A portare, in cinque anni, la Lega da 5% a oltre il 40% è stato in minima parte Matteo Salvini e in massima parte la ‘presunta’ sinistra italiana e la Chiesa di Papa Francesco. Senza una sinistra italiana al servizio del grande capitale e delle multinazionali che oggi controllano la UE e senza la sostituzione di Benedetto XVI col confusionario Papa Francesco i leghisti non avrebbero mai raggiunto l’attuale successo. Sono il PD e la Chiesa ‘turbomondilista’ dell’attuale Pontefice i veri ‘alleati’ di Salvini…
In queste ore siamo sommersi dalle analisi elettorali e dalle spiegazioni sulla grande avanzata della Lega alle elezioni europee. La cosa che colpisce, nel leggere le tante analisi e le tante ricostruzioni, è la totale assenza di riferimento al fatto che gli italiani hanno votato per il rinnovo del Parlamento europeo. Le europee, in Italia, sono state ‘italianizzate’ e piegate a interessi e ‘letture’ di convenienza.
Come proveremo a illustrare, a nostro modesto avviso gli italiani, invece, hanno votato pensando più all’Europa che all’Italia: perché hanno capito che quasi tutti i problemi dell’Italia, oggi, arrivano dalle scellerate politiche economiche e sociali di Bruxelles e Strasburgo.
Il voto in massa alla Lega di Salvini è, in primo luogo, un voto contro l’Unione Europea dell’euro al soldo delle multinazionali: un’Unione Europea dell’euro che, fino a qualche anno fa, imponeva i migranti non nel nome della solidarietà, come cercava di far credere, ma perché la grande massa di manodopera rappresentata dai migranti deprime i salari e fa il gioco del grande capitale.
Oggi questo scenario sta cambiando.
I POPULISTI HANNO PERSO. MA E’ VERO? In queste ore cercano di farci credere che i cosiddetti populisti hanno perso le elezioni europee. Si tratta di una ‘lettura’ di comodo, che nasconde una realtà che grande capitale e multinazionali cercano di occultare: e cioè che una parte dei populisti, dopo “l’autocombustione” politica del Partito Socialista Europeo (PSE), in ribasso quasi ovunque, ha deciso di restare (e in qualche caso di entrare) dentro il Partito Popolare Europeo per conquistarlo dal di dentro.
Apparentemente i populisti avanzano nel Regno Unito, in Francia, in Italia e in qualche altro Paese della UE; in realtà è già iniziata la scalata degli stessi populisti al PPE, a partire dalla Germania, dove la signora Merkel è ormai in uscita. E dove i Popolari non sono più d’accordo sull’accoglienza dei migranti senza limiti: anzi!
Chi parla e scrive di sconfitta dei populisti fa finta di non vedere che, da almeno due anni, quasi tutti i Paesi dell’Unione Europea non vogliono più migranti. Salvini, con grande abilità mediatica, spaccia per suo merito la riduzione dell’arrivo dei migranti in Italia: ma in realtà è la stessa UE a ‘trazione’ PPI che ha bloccato il flusso di migranti, proprio perché al proprio interno ormai prevalgono spinte opposte alla teoria dell’accoglienza infinita…
La strana coincidenza tra la ‘frenata’ secca sul flusso dei migranti in Europa e la crisi del PSE dovrebbe fare riflettere. E’ evidente che il sistema-migranti era imperniato sulla ‘presunta’ sinistra europea. Entrato in crisi il sistema, è entrata in crisi la sinistra europea.
Tra i primi a chiamarsi fuori sono stati i laburisti inglesi, che hanno cominciato a ragionane sui salari. Invece i primi a pagare un conto politico (e non soltanto politico…) salatissimo per lo stop ai migranti sono stati i protagonisti di ciò che resta della sinistra italiana.
E’ noto – l’ha detto la leader radicale Emma Bonino – che è stata l’Italia governata dal centrosinistra a trasformare, per alcuni anni, il Sud Italia – Sicilia in testa – nel punto di sbarco di quasi tutti i migranti diretti dall’Africa e dal Medio Oriente in Italia.
Il ‘gioco’ creato era geniale. Nel Nord Africa operava (e opera ancora, anche se a ritmi ridotti) un sistema (che soltanto gli ingenui possono pensare senza legami con l’Europa, o magari con certi ambienti della Sicilia…) che imponeva ad ogni migrante il pagamento di 4-5 mila euro per il trasporto in Europa. A pagamento effettuato i migranti venivano caricati sulle ‘carrette del mare’ per raggiungere Lampedusa e la Sicilia.
