Si dovrebbe trattare dell’ultimo atto amministrativo del compianto assessore ai Beni culturali della Regione siciliana, Sebastiano Tusa, perito nell’incidente aereo in Etiopia del marzo scorso. Con questo passaggio vengono istituiti altri otto Parchi archeologici. Importante novità nella gestione: ogni Parco si terrà gli introiti della gestione. Uno stimolo a far bene, per incrementare le presenze di turisti e, in generale, visitatori
Un comunicato della presidenza della Regione siciliana annuncia il completamento del sistema dei Parchi archeologici della Sicilia voluto dal compianto assessore ai Beni culturali, Sebastiano Tusa. Con molta probabilità, si tratta dell’ultimo atto amministrativo che porta la firma dell’assessore perito nell’incidente aereo in Etiopia nel marzo scorso (QUI IL NOSTRO ARTICOLO).
“Si completa, dopo diciannove anni, il sistema dei Parchi archeologici in Sicilia previsto dalla legge regionale 20 del 2000 – leggiamo nel comunicato di Palazzo d’Orleans, sede del Governo siciliano -. Il presidente della Regione Nello Musumeci ha firmato i decreti per l’istituzione delle ultime otto strutture: Gela; Catania e Valle dell’Aci; Isole Eolie; Tindari; Himera, Solunto e Monte Iato; Kamarina e Cava D’Ispica; Siracusa, Eloro e Villa del Tellaro; Lilibeo. Previsto, inoltre, l’accorpamento di ‘Morgantina e Villa Romana del Casale’ e di ‘Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria’”.
“Il progetto dei Parchi, fra gli obiettivi prioritari del Governo regionale – prosegue il comunicato – era stato ideato e curato, fin nei minimi dettagli, dal compianto assessore Sebastiano Tusa, che aveva peraltro proposto degli accorpamenti minimi per impedire che alcuni siti archeologici finissero nell’abbandono a causa di esigue entrate dovute a un minore afflusso di visitatori. E sempre Tusa aveva firmato i decreti per l’istituzione del Parco archeologico della Villa Romana del Casale e, il 7 marzo scorso, del Parco archeologico di Leontinoi, con quello che fu il suo ultimo atto amministrativo”.
“Dopo quasi un ventennio – dice il presidente della Regione Musumeci – il mio Governo dà attuazione completa alla legge siciliana sui Parchi archeologici. Con questi decreti si dà protagonismo alle realtà locali, si responsabilizzano le classi dirigenti e si consente la tanto auspicata loro autonomia finanziaria”.
“L’istituzione dei Parchi archeologici, che sono complessivamente 14, ha come effetto che i proventi dei biglietti di ingresso restino nelle casse degli enti stessi e, quindi, con la possibilità di essere impiegati per la conservazione e la valorizzazione dei siti archeologici. Risorse, dunque, che rimangono sui territori, tutti rappresentati nei Comitati tecnico-scientifici da parte dei sindaci dei Comuni interessati. E’ chiaro che all’interno dei Parchi potranno essere promosse iniziative finalizzate ad attrarre nuovi visitatori per non mummificare luoghi per troppo tempo fuori dai circuiti ufficiali dei beni culturali”.
Questa impostazione dovrebbe spingere tutti i gestori dei Parchi archeologici ad organizzarsi per accogliere i turisti e, in generale, i visitatori. Fino ad oggi, infatti, chi ha gestito in modo virtuoso un sito archeologico, incrementando le presenze di turisti e visitatori, doveva dividere gli introiti con chi nulla faceva per incrementare le presenze. Ora tutti si dovranno dare da fare.
Foto tratta da visititaly.it