J'Accuse

Sulle trivelle nel mare di Licata le contraddizioni del PD e del Movimento 5 Stelle

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Che il Partito Democratico, oggi, dopo la disastrosa gestione renziana che non ha certo risparmiato il mare di Sicilia, si dichiari contrario alle trivelle è una bella notizia. Non dimenticando che il primo responsabile di quanto sta accadendo è lo stesso PD. Le contraddizioni non risparmiano i grillini, perché se è vero che non hanno autorizzato nuove trivelle in mare, è anche vero che non hanno bloccato le vecchie autorizzazioni. La verità è che PD e grillini stanno scrivendo di ‘gesuitismo’ e di ipocrisia

“Non vediamo come il Comune di Porto Empedocle potrebbe avere mai rilasciato qualunque tipo di autorizzazione urbanistica legata alle installazioni temporanee delle apparecchiature necessarie alla costruzione dell’impianto ‘Offshore Ibleo’, preso atto del fatto che le stesse, sorgendo in un’area demaniale, sfuggono alla competenza del Comune, in quanto soggette al controllo dell’Autorità Portuale di sistema”.

Così parla la sindaca di Porto Empedocle, la grillina Ida Carmina, che risponde al parlamentare regionale del PD, Michele Catanzaro, che, a quanto pare, ha appena scoperto quello che ha combinato il suo partito nella passata legislatura. E’ noto, infatti, che è stato il Governo Renzi ha autorizzare le trivellazioni nel Mediterraneo. Ed è stato il PD ad affossare il referendum per bloccare le trivelle (COME POTETE LEGGERE NEGLI ARTICOLI CHE TROVATE IN CALCE).

Dice oggi Catanzaro a Live Sicilia:

“Nel Comune amministrato dai Cinque Stelle partono le trivellazioni in mare. I ministri Di Maio e Costa che dicono? Non si comprende come questo governo nazionale possa continuare a perseguire la logica delle trivellazioni nonostante tantissimi cittadini, in più occasioni, abbiano palesemente manifestato la loro piena contrarietà a perforare il nostro mare”.

Quello dell’on Catanzaro non è uno ‘scoop’, dal momento che la notizia è piuttosto vecchia. Noi ne abbiamo parlato lo scorso 24 Maggio, quando regnava il silenzio (QUI IL NOSTRO ARTICOLO).

“Da tempo i Cinque Stelle hanno espresso la loro contrarietà alle trivelle – prosegue Catanzaro – e poi scopriamo che si prevede di installarle proprio nel mare di Porto Empedocle, dove c’è un’amministrazione a guida grillina: complimenti per la coerenza! Il governo nazionale – aggiunge – fregandosene della Sicilia e dei siciliani, prova nuovamente a deturpare la costa meridionale con nuovi progetti di trivellazione off-shore che potrebbero avere conseguenze gravi e rilevanti sull’ambiente, sull’equilibrio paesaggistico, sullo sviluppo turistico e persino sulla salute”.

Certo che ci vuole un bel coraggio a parlare così da deputato regionale del PD: di quel PD che è stato il vero protagonista, nella passata legislatura, dell’assalto al mare siciliano!

In ogni caso è un fatto importante: si vede che il PD siciliano sta cambiando linea politica!

La sindaca di Porto Empedocle, Comune dell’Agrigentino, replica ancora così:

“Oggi io e i deputati regionali Trizzino, Di Caro e Mangiacavallo saremo presenti all’incontro organizzato da Greenpeace a Licata proprio per manifestare il dissenso alle politiche scellerate sulle trivellazioni e garantire, per il nostro tramite, il coinvolgimento del ministro per l’Ambiente il quale si è sempre mostrato sensibile alle politiche ambientali e che, proprio in materia di trivellazioni, si è speso affinché venissero sospesi, come previsto dal D.L Semplificazioni, oggi legge dello Stato, i procedimenti per il conferimento di nuovi permessi di prospezione, di ricerca o di concessioni di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi, in attesa di una pianificazione ad hoc che tenga conto, in maniera imprescindibile, della sostenibilità ambientale, sociale ed economica di tali progetti”.

“A Catanzaro – afferma il deputato regionale Giampiero Trizzino – consigliamo una robusta cura per la memoria, visto che, evidentemente, questa comincia a tradirlo. Catanzaro, infatti, dimentica che il suo gruppo politico, appena cinque anni fa, ha approvato una norma che semplifica l’iter delle autorizzazioni in materia di trivellazioni, violando palesemente le direttive europee che prescrivono una separazione dei procedimenti di coltivazione e di estrazione di idrocarburi. Dimentica che il gruppo parlamentare del M5S all’Ars fu il promotore del referendum abrogativo nazionale contro quello scellerato atto. Dimentica, ancora, che l’autorizzazione al progetto ‘Offshore Ibleo’, di cui oggi si discute a Licata, fu rilasciata nel 2014, al tempo in cui al Governo c’era proprio il Partito Democratico. Dimentica, altresì, che l’attuale ministero dell’Ambiente, sotto la guida di Sergio Costa, in questa fase può legittimamente porre in essere soltanto le attività relative al controllo, attraverso le verifiche di ottemperanza contenute proprio in quel decreto emanato dal Governo Renzi”.

Trizzino fa bene a ricordare all’on Catanzaro i disastri provocati dal PD. Però noi a Trizzino vogliamo ricordare che l’attuale Governo – anche a costo di avviare una querelle – potrebbe anche bloccare i progetti in essere: anche, lo ribadiamo, affrontando un eventuale giudizio.

Perché se è vero che il Ministro Costa non ha autorizzato nuovi scempi con le trivelle, è anche vero che non ha provato a bloccare i vecchi: come il progetto “Argo e Cassiopea dell’off shore ibleo.

C’è un punto, poi, che forse l’onorevole Catanzaro avrebbe dovuto stigmatizzare: e cioè il perché il Comune di Porto Empedocle non ha scatenato una polemica quando è venuta fuori la notizia, in verità molto strana, che relativa allo spostamento dei cantieri da Licata a Porto Empedocle.

Sul PD – e in particolare sul PD siciliano – noi abbiamo detto tutto quello che c’è da dire. Ma in questa storia – l’on Trizzino e tutto il Movimento 5 Stelle della Sicilia se ne facciano una ragione – il comportamento del Governo nazionale e degli stessi grillini non è stato il migliore dei comportamenti possibili: anzi.

E poi si chiedono perché, in Sicilia, due persone su tre non vano a votare…

 

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