ARRIVANO LE ONEG. A un certo punto le ‘carrette del mare’ sono state sostituite dalle navi ‘umanitarie’ italiane e dalle navi targare ONG. Motivazione ufficiale: troppi morti in mare. Solo che, nel nome della ‘umanità’, il volume di affari è lievitato in proporzione geometrica, perché il numero di migranti trasportati dall’Africa nel Sud Italia è aumentato spaventosamente, peraltro con una riduzione notevole dei tempi.
Chi ha un po’ di memoria ricorderà una vignetta degli anni in cui impazzava l’operazione Mare Nostrum che raffigurava una spiaggia del Nord Africa con la mamma che diceva al bambino:
“Stai vicino alla riva, perché se ti allontani arrivano le navi e ti portano in Italia…”.
Il 2014 – anno delle elezioni europee – è stato forse l’anno d’oro. Le navi ‘umanitarie’ lavoravano a pieno ritmo. I migranti invadevano i porti siciliani un giorno sì e l’altro pure (i più gettonati erano Augusta, Pozzallo e Porto Empedocle, con puntate in Calabria e in Sardegna). Una parte di questo flusso veniva bloccata nei centri di accoglienza per la gioia di chi li gestiva, mentre la maggior parte dei migranti, in un modo o nell’altro, prendeva la via del Nord Europa.
Il sistema, lo ribadiamo, era geniale: tutto veniva fatto per scopi ‘umanitari’ e chi provava a obiettare veniva subito catalogato come razzista. La copertura della sinistra italiana e di Santa Madre Chiesa era perfetta. Era il trionfo del capitalismo mondialista: invasione di migranti in tutta l’Europa e salari bassi per tutti i lavoratori nel nome, appunto, della ‘sinistra’ targata PSE! Cosa chiedere di più?
IL ‘PIT STOP’ IN VATICANO. A un certo punto, quasi come il cambio delle gomme in Formula 1, dopo il “discorso di Ratisbona”, hanno anche cambiato il Papa, perché Benedetto XVI, grande teologo e tutt’altro che malleabile, si rifiutava di assecondare il gioco. Così hanno scovato l’attuale Pontefice, l’attuale Papa Francesco di ‘nuova’ teologia, che ripete sempre “accoglienza! accoglienza!”, per la felicità di quelli che il filosofo e commentatore marxista Diego Fusaro definisce i “Turbomondialisti”.
Ma come la ‘presunta’ sinistra italiana, anche la Chiesa di Papa Francesco non è credibile: predica accoglienza, ma… Ma a Palermo, ad esempio, hanno fatto sloggiare migranti che vivevano in alcune delle proprietà dell’Arcivescovado. E la stessa Chiesa di Palermo – con riferimento all’Opera Pia ‘Cardinale Ruffini’ – ha licenziato i lavoratori che, per prendere le retribuzioni arretrate, si sono dovuti rivolgere al Tribunale!
Come dimenticare l’Arcivescovo di Palermo, Monsignor Corrado Lorefice, che scappa per non rispondere alle domande de Le Iene? (QUI IL VIDEO). Che credibilità può avere una Chiesa del genere? Secondo noi, poca, molto poca.
I GRILLINI ‘SCHIACCIATI’ SULLA LEGA. E’ in questo scenario che si inserisce il Governo Giallo-Verde dopo le elezioni politiche del 2018. Oggi i commentatori ‘dotti’ dicono che i grillini si sono fatti ‘schiacciare’ dalla Lega di Salvini. Questo è vero fino all’autunno dello scorso anno. Poi, però, Luigi Di Maio e compagni si sono ‘smarcati’ da Salvini: lo hanno fatto imponendo il sacrosanto stop alla TAV e le dimissioni di un sottosegretario.
Che significa questo? Che, a nostro modesto avviso, la sconfitta del Movimento 5 Stelle alle elezioni europee di domenica scorsa, con la perdita di oltre 6 milioni di voti rispetto alle elezioni politiche dello scorso anno, non ha nulla a che vedere con lo ‘schiacciamento’ degli stessi grillini sulla Lega.
