Giusto per non essere subito etichettati come “complottisti”, specifichiamo che i nostri dubbi non si sostanziano in militari di questa o quella potenza mondiale che modificano il clima. Ci riferiamo a certi film sui cambiamenti climatici dovuti a cause naturali. Non è che, per caso, certi grandi registi sono stati e sono informati dagli scienziati che conoscono bene come stanno le cose? Detto questo, proviamo a fare chiarezza con Mario Pagliaro e Daniele Parolin
Ma che sta succedendo al clima della Sicilia? Un giorno si va al mare e poi, per altre tre o quattro giorni, ci rimettiamo i giubbotti! Confessiamo che non stiamo capendo più nulla. Cerchiamo di saperne di più consultando la pagina Facebook di Mario Pagliaro:
“Domani (oggi per chi legge ndr) 16 Maggio, specialmente dalla serata e poi dalla notte, sul monte detto ‘Cuccio’ (pessimo volgare per ‘acutius’, Latino per ‘acuminato’) che sovrasta #Palermo? Il monte raggiunge i 1050 m di altitudine. Precipitazioni #nevose diffuse in #Sicilia domani (sempre oggi) persino dai 1000 m. In questo caso, trattandosi di un monte a pochi km dal mare facilmente investito da forti venti da Nord, Est ed Ovest, dipenderà dalla ventilazione. Quelle che saranno storiche saranno in ogni caso le #piogge: prepararsi all’apertura delle dighe. Massima prudenza negli spostamenti in #auto”.
Chimico molto noto in Italia e all’estero, ricercatore presso il CNR, Mario Pagliaro si batte da anni per l’istituzione di un servizio meteo Sicilia.
Questo è lo scenario. Ma perché si sta verificando questo? Proviamo saperne di più riportando la spiegazione di Daniele Parolin, del il Meteo.it:
“Si è verificato un blocco delle correnti atlantiche causato dalla congiunzione fra l’alta pressione proveniente dalla penisola iberica e quella che si trovava sulla Groenlandia – dice Parolin sul quotidiano digitale In Terris -. Ciò ha impedito l’arrivo di perturbazioni miti e favorito la discesa dal Polo Nord di aria fredda, ne è derivato un vortice che ha raggiunto l’Italia”.
“Che, se non sbaglio, ci ha colpiti su due fronti…”, osserva chi lo intervista.
“Esatto, per via della conformazione della Penisola – risponde Parolin -. Incontrata la barriera delle Alpi l’aria fredda è entrata sia dalla Valle del Rodano, in Liguria, che dalla porta della bora, nel nordest. C’è stato un rinforzo del vento sui due versanti e un repentino abbassamento delle temperature rispetto alla media del periodo che ha provocato le nevicate sino a bassa quota”.
Il giornalista gli chiede se si tratta di un evento storico: Parolin risponde così:
“Sì, non succedeva da 60 anni, se non sbaglio dal 1957. Eventi del genere a maggio sono molto rari, perché sono tipici dell’inverno. E vi dico subito che si ripeteranno nei prossimi giorni”.
Apprendiamo che sono previste piogge. “Tra sabato e domenica – vedi che bella notizia ci dà Parolin – si avrà un nuovo attacco polare. Sarà meno intenso sotto il profilo termico ma le precipitazioni dovrebbero risultare molto più forti”.
Una primavera storta, fa notare chi lo intervista. E Parolin:
“Dipende da quali aspettative abbiamo sulla primavera. Per sua natura questa stagione non è stabile ed è una delle più difficili da analizzare in termini meteorologici, al pari dell’autunno. E’ caratterizzata dai contrasti termici, dall’alternarsi di fasi calde ad altre più fresche. Non possiamo considerarlo un periodo solo caldo e mite”.
Il discorso cade sul mese di Maggio, diventato freddo.
“”E’ vero. Negli anni ’80 e ’90 questo mese era molto caldo, mentre ultimamente risulta particolarmente perturbato. Una fase di instabilità che si protrae almeno sino a metà giugno, quando l’alta pressione comincia a diventare predominante”.
E nei prossimi giorni cosa ci attende?
“I dati attuali – dice ancora Parolin – ci dicono che, almeno sino al 20 maggio, la situazione resterà instabile per l’arrivo di vortici provenienti dal Nord Europa. Queste le previsioni, poi c’è la statistica. E allora possiamo ipotizzare un primo accenno di estate verso la fine del mese e una nuova fase incerta a inizio giugno, con la bella stagione che dovrebbe prendere il via dalla metà del prossimo mese, quando gli anticicloni africani porteranno le temperature sopra i 30 gradi un po’ ovunque”.
L’estate si allungherà fino all’autunno?
“In effetti, negli ultimi anni – dice sempre Parolin – caldo e bel tempo si sono protratti anche oltre settembre, arrivando sino ai primi giorni di novembre. E le dico subito che, secondo l’ultimo aggiornamento delle previsioni stagionali del Centro Europeo, avremo un’estate e un inizio di autunno con temperature sopra la media di uno/due gradi”.
Avremo un agosto terribile, come lo scorso anno?, chiede l’intervistatore.
“”Ripeto, le previsioni stagionali annunciano un’estate molto calda. Su agosto la situazione resta incerta, perché dopo la metà del mese l’atmosfera inizia a subire i primi cambiamenti dovuti all’avvicinamento all’autunno. Quindi è probabile che in questa fase il flusso perturbato si faccia più vivo. Si tratterà, però, di un contesto normale, non anormale come quello del 2018”.
Nel complesso, a parte la spiegazione sul blocco delle correnti atlantiche, non è che ne sappiamo molto di più…
La nostra mente va a certi film di successo sui cambiamenti climatici. Per zittire subito coloro i quali appioppano l’etichetta di “complottista” a chi si pone qualche domanda sui cambiamenti cimatici, diciamo che non ci stiamo riferendo alle tesi che vogliono i militari di questa o quella potenza mondiale che alterano il clima.
Ci riferiamo a certi film nei quali, invece, si parla di cambiamenti climatici naturali. Del resto, non c’è bisogno di essere cultori Geologia storica per sapere che, nella storia millenaria del Pineta Terra ci sono state glaciazioni e deglaciazioni. E quando tali fenomeni avvenivano, ebbene, non avvenivano perché la Terra era inquinata e perché le industrie inquinavano l’aria con un eccesso di anidride carbonica, o bucando l’ozono…
I cambiamenti climatici avvenivano e basta.
Non sappiamo se i cambiamenti climatici di oggi – con la neve a maggio anche in Sicilia (di questi si parla per la notte tra oggi e domani) – siano il frutto di inquinamento o di fenomeni naturali che prescindono dall’azione umana.
Ma abbiamo la sensazione – soprattutto per i cambiamenti climatici naturali – che i grandi registi che hanno realizzato e realizzano certi film sui cambiamenti climatici siano stati e siano ben informati. E che certe scene di tali film – chi ha avuto modo di vederli immagina di cosa stiamo scrivendo – potrebbero diventare realtà, speriamo non in termini estremi…
Foto tratta da tp24.it
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