Signori, ecco a voi Forza Italia in Sicilia. Una forza politica che va scomparendo e che, dopo l’addio del sindaco di Catania, Salvo Pogliese, è ormai disperatamente impegnata a raccattare voti qua e là. Come la ‘inginocchiata’ (politica s’intende) ai piedi della famiglia Genovese dopo le voci di uno spostamento verso la Lega di questo ‘antico’ casato politico messinese…
La scena è incredibile. Nonostante i guai con la Giustizia, Francantonio Genovese, già sindaco di Messina, già parlamentare nazionale, si ritrova ai suoi piedi Forza Italia che, quasi in ginocchio, gli chiede i voti. Sembra che tutto sia nato dalla notizia di uno spostamento della famiglia Genovese verso la Lega. Apriti cielo! Tutti i ‘pezzi da novanta’ dei berlusconiani siciliani mobilitati per impedire la fuga dei voti di Francantonio verso la Lega di Salvini…
Ecco, se volete un’immagine della Sicilia senza speranza, della Sicilia irredimibile, della Sicilia che non cambierà mai dovete seguire, anche per sommi capi, quello che sta succedendo dentro Forza Italia siciliana.
Francantonio Genovese è il nipote dell’ex Ministro, Nino Gullotti, per quasi 40 anni uomo forte della Democrazia Cristiana in Sicilia, con solide basi elettorali in provincia di Messina. E’ grazie a Gullotti che il papà di Francantonio, Luigi, diventa senatore dal 1972 fino alla fine della cosiddetta Prima Repubblica.
E’ nel ‘sistema’ politico della Prima Repubblica che vede la luce il potete gruppo economico che opere nel settore dei trasporti marittimi del quale la famiglia Genovese è parte importante.
Ma accanto al mondo imprenditoriale c’è la carriera politica. Finita la DC, della quale il giovane Francantonio ha conosciuto solo il movimento giovanile, a lui non rimane che partecipare, un po’ di qua e un po’ di là, alla diaspora politica dello Scudocrociato. Fino a quando non approda nella Margherita.
Eletto all’Assemblea regionale siciliana nel 2001, subito dopo è vice segretario regionale del partito ed entra nella direzione nazionale della Margherita di Francesco Rutelli.
Nel 2005 lascia l’Ars e viene eletto sindaco di Messina. Ma dopo due anni viene dichiarato decaduto per irregolarità nella presentazione di una lista.
Questo non gli impedisce di essere tra i fondatori del Partito Democratico di Walter Veltroni e di essere eletto primo segretario regionale del PD siciliano. Questo avviene nel 2007. Un anno dopo è candidato alle elezioni nazionali e viene eletto.
Nel 2012, alle primarie del PD, è il candidato più votato d’Italia con quasi 20 mila preferenze. Questo risultato, forse, è l’inizio della sua stagione discendente dentro il PD, dove scattano le invidie.
Rieletto nel PD alle elezioni politiche nazionali del 2013, lo stesso anno finisce sotto inchiesta a Messina per la gestione dei corsi di Formazione professionale.
Eh già, perché con la privatizzazione della Formazione professionale in Sicilia – processo avviato a metà anni ’90 dal centrodestra che si sentiva poco rappresentato dagli enti formativi storici della Sicilia tutti no profit – Genovese è entrato, insieme con altri esponenti della Margherita e poi del PD, in questo settore.
Ed è proprio con la Formazione professionale che cominciano i guai di Genovese (COME POTETE LEGGERE QUI).
Quando finisce nei guai giudiziari i primi ad abbandonarlo sono proprio i suoi compagni di partito. Così Genovese abbandona il PD e passa con Forza Italia. Questo avviene nel 2015.
Ma i guai giudiziari non hanno fiaccato la forza politica ed elettorale di Genovese. Tant’è vero che, alle ultime elezioni regionali – novembre 2017 – il figlio ventenne, Luigi Genovese, viene eletto all’Ars.
In questa storia l’aspetto incredibile non è rappresentato dalla famiglia Genovese. In Sicilia, sin dai tempi di Nunzio Nasi, non sono mai mancati i parlamentari nei guai con la Giustizia che hanno mantenuto il proprio seguito elettorale.
In questa storia quello che colpisce è l’atteggiamento ‘implorante’ degli esponenti di Forza Italia di Sicilia, quasi ‘inginocchiati’ ai piedi della famiglia Genovese.
Sembra che tutto sia nato dal fatto che il candidato alle elezioni europee della Lega, Angelo Attaguile – che forse ha un passato da democristiano come Francantonio Genovese – sia da sempre in buoni rapporti con lo stesso Genovese.
