Eh sì, al Comune di Palermo, dove tra uffici comunali e società partecipate orbitano già circa 20 mila dipendenti, ci voleva un’altra ‘infornata’ di precari. Ci sta pensando il Movimento 5 Stelle con il suo leader, il sempre sorridente Luigi Di Maio. In accoppiata ‘vincente’ con il sindaco del capoluogo dell’Isola, Leoluca Orlando. Il vecchio e il nuovo. E poi i grillini si chiedono perché perdono voti…
Qualche anno fa, quando è esploso il ‘caso’ delle firme false per le elezioni comunali di Palermo del 2012 (che poi firme false non erano, ma ricopiate in violazione di legge) ci chiedevamo dove avrebbe portato lo smantellamento del gruppo storico dei grillini del capoluogo siciliano. Qualche risposta è arrivata dopo le elezioni comunali del giugno 2017. Ma forse la risposta finale sta arrivando in queste ore con la trasformazione del Reddito di cittadinanza in una nuova infornata di migliaia di precari nel Comune di Palermo retto dall’eterno Leoluca Orlando (QUI IL NOSTRO ARTICOLO DI IERI).
Non possiamo che fare i nostri complimenti al Movimento 5 Stelle tutto: ai parlamentari nazionali eletti in Sicilia (soprattutto ai palermitani), ai parlamentari regionali, ai consiglieri comunali, insomma a tutto l’arcipelago grillino.
Eh sì, in effetti al Comune di Palermo – che tra impiegati comunali e precari stabilizzati nelle società comunali, tutte finanziariamente ‘floride’, conta quasi 20 mila dipendenti: circa 3 mila dipendenti in più di tutta la Regione siciliana! – ci mancava solo una nuova infornata di precari. E bravi i grillini-statisti. Quanti saranno ‘sti nuovi precari?
Ieri, riprendendo un articolo del Giornale di Sicilia on line, abbiamo contato 16 mila possibili percettori del Reddito di cittadinanza in tutta la provincia di Palermo che potrebbero essere trasformati in precari (per poi, magari, essere ‘stabilizzati’ al Comune di Palermo: tanto che problemi ci sono? Non paga ‘Pantalone’?).
Onorevole vice Presidente del Consiglio e Ministro del Lavoro Luigi Di Maio: li trasformerete tutti in precari o solo una parte?
Pensate un po’: per trovare i soldi del Reddito di cittadinanza l’attuale Governo nazionale ha intrapreso una dura battaglia con l’Unione Europea dell’euro, ha ignorato l’agricoltura del Sud Italia e poi cosa scopriamo? Che il Reddito di cittadinanza, a Palermo (diciamo a Palermo perché, almeno fino ad ora, non abbiamo notizie di altri Comuni siciliani ‘virtuosi’ come Palermo che chiedono altre migliaia di precari), si dovrebbe trasformare in una nuova infornata di precari!
Complimenti, onorevole Di Maio, lei sì che se ne intende di ‘nuova’ politica!
E complimenti anche al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che il 14 settembre dello scorso anno, venendo per la prima volta a Palermo da capo del Governo, è stato snobbato dalle ‘autorità’ della Sicilia, in testa il sindaco Orlando (QUI IL NOSTRO ARTICOLO). E ora, per ‘premio’, il suo Governo ‘impiastra’ con la vecchia, vecchissima politica-politicante di Palermo il solito piatto clientelare.
Mitico Comune di Palermo. Correva l’anno 1986. Il Comune aveva fatto fuori dagli appalti comunali il gruppo Cassina. C’erano tutti i dipendenti-possibili-elettori. nasce così il ‘Dl 24’: una mega infornata di precari che finiranno tutti assunti al Comune di Palermo.
Fine anni ’90, Governo nazionale Prodi. Legge Treu (dal nome dell’allora Ministro del Lavoro Tiziano Treu). Nascono gli Lsu: Lavoratori socialmente utili: chiamata diretta dalla politica e tutti assunti nella pubblica amministrazione siciliana (il Comune di Palermo batte tutti i record per numero di Lsu).
Siamo arrivati ai giorni nostri. Al Reddito di cittadinanza che, come dice Beppe Grillo, deve dare “dignità” a chi è senza lavoro. Dovrebbe mettere in contratto domanda e offerta di lavoro. Invece, a Palermo, sta mettendo in ‘contatto’ il Movimento 5 Stelle con il solito sindaco Orlando.
Ancora complimenti ai grillini. E noi che pensavamo che nel Consiglio comunale di Palermo Ugo Forello era troppo tiepido con l’amministrazione Orlando. Non conoscevamo ancora bene i vari Conte, Di Maio, Cancelleri, i Trizzino (ce ne sono due, una parlamentare nazionale e uno parlamentare regionale).
E dire che uno dei Trizzino – Giorgio Trizzino, parlamentare nazionale – ci era sembrato critico verso i ‘successi’ di Orlando a Palermo…
Il bello sapete qual è? Che poi i grillini si chiedono: ma perché stiamo perdendo tutti questi voti? Già, perché? Dove state sbagliando?
Ah, dimenticavamo: alle ultime elezioni europee i grillini, in Sicilia, sono contenti per il successo. Il 30%, in effetti, non è male.
Peccato che, in Sicilia, è andato a votare un elettore su tre. Quindi, egregi grillini, in Sicilia non avete preso il 30%, ma il 10%. E siamo certi che alle prossime elezioni, soprattutto a Palermo, visto che “Fate squadra” con il sindaco Orlando – soprattutto se andrà in porto la ‘transunstanziazione’ del Reddito di cittadinanza in precariato, prendere un sacco di voti…
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