Storia & Controstoria

Alla Camera dei deputati presentato un libro su Francesco Crispi: immaginiamo quali grandi novità…

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Il vice presidente della Regione, Gaetano Armao, non finisce mai di stupire: oltre che insigne giurista è anche un altrettanto insigne storico del Risorgimento, tanto che è stato invitato a Roma, presso la Camera dei deputati, per presentare un nuovo libro su Francesco Crispi: sì, proprio lui, il massone della Banca Romana, il massone della ‘sfortunata’ sconfitta di Adua, l’ispiratore sempre massone della ‘gloriosa’ farsa dei Mille e, soprattutto, grande ‘fan’ – ancora massone – del Fasci siciliani dei lavoratori…   

Non potete comprendere con quanta ansia attendiamo il comunicato stampa che ci dovrebbe rivelare il nuovo volto di Francesco Crispi. Eh già perché oggi, a Roma – addirittura presso la Camera dei deputati – hanno presentato un nuovo libro sullo ‘statista’ che ha regalato all’Italia le ‘avventure’ della Banca Romana e la ‘vittoria’ di Adua e alla Sicilia l’impresa dei Mille (e biri chi manci…) e la carneficina dei Fasci siciliani. Il volume (Rubbettino editore) è stato scritto dal professore Marcello Saija, ordinario di Storia delle Istituzioni politiche nelle Università di Catania, Messina e Palermo.

Tra i protagonisti della presentazione del volume c’è anche il vice presidente della Regione siciliana e assessore all’Economia, avvocato Gaetano Armao. 

Per ora ci dobbiamo accontentare del comunicato stampa che annuncia un’iniziativa della quale, tutti, avvertivamo la mancanza:

“Il volume, che contiene gli atti delle celebrazioni dei 200 anni dalla nascita di Crispi, svoltesi tra la Sicilia e Roma dal 10 maggio al 4 ottobre 2018 – leggiamo nel comunicato – ripercorre la complessa figura dello statista siciliano, riconsiderando i giudizi della storiografia alla luce delle recenti ricerche, superando gli schemi dell’incoerenza tra il giovane e il vecchio Crispi, per i quali lo si addita prima cospiratore repubblicano, poi riformista monarchico, prima rivoluzionario, poi repressore, prima sostenitore dell’autodeterminazione dei popoli, poi colonialista”.

Ma guarda un po’ quanti ruoli ha interpretato Crispi: e noi che pensavamo che fosse solo un siciliano ‘ascaro’: quante cose si imparano leggendo i comunicati del vice presidente della Regione siciliana, avvocato Gaetano Armao…

“I saggi – prosegue rintracciano il filo conduttore di un uomo che, sin dalle prime esperienze professionali e politiche, mostra di credere nella costruzione modernizzante di uno Stato amministrativo capace di scardinare i residui notabiliari e di governare secondo un disegno, certo elitario, in linea con la sua cultura massonica, ma non reazionario come pretende chi legge in modo semplicistico la vicenda dei Fasci siciliani”.

E invece in che modo andrebbe letta la vicenda dei Fasci siciliani? E “gli arresti di massa” e le “esecuzioni sommarie” come racconta anche Wikipedia, come le dobbiamo leggere? Chissà, magari ce lo spiegheranno nel comunicato finale.

Quello che vi possiamo dire è che alla presentazione del libro dovrebbero aver preso parte il citato Gaetano Armao, Francesco Bonini, rettore della Lumsa di Roma, di Franco Gaetano Scoca, Università La Sapienza di Roma, Guido Meli, Università La Sapienza di Roma. Saranno, altresì, presenti il curatore e l’editore.

Armao ci regala altre notizie interessanti:

“Grazie a quest’importante iniziativa, abbiamo effettuato insieme con gli amici e colleghi Marcello Saija, Uccio Barone, Salvatore Lupo, Pippo Astuto, Giorgio Scichilone, un’operazione culturale di riscoperta del ruolo di Crispi. Egli fu nell’amministrazione un profondo innovatore e portò avanti importanti programmi di riforme (in campo amministrativo, sanitario e agrario), un forte dinamismo in politica estera (il rapporto con gli Imperi centrali, ma anche la sfortunata politica africana), un’accentuazione laicista e autoritaria della politica interna e un progetto di educazione alla cittadinanza e alla coscienza nazionale”.

Anche in questo passaggio impariamo qualcosa: noi pensavamo alla “politica africana” di Crispi come frutto di dabbenaggine politica: invece è stata solo “sfortunata”: già è una cosa, no?

“Il vicepresidente della Regione – leggiamo ancora nel comunicato – ha sottolineato come Crispi non sarebbe stato quello che è stato senza la Sicilia e la sua cultura che ne ha forgiato i profili caratteriali di intraprendenza, coraggio, tipicamente isolani. Crispi è stato figlio della Sicilia, suo sostenitore e amministratore. Giurista, poi avvocato di successo a Palermo, Napoli, Torino e infine a Roma, è stato, altresì, protagonista della rivoluzione di Palermo del 1848, ispiratore della spedizione garibaldina del 1860 e ancora leader della sinistra storica, presidente del Consiglio (di quattro governi) e guida del primo vero processo di modernizzazione delle istituzioni italiane”.

Assessore Armao, lungi da noi misurarci con la sua straordinaria cultura – a quanto pare non soltanto giuridica, ma anche storica – ma secondo lei il fatto di essere stato “ispiratore” di quella farsa passata alla storia come spedizione dei Mille sarebbe un titolo di merito per Crispi?

Nel comunicato stampa finale – che noi ci auguriamo ci sarà, perché siamo molto interessati alle nuove ricostruzioni storiche su Crispi, visto che seguiamo le avventure dei siciliani ‘ascari’ dal 1860 ad oggi – si parlerà anche della Banca Romana e dei rapporti tra la mafia e Crispi, durante la ‘gloriosa’ spedizione dei Mille e, soprattutto, negli anni successivi alla ‘presunta’ unificazione italiana?

Attendiamo ansiosi le novità ‘scientifiche’…

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