Il Centro Studi Promotor ci dice che nei primi cinque mesi di quest’anno gli italiani hanno speso per benzina e gasolio auto 23,6 miliardi di euro. Con un prelievi fiscale elevatissimo, che ha portato nelle ‘casse’ dello Stato ben 14,4 miliardi di euro. In Sicilia utilizzando il servizio possiamo pagare un sovrapprezzo anche di 45 centesimi corrispondente al 28%: per un piano, quasi 15-20 euro in più! Le promesse da marinaio di Salvini
di Carmelo Raffa
Pesante la bolletta degli italiani per benzina e gasolio auto: 23,6 miliardi. E’ questa la spesa sostenuta dalle famiglie e delle imprese italiane per acquistare benzina e gasolio auto nei primi cinque mesi del 2019, stando al calcolo sui fonti ufficiali eseguito dal Centro Studi Promotor.
Rispetto allo stesso periodo del 2018 vi è una crescita dell’1,4% che è dovuta all’effetto combinato di una lieve contrazione dei consumi (-0,3%), di un lieve calo del prezzo medio ponderato della benzina (-0,8%) e di un aumento del prezzo medio ponderato del gasolio (+2,6%).
Anche se la dinamica della spesa nel 2019 è modesta, in valore assoluto il costo sostenuto dagli italiani per l’acquisto di benzina e gasolio resta elevatissimo, tanto che quella per l’acquisto di carburanti resta anche nel 2019, come negli anni precedenti, la principale voce di spesa degli italiani per l’automobile ed è superiore anche alla spesa per l’acquisto di autovetture.
La principale ragione del caro-carburanti in Italia è da ricercarsi nel forte prelievo fiscale che, nei primi cinque mesi del 2019, ha portato nelle ‘casse’ dello Stato ben 14,4 miliardi corrispondenti al 61% della spesa complessiva alla pompa per l’acquisto di benzina e gasolio auto.
“L’incidenza del Fisco sulla spesa per benzina e gasolio auto – ha dichiarato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – è tra le più alte del mondo e penalizza fortemente non solo gli automobilisti, ma anche le imprese e l’economia italiana perché grava pesantemente sul costo dei trasporti su gomma”.
Ben 14,4 miliardi vanno quindi nelle ‘casse’ dello Stato e se alcuni politici, con in testa Matteo Salvini, in campagna elettorale si erano sbizzarriti promettendo un ridimensionamento del prelievo fiscale sui carburanti che in atto è corrispondente al 61%, dobbiamo prendere atto che anche queste sono state promesse di marinaio.
Sull’argomento, però, dobbiamo far notare che tantissime persone non stanno attente ai veri prezzi praticati presso i distributori. Infatti da pompa a pompa si può pagare un sovrapprezzo che in certi casi può far pagare il carburante oltre due euro a litro.
Nelle città siciliane, con intesta Palermo, abbiamo notato che se utilizziamo il servizio possiamo avere un sovrapprezzo anche di 45 centesimi corrispondente al 28%. Per un pieno, quindi, col “servito” potremmo pagare circa 20 euro di maggiorazione!
C’è molta disattenzione da parte della gente e di ciò si approfitta troppo.
A pensare che in Francia per soli sette centesimi al litro di aumento, da parte dello Stato, è scoppiata – con uomini e donne vestiti con gilet gialli – una quasi rivoluzione e che il Presidente Macron a causa di ciò ha perso popolarità.
E noi poveri italiani distratti paghiamo 45 centesimi in più al litro.
Attenzione, quindi, ma dobbiamo dare atto che questo fenomeno non coinvolge tutti i distributori, poiché ci sono “pompe” che col servizio si accontentano a un sovrapprezzo di 15 – 20 centesimi al litro o addirittura a zero.
Foto tratta da brindisireport.it