Nella nostra Isola non c’è proprio nulla da festeggiare. La disoccupazione cresce e i giovani laureati lasciano la Sicilia. Servono provvedimenti in grado di dare una scossa alla nostra terra: per esempio, la totale defiscalizzazione per le imprese e per i dipendenti
di Carmelo Raffa
In Italia l’occupazione cresce ma in Sicilia e nel Meridione non si
L’unica novità per il momento è costituita dal “Reddito di cittadinanza” introdotto grazie alla forte determinazione del Movimento Cinque Stelle, ma se non verrà finalizzato a sbocchi occupazionali può costituire un boomerang e potrà essere additata come l’ennesima misura di assistenzialismo per il Sud.
Occorre che il Governo affronti seriamente la questione meridionale e ciò potrà essere fatto adottando misure forti a sostegno delle imprese dei territori deboli e del Mezzogiorno.
In passato su altri quotidiani on line e con altri Governi avevamo lanciato una proposta che, se applicata, potrebbe rilanciare l’occupazione nel Meridione:
“Nei territori deboli e ad alto tasso di disoccupazione per i neo assunti si applicherebbe la totale defiscalizzazione sia per le imprese che per i dipendenti e ciò per un periodo di anni 10”.
In questo modo si garantirebbe un reddito minimo netto di mille euro al mese per i neo occupati e niente tasse per le imprese.
Nessuno potrebbe gridare allo scandalo, visto che altre Nazioni europee hanno adottato queste misure nel recente passato. Non dimentichiamoci di quello che è stato fatto in Germania per dare ossigeno ai cittadini della Germania Est.
Il Governo e i politici siciliani hanno il dovere di non fare arretrare ulteriormente la Sicilia e il Mezzogiorno e per fare ciò occorre spirito innovativo e d’inventiva.
Speriamo che ciò accada per dare la possibilità a tanti giovani di rinunciare a partire con la valigia di cartone e a un vecchio sindacalista di festeggiare il Primo maggio.
Foto tratta da vinovo.it