Per la seconda volta il costituzionalista Paolo Maddalena segnala le contraddizioni dei parlamentari nazionali del Movimento 5 Stelle sull’acqua. Ma i grillini stanno lavorando per rendere pubblico questo bene prezioso? Il professore Maddalena dice che l’attuale Governo punta a trasformare l’acqua in un bene sottoposto alla disciplina del diritto privato, rendendolo vendibile. “E questo – dice Maddalena – è ingannevole e inaccettabile”
Qualche giorno fa ci siamo chiesti: il Governo di grillini e leghisti sta consegnando l’acqua ai privati? (QUI IL NOSTRO ARTICOLO). Abbiamo chiesto a qualche esponente del Movimento 5 Stelle di intervenire, per spiegare, dal loro punto di vista, come stanno le cose. In attesa che qualche grillino si faccia sentire – cosa di cui dubitiamo: non siamo così importanti da meritare il loro interesse – leggiamo un interessante articolo del professore Paolo Maddalena, Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione ‘Attuare la Costituzione’.
Il professore Maddalena si sofferma sulle dichiarazioni di Federica Daga, parlamentare nazionale del Movimento 5 Stelle, da anni in prima linea nelle battaglie sociali in favore dell’acqua pubblica.
“È del tutto priva di significato – scrive il costituzionalista Paolo Maddalena – l’affermazione dell’Onorevole Federica Daga, secondo la quale, nonostante la trasformazione dell’E.I.N.P.L.I (Ente per lo Sviluppo dell’Irrigazione e la Trasformazione Fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia) da Ente pubblico in S.P.A., sarebbe certo che l’acqua resterebbe ‘pubblica’; e nelle mani dello Stato. L’Onorevole Daga, infatti, confonde la ‘pubblicità’, propria dei beni demaniali, che indica l’appartenenza del bene al popolo a titolo di sovranità, con la ‘pubblicità’, che indica l’appartenenza del bene a una SPA con capitale pubblico”.
“In sostanza – prosegue Maddalena – non si accorge l’On.le Daga che Ella toglie all’acqua la sua caratteristica di ‘bene demaniale’, come previsto dall’art. 144 del Codice dell’ambiente, e cioè di un bene ‘inalienabile, inusucapibile e inespropriabile’, per farne un bene sottoposto alla disciplina del diritto privato, rendendolo vendibile. E questo è ingannevole e inaccettabile. Del resto, se fosse esatto quello che afferma l’On.le Daga, ci sarebbe da chiedersi per qual motivo si è ritenuto di procedere a questa trasformazione”.
“C’è un punto, d’altronde – prosegue il professore Maddalena – in cui la Daga smentisce se stessa quando afferma che la SPA provvederà a risanare gli enormi debiti accumulati dall’Ente pubblico: se il capitale della SPA è costituito da quello dell’Ente, con quali risorse economiche la SPA potrebbe risanare detti debiti? Evidentemente, si tratterà di svendere i proventi dell’acqua pubblica (determinate con tariffe, fuori mercato sempre più alto), oppure, ed è l’ipotesi più probabile, ci saranno soci privati della SPA, che conferiranno loro capitali alla SPA medesima, pretendendo, ovviamente, il loro compenso”.
“Questo significa trasferire a privati una fonte di ricchezza nazionale, per Costituzione, in proprietà pubblica del popolo italiano – sottolinea il costituzionalista -. E’ inutile illuderci: o risaniamo l’Ente con le nostre risorse pubbliche, oppure svendiamo l’acqua pubblica a privati. Siamo di fronte all’ennesimo tradimento. Che impoverisce il patrimonio pubblico a vantaggio di pochi privati. Sia ben chiaro, l’acqua è un bene DEMANIALE e deve restare tale. Deve cioè essere in proprietà pubblica del popolo italiano e non in proprietà di una qualsiasi S.p.A.”.
Se proprio dobbiamo essere sinceri siamo un po’ confusi. I grillini continuano a dire di essere per l’acqua pubblica (COME POTETE LEGGERE IN QUESTO ARTICOLO DI MENO DI TRE MESI FA).
Però a noi le argomentazioni del professore Maddalena sembrano corrette.
Se ha ragione il professore Maddalena i grillini perderanno la faccia e un’altra caterva di voti!
Foto tratta da abr24.it
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