Giusto che i parlamentari del Movimento 5 Stelle denunciano speculazioni sulla sanità pubblica. ma, prima di affermare che i conti delle Aziende ospedaliere siciliane “continuano a peggiorare”, i grillini dovrebbero analizzare meglio – magari con un’inchiesta parlamentare – da dove nascono gli eventuali disavanzi delle stesse Aziende ospedaliere. I silenzi e gli ‘applausi’ all’ISMETT che costa oltre 100 milioni di euro all’anno
Fa piacere che una forza politica – il Movimento 5 Stelle – stia denunciando in queste ore il tentativo di trasferire nelle mani dei privati altri ‘pezzi’ della sanità pubblica siciliana. La denuncia ci sembra un po’ tardiva, ma meglio tardi che mai.
In verità non è facile capire, in questa storia, quanto ci sia di vero e quanto, invece, sia il frutto della campagna elettorale. Non abbiamo capito, ad esempio, se la sortita del presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, in favore dei privati della sanità sia il tentativo, un po’ disperato, di cercare voti nella sanità privata. Così come non abbiamo ancora capito se la trovata un po’ balzana di far lavorare di notte gli ospedali pubblici della Sicilia che non riescono a lavorare di giorno per mancanza di personale sia una cosa seria o solo chiacchiere elettorali.
Registriamo con piacere il comunicato dei parlamentari regionali grillini Francesco Cappello, Giorgio Pasqua, Salvatore Siragusa e Antonio De Luca, componenti della commissione Salute dell’Ars, a commento delle recenti dichiarazioni di Miccichè che auspica per la Sicilia il modello Lombardia.
“Giù le mani dalla sanità pubblica – dicono i deputati di Sala d’Ercole del Movimento 5 Stelle -. Il governo Musumeci ci dica chiaramente se sta con Miccichè o con i cittadini. Il sospetto è che, con l’alibi di cercare soluzioni ai disservizi del pubblico che ha creato la politica, si voglia dare la sanità in mano al privato”.
“Le ultime uscite di Miccichè – afferma Francesco Cappello – sono tutte da censurare. Comprendiamo che il clima da campagna elettorale per chi sente franare la terra sotto i propri piedi sia il peggiore dei consiglieri, ci sono però affermazioni che non sono accettabili. Quella sulla sanità rientra sicuramente tra queste. Se qualcuno medita d continuare a smantellare il pubblico per spianare la strada ai privati ha fatto male i conti. Il M5S stelle si opporrà con tutte le forze a un progetto del genere”.
I grillini non risparmiano il presidente della Regione, Nello Musumeci, e l’assessore alla Salute-Sanità, Ruggero Razza, molto vicino allo stesso Musumeci:
“Musumeci e Razza – affermano i deputati – dicano chiaramente da che parte stanno. Il pretesto di accorciare le liste d’attesa per aprire i cordoni della borsa in favore delle strutture private puzza lontano un miglio. Come non convince il piano di erogare le prestazioni la sera, visto che negli ospedali non c’è nemmeno il personale per farli funzionare decentemente di giorno, e basta fare un giro in corsia o nei Pronto soccorso per rendersene conto”.
L’ultimo passaggio del comunicato del parlamentare regionale grillino, Cappello, non lo condividiamo proprio:
“Piuttosto, Musumeci e Miccichè cerchino di governare meglio il settore. I conti di parecchie Aziende ospedaliere continuano a peggiorare, come dimostra il recente decreto assessoriale, che sancisce i loro piani di rientro. E tutto questo mentre i vertici amministrativi e sanitari continuano a rimanere saldamente ai propri posti”.
Da quello che risulta a noi, i fondi per le Aziende ospedaliere non sono affatto aumentati. Da cosa lo deduciamo? Intanto abbiamo la sensazione che il Fondo sanitario regionale sia stato eroso per pagare altre spese dalla Regione. La storia non è nuova, se è vero che è stata denunciata qualche anno fa dalla Corte dei Conti (COME POTETE LEGGERE QUI).
Per la cronaca, il Piano di rientro dal deficit della sanità siciliana è stato completato tra il 2010 e il 2011.
Negli anni successivi, è vero, sono spuntati altri ‘buchi’ nei bilancio delle aziende sanitarie siciliane ed è stato contratto anche un mutuo.
Ma non si è mai capito come hanno fatto alcune Aziende ospedaliere siciliane a ridurre il personale medico e infermieristico, a tagliare servizi e reparti e a non sostituire i primari che sono andati in pensione (i facenti funzione, nella sanità siciliana, sono la regola).
Né si può dire che i Governi regionali, dal 2009 ad oggi, hanno effettuato tagli alla sanità pubblica della nostra Isola per dare vita alla Medicina del territorio, perché la Medicina del territorio, in Sicilia, tranne casi rarissimi, esiste solo sulla carta.
Il nostro dubbio è che i deficit di certe Aziende ospedaliere siciliane sono stati i frutto dio mancati pagamenti da parte della Regione. Che, così facendo, avrebbe fatto pagare ai cittadini siciliani la sanità pubblica due volte, facendo accendere alla Regione mutui che, in realtà, sono serviti non per pagare le spese della sanità, ma per pagare le spese dell’amministrazione regionale ‘taglieggiata’ dallo Stato.
L’onorevole Cappello e i componenti della commissione Sanità dell’Ars farebbero bene a chiedere l’istituzione di una commissione d’inchiesta per studiare la natura dei ‘buchi’ finanziari delle Aziende ospedaliere siciliane: per capire se sono stati – e sono anche oggi – frutto di sprechi, o di riduzione dei trasferimenti della Regione.
I parlamentari grillini, inoltre, dovrebbero fare autocritica per non aver mai – nella passata legislatura e nell’attuale legislatura – denunciato gli ingenti contributi a fondo perduto che, ogni anno, ‘inghiottono’ le strutture sanitarie private a partire dall’ISMETT.
Ci rendiamo conto che, dietro l’ISMETT, ci sono interessi americani. Ma non è detto che gli americani vanno difesi sempre… Soprattutto se, ai cittadini siciliani, l’ISMETT costa oltre 100 milioni di euro all’anno!
Foto tratta da blogsicilia.it
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