Piano piano, tra le forze politiche, comincia a prendere piede l’idea di rilanciare la questione meridionale, oggi completamente assente dal dibattito politico nazionale. Ci prova il parlamentare regionale Vincenzo Figuccia che, partendo dal messaggio di don Luigi Sturzo, punta a mettere insieme chi è disposto a lavorare per il Sud
“Quanto accade sul piano economico ma soprattutto politico, ricalca quanto sostenuto da Sturzo cento anni fa, antesignano di un messaggio profetico, segnatamente sul fenomeno della ‘mezzogiornificazione’ dell’Italia e della Sicilia che, ad oggi, ripropone una nuova questione meridionale”.
Lo dice Vincenzo Figuccia, deputato dell’Udc all’Ars e leader del Movimento Cambiamo la Sicilia.
“I tassi di disoccupazione alle stelle e le condizioni di vivibilità al lumicino – aggiunge il parlamentare regionale – fanno da cornice ad un quadro raccapricciante al quale bisogna assolutamente reagire. Lo stesso sacerdote di Caltagirone aveva già proposto la sua ricetta, all’indomani della guerra, partendo dalla cooperazione sociale con le leghe contadine e la Cassa Rurale, strumenti oggi ben rappresentati nelle vesti di Ircac, Crias, Irfis e altri istituti che garantiscano forme agevolate di accesso al credito per coloro i quali, tra agricoltori, artigiani, operai, cittadini organizzati in piccole imprese, sono spesso spinti ai margini di una società sempre più polarizzata ed economicamente selettiva”.
“Ricostruire il microtessuto economico in regime di produttività e inclusività e già un primo passo – dice sempre il leader di Cambiamo la Sicilia -. Recuperare i principi della solidarietà, sussidiarietà e dell’autonomia.
Quest’ultima era un elemento chiave nella visione sturziana, poiché rispondeva alla logica della territorialità e della garanzia verso l’ipotesi di uno Stato accentratore. Oggi più che mai bisogna riconquistare il tema, oggi ben interpretato dalla nostra forza politica con Lorenzo Cesa. L’Udc oggi può rappresentare il principale partito per il Sud, attraverso un progetto federativo che metta insieme forze armoniche come l’Udc, Sicilia Vera, Cambiamo la Sicilia, dove la forza motrice sia a trazione sturziana”.
“Un partito ancorato ad una piattaforma meridionalista – conclude Figuccia – che guardi con più attenzione alle prerogative della Sicilia e alle opportunità per i Siciliani”.
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