… ma i grillini, con riferimento a Luigi Di Maio e compagni, con la folle formulazione del Reddito di cittadinanza, stanno combinando un ‘inquacchio’ che potrebbe avere effetti sociali ed economici devastanti nei Comuni del Sud Italia. Torniamo a ribadire che, con i percettori del Reddito di cittadinanza impegnati nei Comuni, si stanno gettando le basi per una nuova, mega ‘infornata’ di precari…
Ma cosa stanno combinando al Comune di Palermo con la gestione dei rifiuti? Lo scorso Natale, quando la città si è riempita di immondizia, il presidente della RAP (la società – che fa capo al Comune – che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti), Giuseppe Norata, si è impegnato a risolvere i problemi subito dopo l’Epifania. Siamo a luglio e non abbiamo ancora capito cosa intende il presidente Norata per Epifania…
L’Epifania, in generale, è una manifestazione della divinità in una forma visibile; nella tradizione cristiana si dovrebbe trattare della manifestazione della divinità di Gesù ai Tre Magi in visita a Betlemme. Dubitiamo che il presidente Norata si riferisse alla tradizione cristiana, perché questa, di solito, cade il 6 gennaio; con molta probabilità, a Palermo, stiamo aspettando che si materializzi una divinità sconosciuta…
Ironia a parte, il presidente Norata ammetterà che qualche problema, nella raccolta dei rifiuti a Palermo, c’è. E se lo scorso Natale la responsabilità era del Comune che non aveva erogato alla RAP i fondi, oggi c’è qualcosa che non spiega il perché la città è sporchissima.
Nel frattempo il sindaco Leoluca Orlando continua a promettere impegni risolutivi: ma in sei mesi di ‘Patti’ con i cittadini ne sono stati contati due o tre. ‘Patti’ non rispettati. Da chi?
In verità, non si capisce perché la responsabilità della città sporca debba essere appioppata, d’ufficio’, ai cittadini. Il Comune di Palermo è sempre vittima. Per molto meno la sindaca di Roma, Virginia Raggi, è stata crocifissa.
E la Raggi ha ereditato lo sfascio di Roma operato da centrodestra e centrosinistra. Ma va attaccata. Mentre Orlando – che a Palermo ha ereditato la città da se stesso e dalle sua fallimentari amministrazioni – va assolto per definizione.
Già questo ci dice che la sinistra italiana è un fallimento. Proprio perché non riesce a riconoscere i propri fallimenti.
Per carità, i Palermitani non sono un esempio di educazione rispetto al decoro cittadino. Ma se in certe zone di Palermo sono stati tolti i cassonetti per i rifiuti e non funziona la raccolta differenziata dei rifiuti, i cittadini che cosa dovrebbero fare con l’immondizia? Tenersela in casa?
Scrive il parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle, Aldo Penna, in un
“Orlando pubblica un nuovo manifesto delle buone intenzioni e come sempre pensa di educare il cittadino con la minaccia della sanzione, dimenticando che l’unico metodo funzionante è il buon esempio che deve arrivare soprattutto da RAP e RESET, le quali presentano come straordinari comportamenti e azioni che sono soltanto normali. Per un mese non criticherò Orlando e aspetterò i risultati, ma già sappiamo che saranno fallimentari, così come è probabile che la città avrà perso ancora una volta un’occasione: riuscirà #Palermo a svegliarsi magicamente pulita e soprattutto continuerà ad esserlo? La verità è una: finché non verrà reciso il patto inconfessabile tra Orlando e i dipendenti della RAP – tu non ci disturbi per farci davvero lavorare e noi ti votiamo – la città non conoscerà mai una vera, ordinaria e continua pulizia”.
Penna tocca un tasto dolente che, forse, è la chiave di volta di questa storia. La RAP, infatti, paga mille e 840 dipendenti. Siamo sicuri che questo personale venga impiegato in modo proficuo?
Forse – tanto per cominciare – il presidente Norata dovrebbe convocare una conferenza stampa e illustrare, con la forza dei ‘numeri’, come vengono impiegate queste mille e 840 unità lavorative.
