Il parlamentare regionale di ‘Cambiamo la Sicilia’, Vincenzo Figuccia, promotore dell’iniziativa “Mancia comu parri mangia sano, mangia siciliano” comincia ad entrare nel dettaglio. Oggi affronta il tema della pasta. Invitando i siciliani ad acquistare solo pasta prodotta in Sicilia o, al massimo, pasta del Sud Italia. Pasta, precisa, fatte con grano duro siciliano. Il perché questo è importante per l’economia dell’Isola
I siciliani debbono portare in tavola pasta di grano duro della Sicilia. Parola di Vincenzo Figuccia, parlamentare regionale e leader del Movimento Cambiare la Sicilia.
Figuccia ha già lanciato l’iniziativa “Mancia comu parri mangia sano, mangia siciliano” (QUI UN NOSTRO ARTICOLO). Oggi comincia ad entrare nel dettaglio:
“I dati pubblicati dalla ricerca di Intesa San Paolo annoverano la Sicilia
Il riferimento è agli agricoltori siciliani. Come tutelarli? Come aiutare, per esempio, i produttori di grano duro della nostra Isola oggetto, da anni, di una speculazione al ribasso?
“La politica dei dazi innalzati come barricate oltreoceano – dice il leader di Cambiamo la Sicilia – non può travolgerci, né tanto meno sedarci come spettatori passivi. Bisogna reagire con apposite politiche economiche che scoraggino l’acquisto di prodotti esteri, dei falsi made in Sicily colorati di veleni e, spesso, esposti nei nostri scaffali in grande offerta. Non è ammissibile che i consumatori siciliani vengano allettati dai prezzi bassi della pasta prodotta con grano duro estero o, comunque, con grano duro non siciliano e non meridionale. E’ bene che i consumatori siciliani sappiano che un Kg di pasta prodotta con vero grano duro siciliano o del Sud Italia non può costare meno di un euro”.
“E’ sbagliatissimo risparmiare sulla pasta – dice ancora Figuccia -. Perché la pasta prodotta con grano duro estero potrebbe contenere contaminanti dannosi per la nostra salute. Abbiamo intrapreso la battaglia per invitare i cittadini siciliani a mangiare siciliano. Ebbene, per la pasta, che in Sicilia e al Sud è ogni giorno sulle nostre tavole, dobbiamo assolutamente acquistarla con la garanzia che sia prodotta con il grano duro siciliano o, comunque, con il grano duro del Sud Italia”.
“Anche se la pasta prodotta con il grano siciliano costa un po’ di più – dice ancora il parlamentare regionale di Cambiamo la Sicilia – è bene fare un sacrificio in più. Anche perché quel poco in più che andremo a spendere per acquistare la pasta fatta in Sicilia gioverà agli agricoltori siciliani e, in generale, all’economia siciliana. Perché così facendo i soldi spesi dai siciliani per acquistare la pasta resteranno in Sicilia e non andranno alle Regioni del Centro Nord Italia”.
“Dico di più – prosegue Figuccia -: chiunque, all’estero, vorrà deliziare il proprio palato con la pasta siciliana e, in generale, con i prodotti siciliani dovrà pagarli adeguatamente. I tempi della mietitura, della lavorazione, della stagionatura, delle vendemmia sono preziosamente custoditi nelle mani dei nostri produttori e consegnati alla grazia di un clima che non ha eguali. Sono i tempi scanditi dai ritmi della natura che altrove vengono bruciati da diserbanti e prodotti chimici di ogni genere, a partire dal glifosato. Il nostro prodotto costa sacrificio, costerà quindi qualcosa in più a chi vorrà portarlo sulla propria tavola. Ma ripeto, ciò porterà giovamento agli agricoltori e a tutta l’economia siciliana”.
Foto tratta da foxlife.it