del 23 febbraio scorso ad Agrigento, in quanto la scelta della Azienda Speciale Consortile partecipativa consente di perseguire il pubblico interesse in piena autonomia gestionale e seguire criteri di economicità. Una Azienda Speciale Consortile, infatti, mira al pareggio di bilancio, reinvestendo gli utili nell’innovazione, nella manutenzione, nella ricerca, nel miglioramento del servizio e delle infrastrutture, nella tutela della salute e dell’ambiente”.

“Una Spa, al contrario – prosegue sempre Federconsumatori – ha come obiettivo principale quello di far profitto sull’acqua, sia essa gestita da soci pubblici, da soci privati o da un mix di pubblico e privato. Federconsumatori, per questo, chiede le ragioni di questo cambio di forma societaria che, rispetto a quanto affermato e condiviso il 23 febbraio, rappresenta un vero e proprio ribaltone. L’Azienda Speciale Consortile partecipativa rimane l’unica soluzione possibile per chiudere definitivamente col passato e consentire alle comunità locali di essere parte attiva nella gestione pubblica dell’acqua”.

I rilievi che la Federconsumatori sottolinea ad Agrigento sono gli stessi che il costituzionalista Paolo Maddalena solleva a proposito della gestione del sistema idrico EIPLI di Puglia e Irpinia: è inutile dire che la Spa sarà partecipata da soggetti pubblici, perché una legge non può impedire ad un privato di scalarla. E, in ogni caso, la Spa punta agli utili, non alla tutela dei cittadini!

Sulla stessa lunghezza d’onda del professore Paolo Maddalena è lo scrittore e giornalista, Pino Aprile.   

La verità è che la politica – compreso il Movimento 5 Stelle – non ne vuole sapere di un ritorno cristallino all’acqua pubblica. E allora si inventano formule per gabbare i cittadini.

I grillini siciliani sembrerebbero contrari alla Spa (ma dovrebbero mettersi d’accordo con i grillini romani che, per l’EIPLI, insistono con la Spa).

In ogni caso abbiamo notizia che l’avvocato Lillo Massimiliano Musso, di Uniti per la Sicilia, sta organizzando un movimento per provare a contestare quella che, alla fine, per Agrigento, non è altro che l’ennesima privatizzazione dell’acqua.

Foto tratta da vita.it

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