Sappiamo che RAP ha chiesto al Comune altro personale, da prendere, ad esempio, dalla RESET, altra società comunale. Ma il Comune si oppone. Forse perché, in questo momento, i dipendenti della RESET vengono pagati pochissimo e, trasferendone una parte alla RAP, il Comune dovrebbe pagarli adeguatamente?
Ma se Penna si comporta in modo lineare, non altrettanto si può dire del Governo nazionale e, in particolare, del Movimento 5 Stelle, sponsor primario del Reddito di cittadinanza. Un provvedimento che, a Palermo – questo non finiremo mai di ripeterlo – rischia di creare i presupposti per una nuova ‘infornata’ di precari.
Stando alla folle e clientelare formulazione della legge sul Reddito di cittadinanza, i percettori di tale Reddito dovrebbero iniziare a lavorare per i Comuni. Ribadiamo: questo passaggio della legge su Reddito di cittadinanza, nel Sud, è una follia. Perché rischia di ‘cristallizzare’ un provvedimento che, per definizione, deve essere dinamico.
Il Reddito di cittadinanza è tale se mette in contratto domanda e offerta di lavoro. Ma non deve assolutamente mettere in contatto – soprattutto nel Sud Italia dove la disoccupazione è alle stelle – i percettori del Reddito di cittadinanza con i Comuni!
Perché coloro i quali cominceranno a lavorare per i Comuni chiederanno subito di diventare precari. Quello che Di Maio e compagni stanno combinando nel Sud Italia mescolando Reddito di cittadinanza e Comuni è una follia!
Tra l’altro, c’è una forzatura: nella Pubblica amministrazione si accede per concorso pubblico non attraverso ‘inquacchi’. I grillini ribattono che loro danno per scontato che i percettori del Reddito di cittadinanza che aiuteranno i Comuni – magari a raccogliere l’immondizia – sanno che si tratta di un lavoro a termine. Ma i percettori del Reddito di cittadinanza sperano in un esito diverso: diventare precari e poi essere assunti.
Anche l’attuale Governo regionale sta dando vita, di fatto, a una nuova sacca di precariato: ma si tratta di un centinaio di giovani laureati – e quindi già qualificati – che effettueranno una stage negli uffici della Regione e, a nostro avviso, lì resteranno per sempre.
Ma – lo ribadiamo – intanto – con riferimento agli stagisti della Regione – si tratta di un centinaio di persone e non di migliaia di persone (solo tra Palermo e provincia i percettori del Reddito di cittadinanza sono 16 mila!). E poi si tratta di personale qualificato che verrà ulteriormente qualificato.
I grillini, invece, con il Reddito di cittadinanza, rischiano di scaricare sui Comuni del Sud migliaia e migliaia di soggetti disuccupati che reclameranno il ‘posto’ negli stessi Comuni.
A Di Maio e ai grillini bisognerebbe spiegare che i Comuni del Sud Italia – con in testa il Comune di Palermo – non hanno bisogno di migliaia di nuovi precari a spese dello Stato (spese che poi lo Stato, dopo qualche anno, scaricherebbe sulle ‘casse’ dei Comuni e delle Regioni del Sud, com’è stato fatto con gli Lsu inventati a fine anni ’90 del secolo passato dal Governo Prodi).
I Comuni del Sud – con il Comune di Palermo in testa – hanno bisogno di trattenere i giovani laureati. Ma con questa demenziale formulazione del Reddito di cittadinanza (che, se fatto bene, è cosa giustissima) si stanno creando i presupposti per far continuare a scappare i giovani laureati del Sud e per riempire i Comuni di personale non qualificato, in barba alla Costituzione: cioè di fare quello che, fino ad oggi, hanno fatto i rappresentanti della vecchia politica del Sud: gestione del precariato in cambio di voti!
Quanto al caso di Palermo, spiace dirlo, i grillini, con questa folle formulazione del Reddito di cittadinanza stanno dando una mano alla fallimentare amministrazione comunale di Orlando. Perché questi percettori del Reddito di cittadinanza verranno dirottati a pulire la città, continuando a non far emergere i veri nodi della RAP e i veri problemi finanziari del Comune di Palermo.
Che dire, in conclusione? Che Di Maio e compagni farebbero bene a cambiare subito la formulazione del Reddito di cittadinanza, vietando tassativamente l’impiego di questo personale nei Comuni.
Foto tratta da ilgazzettinodisicilia.it