Tale amicizia, da alcune settimane, non fa dormire sonni tranquilli ai ‘capi’ di Forza Italia in Sicilia, che hanno già perso i voti del sindaco di Catania, Salvo Pogliese, che con il suo largo seguito di elettori ex AN dovrebbe essere in trattative con Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.
Mettetevi nei panni di Gianfranco Miccichè e compagni: a Catania e dintorni è franata mezza Forza Italia (e forse più); se se ne va pure la famiglia Genovese, beh, gli sforzi di mettere nella stessa lista – quella di Forza Italia – gli stessi azzurri, il Cantiere popolare di Saverio Romano, l’UDC di Lorenzo Cesa e Vincenzo Figuccia e il sindaco di Messina, Cateno De Luca sarebbero stati vani.
Perché se da Forza Italia va via la famiglia Genovese, ebbene, i due eurodeputati che questa lista si aspetta dalle urne andrebbero a farsi benedire: senza la famiglia Genovese, insomma, gli azzurri prenderebbero un solo eurodeputato ‘azziccato’.
Così tutti in ginocchio, tutti a pregare, tutti a dire: “Francantonio di qua, Francantonio di là”.
E così un uomo politico che dovrebbe essere caduto in disgrazia, di fatto, è l’unica salvezza di un partito – Forza Italia – che in Sicilia non riesce più a stare in piedi…
Ecco a voi la dichiarazione di Giuseppe Milazzo, attuale capogruppo di Forza Italia all’Ars, candidato da Gianfranco Miccichè alle elezioni europee:
“Auspico che anche in questa campagna elettorale Forza Italia possa avere al proprio fianco, con il loro sostegno, la famiglia Genovese, da sempre espressione di un elettorato moderato, che può identificarsi solo con il grande partito di Forza Italia. “Ritengo che la presenza nel panorama politico siciliano della famiglia Genovese sia una grande risorsa politica e istituzionale per il territorio, avendo sempre dimostrato di saper lavorare bene, come dimostra il grande consenso che ricevono nelle varie competizioni elettorali. A loro va la mia stima incondizionata”.
Questa è Forza Italia in Sicilia, signori, nell’anno di grazia 2019.
E sapete cosa scopriamo alla fine? Che il più saggio di tutto è un ventenne, il giovane Genovese deputato regionale.
Perché scriviamo questo? Perché le dichiarazioni del giovane Genovese, dopo la sortita ‘moralistica’ degli esponenti siciliani della Lega, sono le più centrate.
“Porte sbarrate ai trasformisti”, hanno dichiarato i dirigenti della Lega di Salvini in Sicilia. A come l’hanno ‘impiattata’ i leghisti, infatti, sembrerebbe che la famiglia Genovese sia andata ad offrire i voti alla Lega.
Ma le cose sono andate così? Noi un po’ ne dubitiamo. Perché i leghisti, a noi, non sembrano migliori di Forza Italia: diciamo che se la giocano… Questo attacco ai “trasformisti”, in realtà, potrebbe anche essere ‘letto’ come un ‘siluro-amico’ ad Attaguile…
In ogni caso, la dichiarazione del giovane Luigi Genovese è chiarissima:
“Io alla Lega?- scrive Genovese junior -. Solo speculazioni e fantasie alimentate da qualche esponente frustrato per l’esclusione dalla lista per le Europee. Non ho mai pensato di aderire alla Lega. Qualche indiscrezione giornalistica, evidentemente infondata, è bastata per innescare uno sconcertante valzer di dichiarazioni alimentato da personaggi che hanno provato goffamente ad utilizzare il mio cognome per provare a darsi un tono. L’unico elemento realistico di questa vicenda paradossale è il mio rapporto di amicizia con l’on. Angelo Attaguile. Tanto è bastato per stimolare speculazioni di ogni sorta ed alimentare gelosie e faide interne a me totalmente estranee, dinamiche dalle quali emerge l’indiscutibile frustrazione di chi, evidentemente, non ha digerito l’esclusione dalla lista stilata dal Carroccio per le Europee, e di conseguenza la scelta dei vertici di puntare proprio su Angelo Attaguile”.
Foto tratta da canalesicilia.it
P.s.
Ve l’immaginate che succederebbe se, alla fine, i voti della famiglia Genovese non dovessero andare a Forza Italia? Funerale azzurro siciliano…
Genovese jr: “Io alla Lega? Fantasie di esclusi frustrati. Non busso a nessuna porta”
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