I grillini hanno perso una barca di voti per i motivi opposti a quelli per i quali la Lega ha preso una barca di voti.
I grillini hanno perso perché le scelte politiche che hanno adottato al Governo non sono piaciute al proprio elettorato. Il Reddito di cittadinanza è corretto, ma da solo non può coprire le richieste dei tanti che, lo scorso anno, hanno votato Movimento 5 Stelle.
E’ inutile fare ‘filosofia’: i grillini hanno abbandonato il Sud – dove un anno fa sono stati supervotati – e ne stanno pagando le conseguenze. Hanno abbandonato gli agricoltori del Mezzogiorno, che pure li hanno sostenuti. La vicenda del senatore della Basilicata, Saverio De Bonis, tra i protagonisti di GranoSalus, è emblematica: di fatto, i grillini, al di là del penoso tentativo di mettere ‘pezze’ qua e là negli ultimi giorni di campagna elettorale, hanno abbandonato la questione grano.
In Puglia, su vicende importanti come l’ILVA, la TAP e la Xylella fastidiosa, i grillini hanno adottato la stessa linea politica della vecchia politica.
Al contrario, la Lega si è concentrata soprattutto sui migranti. E ha interpretato, non senza forzature, un sentimento che in Italia è ormai molto diffuso dalle Alpi alla Sicilia: l’insofferenza verso chi specula sui migranti e, in parte, sul caos che nelle città italiane provocano gli stessi migranti.
Se a Ferrara – cittadina che è sempre stata di sinistra – la Lega prende una barca di voti il motivo ci sarà. E il motivo è che tanti cittadini italiani, da Nord a Sud passando per il Centro, si sono rotti le scatole del caos.
Gli sconfitti del centrosinistra, anche per giustificare le proprie sconfitte elettorali che ormai non si contano più, e magari per demonizzare la vittoria della Lega, dicono che il partito di Salvini vince per la paura.
IL GRANDE AFFARE DELL’ACCOGLIENZA. Con molta probabilità, una componente di paura ci sarà pure: ma la verità è che le persone, in Italia, hanno capito perfettamente che sui migranti – sulla gestione dei migranti – c’è chi ha costruito enormi fortune economiche. La vicenda di Mafia Capitale è illuminante: e il fatto che non siano venute fuori altre storie simili a quelle di Roma non significa che non ci siano: ci sono e la gente lo sa.
Per anni la disinformazione, sul costo dei migranti, è stata quasi totale. Poi si è scoperto che, su 35 euro al giorno di fondi pubblici, appena 2 euro andavano ai migranti e il resto ai gestori che, in molti casi, è inutile negarlo, si sono fatti i classici ‘bagni’.
Poi ci sono state le forniture ai grandi centri di accoglienza, altro ‘formaggio’; poi le ‘cooperative’; poi la gestione dei minori; poi gli aiuti di qua, gli aiuti di là, lo Spra, lo Spre, lo Spri…
Poi si è scoperto che i soldi per tenere in piedi questa ‘barracca’ non li tirava fuori l’Unione Europea, ma l’Italia: 5 miliardi di euro all’anno, più l’assistenza sanitaria a carico delle Regioni mai calcolata.Hanno pagato e continuano a pagare tutto i cittadini italiani.
A tal proposito ricordiamo quando i migranti hanno invaso Milano. Il Comune ha preteso e ottenuto subito un risarcimento per l’assistenza che ha assicurato a chi ha occupato la città. Peccato che l’assistenza non per qualche giorno, ma per anni, che Comuni come Pozzallo, Augusta e Porto Empedocle hanno assicurato ai migranti non è stata mai calcolata…
Anche in questo i milanesi ‘possono’, mentre i siciliani debbono stare zitti e subire. Tutto questo mentre in Italia governava il centrosinistra. Perché gli italiani dovrebbero dimenticarlo?
PORTI APERTI E PORTI CHIUSI. Anche la vicenda dei “Porti aperti” e dei “Porti chiusi” alla fine, ha fatto il gioco di Salvini. Che senso ha tenere tutti i Porti italiani “aperti” se, come già ricordato, gli altri Paesi europei fanno i capricci non per accogliere centinaia di migranti, ma per accoglierne anche una decina?
