Un articolo del 2013 trovato per caso nella rete ci consente un raffronto, in materia di gestione dei rifiuti, tra la Sardegna e la Sicilia. Già sei anni da, in Sardegna, si puntava sulla raccolta differenziata e, in particolare, si remuneravano i cittadini con 10 centesimi di euro per ogni bottiglia di plastica conferita. In Sicilia, invece, governavano Rosario Crocetta il ‘rivoluzionario’ il PD, Confindustria Sicilia, l’UDC e Totò Cardinale. Con loro tante discariche e tanti soldi per i privati che le hanno gestite
Fa un certo effetto leggere oggi un articolo del settembre del 2013 di Tiscalinews. Dove si racconta che a Guspini, Comune della Sardegna del Sud di oltre 11 mila e 500 abitanti, già sei anni fa, una bottiglia di plastica riciclata valeva dieci centesimi in bonus: soldi che potevano essere utilizzati in un circuito che comprendeva attività commerciali, artigianali, enogastronomia, ma anche per acquistare i biglietti per teatri e musei. Un modo intelligente per invogliare i cittadini ad effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti.
“È la formula adottata da ‘FareRaccolta’, sistema della differenziata non convenzionale, con la sua prima postazione in Sardegna a Guspini – leggiamo nell’articolo di sei anni fa -. Obiettivi: aumentare il conferimento intelligente dei rifiuti garantendo allo stesso tempo un risparmio sulla gestione e un abbattimento delle emissioni di Co2”.
Pensate un po’ che differenza sostanziale che c’era sei anni fa tra Sardegna e Sicilia. Mentre in questo Comune della Sardegna si invogliavano i cittadini ad effettuare la raccolta differenziata, mettendo loro a disposizione 10 centesimo di euro per ogni bottiglia conferita, in Sicilia, da quasi un anno, si era insediato il Governo regionale del ‘rivoluzionario’ Rosario Crocetta targato Partito Democratico, che puntava invece sulle discariche, quasi tutte nelle mani dei privati.
In Sardegna si andava incontro ai cittadini e si tutelava l’ambiente riciclando le bottiglie di plastica; in Sicilia, invece, si ‘alleggerivano’ le tasche dei cittadini facendogli pagare una TARI sempre più ‘salata’, si inquinava l’ambiente e non si riciclava la plastica.
Chi erano i protagonisti di questa ‘grande’ stagione politica? In quel momento l’allora presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, era all’apice del suo potere: era considerato un ‘paladino’ dell’Antimafia senza macchia e senza paura, aveva contribuito ad eleggere lo stesso Crocetta alla presidenza della Regione insieme con il PD di Giuseppe Lumia, Antonello Cracolici, Giuseppe Lupo, Davide Faraone e si avviava verso una carriera nazionale, mantenendo saldamente il potere in Sicilia.
A sostegno di Crocetta si erano schierati pure l’UDC di Giampiero D’Alia e il solito Salvatore ‘Totò’ Cardinale, sempre presente dove c’è da spartire e gestire il potere.
Insieme, tutti questi fulgidi esponenti della ‘sinistra’ siciliana confezionavano il bel sistema dei rifiuti imperniato sulle discariche, quasi tutte private: le mega discariche di Catania e dintorni, le discariche del Messinese, la discarica di Lentini, la discarica di Siculiana, la discarica di Sciacca e discariche, discariche, discariche.
E la raccolta differenziata dei rifiuti? Vabbé, ragazzi: era la ‘sinistra’, antimafiosa per antonomasia (e quindi con il c… parato): chi si sarebbe permesso di mettere in discussione la ‘legalità’ di questi signori?
Per la verità, a Racalmuto ci aveva provato qualche anno prima l’allora sindaco, Salvatore ‘Totò’ Petrotto, a contestare questo sistema. Ma era stato subito destituito perché nel paese di Leonardo Sciascia, pensate un po’, avevano scoperto che c’erano le “infiltrazioni mafiose”. E quand’è che si sono accorti di queste “infiltrazioni”? Quando l’allora sindaco Petrotto denunciava strani maneggi su acqua & rifiuti. I casi della vita…
Tenete conto che, qualche anno dopo, i ‘galantuomini’ dell’allora Governo regionale di centrosinistra a ‘trazione’ PD buttavano fuori dalla Giunta Crocetta l’assessore Nicolò Marino, un magistrato che aveva – ma guarda un po’ che combinazione – la delega ai rifiuti!
L’allora assessore Marino si era premesso di mettere in discussione il sistema dei rifiuti imperniato sulle discariche: e questo non poteva essere tollerato: e infatti non venne tollerato.
Chissà perché, oggi, quando si parla di Montante, l’ex presidente di Confindustria Sicilia condannato in primo grado, nessuno si ricorda che lo stesso Montante è stato tra i protagonisti della prima, lunga fase del Governo regionale di Rosario Crocetta, con in un Giunta un assessore riconducibile alla stessa Confindustria Sicilia.
Pensate un po’: sei anni fa, in Sardegna, riciclavano le bottiglie di plastica mentre in Sicilia, con il centrosinistra in poppa, si ‘gozzovigliava’ con le discariche private, fonte di enorme arricchimento per pochi eletti.
La ‘sinistra’…