Ormai Vincenzo Figuccia è scatenato. Non solo si diverte sfruculiare il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, ricordandogli che nella campagna elettorale che si è appena conclusa ha preso troppi “impegni”, la lo invita anche a ritirarsi nel suo “eremo di Sant’Ambrogio”… Gli scenari sul rimpasto della Giunta di Nello Musumeci
Post elezioni al vetriolo, nel centrodestra siciliano. Se Saverio Romano e Cateno De Luca non si risparmiano ‘stilettate’ (QUI IL NOSTRO ARTICOLO), nemmeno Vincenzo Figuccia le manda a dire. Da tempo in polemica con il presidente dell’Assemblea regionale, Gianfranco Miccichè, che è anche il coordinatore di Forza Italia in Sicilia, Figuccia, in un comunicato, ricorda a Miccichè, senza tanti giri di parole, che senza l’apporto dei centristi, i berlusconiani, alle elezioni europee di domenica scorsa, si sarebbero fermati al 5% o giù di lì.
In realtà, questa volta, Miccichè se li è chiamate, visto che si è ascritto meriti che non sono solo suoi, facendo passare il risultato della lista come una vittoria di Forza Italia. Dimenticando che, nella lista di Forza Italia, c’erano il Cantiere Popolare e l’UDC.
“Il gongolamento di Miccichè rispetto al risultato di domenica scorsa – dice Figuccia – fa solo sorridere. L’analisi dei numeri rivela palesemente come Forza Italia si sia ridotta ad un mero partitino lontano dai fasti del 61 a zero e che si sarebbe inchiodata a numeri da prefisso telefonico se non fosse stato per il supporto del variegato mondo dei centristi”.
Vincenzo Figuccia, deputato dell’UDC all’Ars, ma anche leader del Movimento CambiAmo la Sicilia, rincara la dose e aggiunge:ç
“Sin da quando militavo in Forza Italia ho sempre dialogato con il presidente Giovanni Toti. Oggi, rispetto alla possibilità di un nuovo soggetto politico, voglio augurarmi che l’UDC di Cesa prenda parte a questo progetto federativo per negare ogni tipo di inciuci a sinistra”.
Di fatto, è un messaggio a Miccichè che, in Sicilia, sta provando in tutti i modi ad inciuciarsi con il PD, soprattutto con i renziani del PD di davide Faraone. A questo punto Figuccia mette le mani avanti:
“Nei prossimi equilibri del governo regionale, pertanto – con riferimento al rimpasto della Giunta presieduta da Nello Musumeci – non ci può essere spazio per chi camaleonticamente ha sostenuto prima Rosario Crocetta e poi Fabrizio Micari alle passate tornate elettorali. Se questo criterio è valso per Giovanni La Via, non capisco perché non debba valere anche per altri personaggi che, con ogni probabilità, hanno sostenuto la linea di Gianfranco Miccichè in queste europee”.
Per il finale del suo comunicato Figuccia intinge il pennino nel veleno:
“Certo, gli impegni dello stesso Miccichè in questa campagna elettorale, pur di fare arrivare primo il suo candidato, saranno stati molteplici, ma sarà altrettanto difficile mantenerli e chiudere il cerchio”.
Il riferimento è all’elezione di Giuseppe Milazzo, secondo arrivato, dopo Berlusconi, nella lista di Forza Italia, di fatto già eurodeputato perché, a meno di colpi di scena, Berlusconi dovrebbe optare per un’altra circoscrizione. Chiara l’allusione agli “impegni” assunti da Miccichè in campagna elettorale.
Tra questo “impegni” c’è magari qualche poltrona di assessore? Non si capisce. Quello che si capisce è che, già lo scorso anno, quando Musumeci ha varato il proprio Governo, il Cantiere Popolare, a giudizio di Forza Italia sembrava un po’, come dire?, troppo ‘premiato’…
A nostro modesto avviso, il presidente Musumeci avrà il suo da fare per trovare la quadratura del cerchio nella nuova Giunta. Con Miccichè che, con molta probabilità, presserà per acciuffare qualche poltrona per onorare gli “impegni” di cui parla Figuccia…
“Alla fine, conclude Figuccia, che ormai è ‘incontrollabile’ (ammesso che Forza Italia sia mai riuscito a controllarlo) rivolgendosi sempre a Miccichè:
“Una cosa la potrà fare: ritirarsi alla sua veneranda età nell’eremo di Sant’Ambrogio”, che è il borgo di Cefalù dove il presidente dell’Ars va spesso. Della serie: è il tempo di pensare ad altro…
Foto tratta da comunicalo.it
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