Scoglitti, frazione a mare di Vittoria, provincia di Ragusa, è l’esempio, per certi versi incredibile, di come, nel corso degli anni, è stato sperperato un fiume di denaro pubblico (ormai è pure difficile calcolare la spesa effettuata!) per realizzare un mezzo disastro. Porto incompleto, mentre a due passi, a Marina i Ragusa, c’è un porto realizzato con una cifra di gran lunga inferiore che funziona benissimo
di Arcangelo Mazza
Era il 1879 quando già si muovevano i primi massi per la costruzione di un porticciolo a Scoglitti e ancora oggi, dopo 140 anni, il porto non è finito.
Dal dopoguerra ad oggi il Porto di Scoglitti è stato la carta da giocare buona per ogni campagna elettorale e buona a costruire carriere politiche locali, provinciali, regionale e nazionali.
Una serie di progetti ed un fiume di denaro pubblico impegnato per realizzare piccoli tratti di bracci a mare fino alla assurda condizione che ci si trova con un porto avente la bocca aperta a ponente ovvero, aperta ai venti dominanti. Preso atto di ciò che non doveva essere fatto si realizzarono altri progetti, spendendo altri fiumi di denaro pubblico fino alla realizzazione dello sbarramento a ponente mediante il molo realizzato in prolungamento negli anni 2006-2011 con l’ennesimo finanziamento di oltre 11 milioni di euro e con un risparmio di circa 3,5 milioni di euro determinati dal ribasso asta.
Bene, ancora oggi si parla di concludere i lavori della sola messa insicurezza del porto mediante il completamento del banchinaggio utilizzando i famosi 3,5 milioni di economie che, nel frattempo, sembrano essere diventati meno di 3 milioni e preliminarmente operare con il dragaggio del porto da anni ampiamente insabbiatosi sia all’interno che alla bocca.
Ad essere buonisti consideriamo solo gli ultimi 60 anni trascorsi senza che Scoglitti sia in grado di poter avere un porto concluso e, nel frattempo, non riusciamo più a capire quanto denaro si stato speso fino ad oggi.
Certo è che oggi ci ritroviamo con un porto da anni insabbiato senza che mai nessuno si sia attivato per dragarlo con la draga già di proprietà della Provincia di Ragusa da sempre distaccata a Pozzallo, utilizzata per il porto di Pozzallo, ma mai per Scoglitti, nonostante la delibera di acquisto motivasse l’esigenza di utilizzo della draga per i porti di Pozzallo, Donnalucata e Scoglitti.
Certo è che oggi ci ritroviamo con un porto Kasba, ovvero, baracche di legno mal ridotte ad uso di presunti ricoveri attrezzi di marineria, un orribile pseudocannone di lamiera adibito a sbarco del pescato e nominato “mercato del pesce”, una capacità di ricovero di circa 20 pescherecci e un 200 posti barche da diporto grazie a pontili galleggianti di privati, un insabbiamento mostruoso della costa di ponente (lungomare Lanterna) con uno sconvolgimento totale dei luoghi e dell’ambiente e, contestualmente, a levante, un’erosione della costa che ha divorato la grande spiaggia storica di Kamarina.
Eroso il promontorio archeologico di Kamarina e tutta la costa. Un degrado che ha compromesso la stessa viabilità, con l’aggravante di non aver mai utilizzato l’enorme quantitativo di sabbia di ponente per ripascimento delle spiagge erose a levante e prolungamento di ponente (baia dorica).
Inutile soffermarci sulle promesse, sui progetti e sui finanziamenti mai avuti in materia di realizzazione opere marittime a difesa della cost,a tipo barriere frangiflutto sul versante Kamarina o baia dorica, o la grande promessa politica, ad ogni elezione, della realizzazione banchina di attracco del catamarano per Malta.
Oggi si parla di riutilizzare il famoso ribasso asta di 3,5 milioni di euro per realizzare le banchine portuali mai concluse.
I lavori conclusi circa 10 anni fa lasciarono la radice del molo di ponente destinata ad area di cantiere, all’origine arenile; oggi è rimasta area rialzata per effetto dei detriti di cantiere lasciati sul posto e mai rimossi, tali da raffigurare un ampio spazio che qualcuno vorrebbe destinarsi a parcheggio: scempio su scempio.
E così il porto di Scoglitti, da quel lontano 1879, si ritrova essere con un molo di levante illuminato e pavimentato grazie alla presenza di un club nautico ed un locale pubblico ed il molo di ponente in uno stato di totale insicurezza, nonostante sia il più apprezzato per le passeggiate ed il belvedere naturale, oltre alla kasba interna al molo destinata alla marineria.
La cosa incredibile è che il porto di Scoglitti, realizzato commettendo errori su errori, senza mai un responsabile, oggi si presenta come un canale portuale anziché come un bacino portuale e con un fiume di spesa pubblica, mentre nella vicina Marina di Ragusa, in 3 anni – 2006-2009 – si è realizzato un importante porto turistico.
Marina di Ragusa con un finanziamento europeo di circa 35 milioni di euro ed una spesa complessiva di 62 milioni di euro ha realizzato, in collaborazione con il privato, un porto di circa 240 mila mq, oltre 700 posti barca ed un parcheggio fuori dal porto di circa 500 auto.
Concludendo: a pochi chilometri di distanza, nella stessa costa e nella stessa provincia, ci ritroviamo un porto, Marina di Ragusa, realizzato in 3 anni che è costato meno del porto di Scoglitti, mai concluso con un quarto di capacità di ricovero barche rispetto al porto di Marina di Ragusa.
Come già accennato, il porto di Marina di Ragusa è costato meno del porto di Scoglitti dove si debbono ancora spendere, dopo 10 anni!, le somme di un ribasso d’asta di una gara di lavori di messa in sicurezza e dove si dovrebbero dragare i fondali con una draga di proprietà mai utilizzata.
Incredibile ma vero!
Foto tratta da scoglitti.it
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