Lo ricorda in una nota il parlamentare regionale dell’UDC e leader del Movimento CambiAmo la Sicilia, Vincenzo Figuccia. Il Parlamento siciliano avrebbe dovuto recepire la legge nazionale sul taglio dei vitalizi entro il 30 maggio. Ma così non è stato. Di fatto, centrodestra e centrosinistra hanno salvato i vitalizi degli ex parlamentari. Il conto, però, lo pagheranno gli ignari siciliani
“Il mancato taglio ai vitalizi in Sicilia ridurrà i trasferimenti statali del 20 per cento nella prossima Finanziaria nazionale. L’avere costituito un’apposita Commissione in Regione ha significato, nei fatti, rinviare la questione per non risolverla”.
A dichiararlo è Vincenzo Figuccia, parlamentare regionale dell’UDC
“La perdita di tempo – prosegue il deputato del Parlamento siciliano – ha portato l’Amministrazione regionale ha sforare il 30 maggio, ovvero il termine ultimo previsto per mettersi in regola come sancito dall’intesa sottoscritta con lo Stato. A pagare le conseguenze di una tale scellerata volontà politica saranno i cittadini siciliani, i nostri figli, considerando le risorse negate dallo Stato, che renderanno ancora più devastanti le conseguenze di una crisi economica ancora pungente nell’Isola”.
“Lavoro, infrastrutture e sviluppo del Mezzogiorno, sono delle priorità che non possiamo mettere a rischio per i privilegi di pochi. Per tali motivazione
continuerò a lottare con l’obiettivo di ristabilire il principio di eguaglianza – conclude Figuccia – attualmente negato da chi dovrebbe difendere l’interesse generale dei cittadini siciliani”.
In effetti, perdere il 20% dei trasferimento dello Stato – che già sono esigui – per salvare i vitalizi degli ex parlamentari dell’Ars non ci sembra sia stata una scelta intelligente da parte del Parlamento siciliano.
Poi, è chiaro, ognuno si assume le proprie responsabilità.
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