Oggi abbiamo scelto un post su Facebook, molto incisivo, di Maurizio Spanò. Che racconta di una gita nell’area archeologica di Segesta. In poche righe descrive non soltanto la ‘magia’ di questo luogo, ma anche l’abbandono, mettendo in evidenza un’amministrazione regionale che guarda alla cultura solo per fare ‘cassa’, non certo per promuoverla! Azzeccatissimo il finale: “… fallire di turismo”
di Maurizio Spanò
Ieri, tanto per passare un pomeriggio, siamo stati a visitare il sito archeologico di Segesta. Stupendo.
Per accedere si parcheggia la macchina a 2 km (5€) e un autobus ti porta all’ingresso della zona archeologica.
Il biglietto per vedere il tempio e il teatro greco è di 6€. Eravamo in tre 18€.
Per il tempio c’è da fare 300 mt in salita in sterrato/gradinata sterrata. Poi si torna indietro e per andare al teatro greco a piedi sono 2,5 km in salita oppure l’autobus a 1,50 € a persona.
Totale del pomeriggio: 5+18+4,5 = 27,50 per tre persone.
La situazione: un disabile non avrebbe potuto visitare nulla.
L’erba dentro e fuori i monumenti poteva soddisfare un gregge.
Nessuna guida che dava spiegazioni e abbiamo saputo dal banconista del bar che accanto al teatro ci sono altri interessanti ruderi.
Davanti alla maestosità del tempio ci si commuove, ma che desolazione e che aria di abbandono!
Sembra un luogo regalato alle aziende dei pulmann dei parcheggi in cui la Regione, che amministra i siti, ha dichiarato sconfitta.
Altro che vivere di turismo, noi siciliani potremmo solo fallire di turismo.
Foto tratta da lasicilia.it