La principale causa delle grandi guerre e dei grandi massacri del XX° secolo non è stato il nazionalismo, ma l’ideologia. L’impostazione ideologica dell’Unione europea oggi minaccia la pace in Europa molto più del nazionalismo che, pur vilipeso e combattuto dai mondialisti, sta semplicemente a significare un amore illimitato per la Patria e una fede sconfinata per il mantenimento della sua sovranità
di Eugenio Preta
Una retorica ormai stantia descrive l’Europa come un’oasi di pace e di prosperità dove i popoli collaborano in armonia , meno prosaicamente si estrinseca nel grande mercato senza frontiere di merci, di persone, di capitali e di criminalità, volutamente in contrapposizione di tutto quello che trascende gli Stati Nazione e le Piccole patrie: il mondialismo, la sopranazionalità, il multipolare e l’apertura delle frontiere identificate al perseguimento del bene.
Ma è solo un falso storico: la principale causa delle grandi guerre e dei grandi massacri del XX° secolo non è stato il nazionalismo, ma l’ideologia, com’è successo nel caso della 2° guerra mondiale, della guerra fredda, dei grandi massacri del nazismo e del comunismo che non hanno ucciso i popoli in nome del nazionalismo, ma in nome dell’ ideologia totalitaria.
L’attuale slogan degli europeisti dice che Europa significa Pace. Ma è falso, perché l’Europa non era in guerra quando, nel 1957, i Paesi fondatori decisero di mettere in comune le loro produzioni di carbone ed acciaio ed approntare l’inizio delle Istituzioni europee attuali.
Certo non sentiremo più cantare “Die Wacht am Rhein”, la veglia armata al Reno degli eserciti tedeschi o francesi che, a turno, si davano battaglia partendo dal fiume, ma effettivamente l’Europa, insignita anche del Nobel della Pace nonostante le sue industrie belliche ha veramente fatto del pacifismo una delle sue bandiere? Chi è responsabile della guerra nei Balcani, dei bombardamenti di Sarajevo, della guerra di Ucraina, avvenimenti da ascrivere sicuramente alla responsabilità degli Usa che, però, non sarebbero potuti intervenire senza l’appoggio degli europei e delle Istituzioni di Bruxelles?
Persino un europeista convinto come il cancelliere Schmidt aveva denunziato il ruolo dei Commissari europei nel conflitto russo-ucraino.
Ancora oggi i nemici di Putin più esaltati, molti dei quali immaginerebbero persino una guerra contro la Russia, si trovano a Bruxelles. L’Unione europea infatti, col pretesto della forzata occupazione russa della Crimea, ha inflitto pesanti sanzioni economiche alla Russia senza peraltro ritenere ancora arrivato il momento di sospenderle .
Un’annessione, quella russa, che, senza dubbio, ha violato pesantemente le norme del diritto internazionale, alla stregua però di quanto ha fatto Bruxelles incoraggiando l’indipendenza dello Stato mafioso del Kossovo.
Le guerre che hanno insanguinato il Medio Oriente nel corso degli ultimi anni, tra le quali la guerra di Siria che ha causato più di 5 milioni di morti, sono state tutte fatte con l’appoggio delle istanze europee che, per esempio, hanno sovvenzionato l’Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo, voce degli oppositori di Assad, in realtà un ufficio di propaganda jadaista basato in Gran Bretagna, a Coventry, ed hanno imposto l’embargo generale che ha colpito la popolazione siriana più degli stessi combattimenti e che oggi, a guerra praticamente conclusa, rifiutano di abrogare. La stessa cosa si ripete nello Yemen dove la fame, conseguenza della sanzioni, uccide più dei bombardamenti degli alleati dell’Unione, i sauditi.
Così le guerre in Medio Oriente non sono dovute al nazionalismo, ma al furore ideologico dei mondialisti americani supportati da tutti gli europeisti in nome dei grandi ideali che ritrovano comuni: diritti dell’uomo, democrazia mondiale, lotta ai nazionalismi.
La stessa costruzione europea però è una minaccia per la pace, perché è essa stessa un’ideologia, vale a dire un progetto messianico di trasformazione della condizione umana fondato su concetti semplificati: ieri l’abolizione della proprietà e delle classi sociali, oggi quella degli Stati nazione e delle Piccole Patrie. Gli ideologi sono manichei, diabolizzano i loro avversari interni ed esterni considerati dei mostri, autori di azioni innominabili a cui bisogna assolutamente mettere freno: ieri Milosevic, Gheddafi, Saddam , oggi Assad, domani Putin.
Questa impostazione ideologica, propria dell’Unione europea, minaccia la pace in Europa molto più del nazionalismo che, pur vilipeso e combattuto dai mondialisti, sta semplicemente a significare un amore illimitato per la Patria e una fede sconfinata per il mantenimento della sua sovranità.
Foto tratta da malvezzieuropa.it