Gianfranco Miccichè attacca il Ministro Salvini e i grillini per accreditarsi con il PD

4 maggio 2019

Lo stile di Gianfranco Miccichè diventa ogni giorno più pesante, sempre meno elegante, sempre più aggressivo. Improperi, parole dure e offensive: il suo linguaggio è molto lontano da quello di Berlusconi al quale tutto si può dire, ma non che non sappia ‘accarezzare’ le parole, anche quando lo scontro politico si fa duro. Il linguaggio di Miccichè, alla fine, è la spia di una profonda crisi di Forza Italia in Sicilia

La scorsa estate, quando il Ministro degli Interni, Matteo Salvini, si era improvvisato ‘custode’ del porto di Catania per bloccare gli immigrati della nave ‘Diciotti’ (a proposito, ma ‘sti immigrati che fine hanno fatto?), Gianfranco Miccichè, il sempre sopra il rigo presidente del Parlamento siciliano e coordinatore in Sicilia del partito che va perdendo ‘pezzi’, ovvero Forza Italia, ha definito il ‘capo’ della Lega “uno stronzo”. Adesso ha ulteriormente alzato il tiro e, oltre a prendersela con Salvini, attacca anche il Movimento 5 Stelle.

Sul quotidiano La Sicilia leggiamo le sue dichiarazioni ‘pirotecniche’:

“Peggio di Salvini non ce ne è, più cancerogeno di Salvini non ce ne è. E’ la persona più violenta e più cattiva, meno intelligente se non dal punto di vista del risultato che vuole. Ha una struttura dietro che costa cifre inimmaginabili, 30mila euro al mese. Non può pensare che lui è al governo da quasi un anno e non c’è una sola proposta che non sia quella che riguarda gli immigranti, i negri, la violenza. E l’Italia?”.

E ancora:

“Ogni giorno ce n’è una. Sono i più grandi ladroni che esistano e stanno facendo una figura patetica. Se quello che sta succedendo a loro fosse accaduto ai tempi a Forza Italia sarebbe successo l’inferno. Invece, oggi ogni giorno c’è una notizia: la Raggi, Mafia capitale e ancora dicono ‘onestà onestà’. Io fino a prova contraria non sono ladro, guardo loro e mi sembrano tutti ladri. Facciano quello che vogliono ma non gridino onestà onestà”.

Quello che avete appena letto a chi si riferisce? Noi non l’abbiamo capito. Insomma, presidente Miccichè, chi sarebbero ‘sti “ladroni”?

Dopo di che, Miccichè, quello che non riusciva a vivere bene con 4 mila euro al mese attacca il Reddito di cittadinanza:

“Il Reddito di cittadinanza è finto al 100 per cento. Non esiste, la gente non si accorgerà pienamente della finzione subito e darà il voto al M5s, dopo ci sarà l’inferno. Il Reddito di cittadinanza è la più grande bastardata che sia stata fatta, hanno illuso la gente. Mai l’Italia è stata così a rischio. Si stanno minando seriamente le libertà democratiche di questo Paese”.

Il Reddito di cittadinanza mina le basi della libertà?

Signori, questo è il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, la più alta carica istituzionale della Sicilia che dà del “cancerogeno” a un Ministro e leader di un partito politico, che parla di “grandi ladroni”, che definisce il Reddito di cittadinanza “una bastardata”. Esternazioni a ruota libera, quelle di Miccichè, che arrivano ‘fresche fresche’ da Palermo, alla presentazione del libro dell’ex parlamentare socialista e poi di Forza Italia, Fabrizio Cicchitto, che è passato da Riccardo Lombardi e Francesco Di Martino a Berlusconi…

Perché Gianfranco Miccichè parla così? In parte perché questo è il suo stile, il suo linguaggio, la sua cifra politica. Un po’ guascone lo è sempre stato, magari oggi enfatizza un po’ i toni per cercare di fare breccia nel PD siciliano. L’asse con il ‘capo’ del renziani dell’Isola – Davide Faraone – c’è. E bisogna capire se Miccichè parla così perché, a livello nazionale, c’è già un accordo con Renzi per fondare un nuovo soggetto politico, o se questo progetto si è arenato perché Renzi, ormai, dentro il PD è troppo debole per pensare a una scissione e a una successiva fusione con Forza Italia, così il capo degli azzurri siciliani prova a stanare Faraone. Chissà.

Comunque stiano le cose, quello di Miccichè resta un modo di fare politica ‘pesante’, poco elegante, aggressivo oltre il limite, a tratti anche rozzo: nel complesso, peggio di quello che è sempre stato. Molto lontano dallo stile di Berlusconi, che magari avrà certi vezzi ‘latini’, ma non usa mai certi toni.

Insomma, troppo ‘su di giri’, Miccichè. La sensazione è che Forza Italia, in Sicilia, per utilizzare un termine biochimico, sia già entrata un un fase di ‘decomposizione’, pronta per diventare preda dei ‘saprofiti’ della politica…

Foto tratta da palermotoday

 

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