Un conto è accogliere qualche nave: ma l’obiettivo di una certa sinistra mondialista sembrerebbe quello di ripristinare il sistema ONG: cosa che tanti Paesi della UE non tollererebbero più, perché chiuderebbero subito le frontiere con l’Italia. O forse a Ventimiglia va tutto bene e noi ci stiamo inventando tutto?
E poi che significa “Porti aperti”? Più manovalanza a prezzi stracciati per finire di distruggere il mercato del lavoro? Ci dicono che gli italiani non vogliono fare più certi lavori e che ci vogliono i migranti. Quindi i migranti si possono sfruttare? E gli italiani “non vogliono più fare certi lavori”, o non vogliono più fare certi lavori con salari bassissimi?
Tutte queste cose gli italiani le hanno ben chiare: e infatti votano Lega dalle Alpi alla Sicilia.
I dirigenti del PD dicono che il voto alle europee segna una loro ripresa. Ma ripresa di che? I grillini hanno perso oltre 6 milioni di voti. Ma dei voti persi dal Movimento 5 Stelle – in parte intercettati dalla Lega – nemmeno uno è andato al Partito Democratico, che rispetto alle elezioni politiche dello scorso anno perde oltre 100 mila voti.
Se il PD è passato dal 18 al 22% circa, ciò non è stato dovuto ad un incremento dei voti, ma all’aumento dell’astensione e da un ricalcolo, al ribasso, delle percentuali di ogni forza politica! Il PD ha superato i grillini perché ha perso molti meno voti degli stessi grillini: ma i voti li ha persi comunque.
Ad astenersi sono stati, per lo più, elettori del Movimento 5 Stelle che, di fatto, hanno ‘sfiduciato’ Luigi Di Maio, che fa finta di non capire (e hanno sfiduciato, soprattutto, chi ha ‘consigliato’ Di Maio).
SALVINI DOPPIA PIETRO BARTOLO. Mentre la Lega ha vinto ovunque: anche in Sicilia. Se fosse vero il racconto di una Sicilia pronta ad accogliere tutti i migranti del mondo, il candidato del PD, Pietro Bartolo – il medico che opera con i migranti a Lampedusa – avrebbe dovuto prendere una barca di voti.
Invece ha preso poco più di 100 mila voti è stato più che doppiato dal leader della Lega, Salvini.
A Lampedusa – 6 mila e 500 abitanti circa – la Lega di Salvini ha fatto il pieno dei voti. Lo stesso scenario si è verificato a Riace, 2 mila e 300 abitanti circa. Questo significa che nei piccoli Comuni, quando i cittadini possono votare liberamente (alle elezioni comunali, nei piccoli centri, pesano molto le parentele e le amicizie), non votano per i “Modelli pro migranti”: gli votano contro.
Anche l’atteggiamento dei radical chic – che purtroppo nel Sud abbondano – finisce per fare il gioco di Salvini. Definire ignorante e incivile chi vota Lega non è solo offensivo verso gli elettori: è un autogol che rafforza la convinzione dei meridionali che, purtroppo, hanno votato Lega!
CHIESA E PD I VERI ALLEATI DI SALVINI. Il nostro amico Antonio Piraino scrive che la Lega aprirà la crisi perché vorrà subito capitalizzare il vantaggio che ha acquisito. Noi pensiamo l’esatto contrario: noi pensiamo che Salvini ha preso tutti questi voti anche perché è al Governo. E restandoci ne prenderà ancora di più, perché i suoi veri ‘alleati’ lavorano incessantemente per lui!
Attenzione: gli alleati di Salvini non sono i grillini.
Il più importante ‘alleato’ di Salvini è il PD: più i dirigenti di questo partito vanno in tv e sulla rete esponendo le loro idee sui porti, sull’accoglienza, sul “Modello Riace”, sul “Modello Lampedusa”, più gli italiani che hanno votato Lega si convincono di avere votato bene e altri elettori si aggiungono a loro.
Una grandissima ‘alleata’ della Lega di Salvini è la Chiesa cattolica di oggi: più Papa Francesco parla di accoglienza, più i Cardinali ‘scomunicano’ Salvini, più voti vanno alla Lega.
Un altro alleato è il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando: senza i suoi ‘provvidenziali’ interventi sui “Porti aperti” tanti palermitani non avrebbero mai votato Lega…
Con questi formidabili ‘alleati’ come fa la Lega di Salvini a non essere il primo partito in Italia?
Foto tratta da it.blastingnews.com
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