Lo abbiamo chiesto a Cosimo Gioia, agricoltore, produttore di grano duro nell’entroterra della Sicilia. Che ci spiega che, anche per questo tipo di incendi, non esiste l’autocombustione. Di solito c’è il dolo. Mai istituito un servizio antincendio per il grano e per le coltura erbacee. Forse perché a perdere sono gli agricoltori. L’importanza del grani antichi della Sicilia
AGRIGENTONOTIZIE pubblica un articolo e un video sull’incendio che ha colpito alcuni campi di grano nella Valle dei Templi.
“Le fiamme – leggiamo nell’articolo – hanno divorato diversi ettari di coltivazione di grani antichi prodotti all’interno del Parco archeologico. Tempestivo è stato l’intervento dei vigili del fuoco del comando Provinciale di Agrigento che, in transito dalla statale 115, hanno notato il fumo e le alte fiamme tra i campi. L’incendio della distesa di grano della Valle dei Templi è avvenuto nel giorno dell’avvio della mietitura. Mentre gli operai delle cooperative che hanno in gestione i terreni con la trebbia mietevano le spighe nella zona limitrofa al tempio di Esculapio, dal lato opposto le fiamme distruggevano parte del raccolto. La stima dei danni è in corso di quantificazione”.
Giugno è il mese della mietitura. L’incendio esploso nei campi di grano della Valle dei Templi di Agrigento ci dà lo spunto per affrontare un tema spesso trascurato: la sicurezza in agricoltura e, in particolare, nella cerealicoltura.
“Quando ho ricoperto il ruolo di dirigente generale del dipartimento Agricoltura della Regione siciliana – racconta Cosimo Gioia, che nella vita fa l’agricoltore e, in particolare, il produttore di grano duro nell’entroterra della Sicilia – avevo ipotizzato di costituire un gruppo di lavoro per tutelare dal fuoco i campi di grano e, in generale, le colture erbacee. Tutti ci preoccupiamo – ed è giusto che sia così – quando prendono fuoco i boschi o i Parchi e le Riserve naturali. Ma dei campi di grano che prendono fuoco, chissà perché, non si occupa nessuno. Forse perché a perdere il raccolto sono gli agricoltori”.
“In Sicilia operano gli operai della Forestale – aggiunge Gioia – che potrebbero intervenire con profitto. Poi c’è anche la Protezione civile. Pensavo ad interventi con gli elicotteri e con i Canadair. Purtroppo non ho avuto il tempo di realizzare questo programma di protezione delle colture erbacee perché sono andato via”.
In realtà, Cosimo Gioia non è andato via: è stato mandato via da chi gli ha impedito di organizzare il controllo sulla navi di grano che arrivano in Sicilia (COME POTETE APPROFONDIRE QUI). Ma questo è un altro discorso.
La domanda è: perché prendono fuoco i campi di grano?
“Quello che posso affermare, visto che ho una certa esperienza – ci risponde Gioia – è che, anche per i campi di grano non esiste l’autocombustione. E vi posso garantire che anche un mozzicone di sigaretta gettato in un campo di grano maturo, anche con quaranta gradi di temperatura, non dà luogo un incendio. In genere, il fuoco, nei campi di grano, è il frutto della volontà di qualcuno. Insomma, c’è il dolo: di solito è così. I casi di incendi fortuiti sono veramente rari”.
Chiediamo: le assicurazioni coprono i danni? Risposta di Gioia:
“Solo in minima parte. Quando un campo di grano va a fuoco per gli agricoltori è un danno”.
Un altro aspetto non certo secondario di questa vicenda è rappresentato dalla specificità dei grani antichi siciliani. Come già accennato, a fuoco, nell’area del Parco archeologico della Valle dei Templi, sono andati alcuni campi di grano coltivati a grani antichi della Sicilia.
Parliamo di varietà di grano duro (anche se in Sicilia non manca qualche pregiata varietà di grano tenero). Sui grani duri antichi della Sicilia e, in generale, del Sud Italia (in tutte le Regioni del Mezzogiorno dove il grano fa parte della tradizione ci sono varietà di grani antichi) si è scatenata una corsa alla produzione. Motivo: il prezzo dei grani antichi è molto più remunerativo del grano duro tradizionale.
Non è un caso se una grande varietà di grano duro antico – il Senatore Cappelli – sia stata, di fatto, privatizzata da una società del Nord Italia (QUI UN NOSTRO ARTICOLO).
A rischio sono anche i grani antichi della Sicilia (COME ABBIAMO RACCONTATO IN QUESTO ARTICOLO).
Foto tratta da AGRIGENTONOTIZIE
QUI L’ARTICOLO DI AGRIGENTO NOTIZIE