Ecco a cosa servono in Italia le ‘grandi opere da sbloccare’: a sbloccare il malaffare. Non sappiamo come finirà questa storia che coinvolge l’ex Ministro ed ex presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, e altri professionisti. Da garantisti attendiamo gli eventi. Il criterio politico – che prescinde dal criterio giudiziario – dice a tutti gli elettori, compresi quelli siciliani, di stare alla larga da Forza Italia
A quanto pare, da cinque anni, gli investigatori di Venezia cercavano il tesoro delle tangenti del Mose, la grande opera pubblica che avrebbe dovuto salvare la città lagunare dall’acqua alta. L’acqua alta c’è ancora, il Mose c’è pure e, adesso, sono state trovate anche le tangenti che, in Italia, giustificano le grandi opere da “sbloccare”, per dirla con la vecchia politica che vive solo di questo.
Ma stavolta la ciambella non è venuta col buco e rischia di non funzionare nemmeno come ciambella di salvataggio per Giancarlo Galan, fedelissimo di Berlusconi, già Ministro della Repubblica, già presidente della Regione Veneto.
Noi siamo garantisti e ci limitiamo a riportare la notizia che potete leggere negli articoli che alleghiamo. A noi, di questa storia, interessa solo l’aspetto politico.
Galan, per anni, è stato il punto di riferimento di Forza Italia nel Veneto. Ed è stato tra i grandi protagonisti del Mose, opera pubblica faraonica che ha fatto molto discutere.
Noi non sappiamo come finirà questa storia e che fine faranno tutti i personaggi coinvolti, a cominciare da Galan.
Però una cosa ci sembra chiara: le ‘grandi opere pubbliche’, in Italia, lungi dal rilanciare l’economia, spesso rilanciano il malaffare. E le relative tangenti.
La vicenda del Mose ci dice molto su Forza Italia. C’è un criterio giudiziario di cui si occuperà la magistratura. Ma c’è anche un criterio politico che, nell’individuazione dei candidati da votare alle imminenti elezioni europee, prescinde dai fatti giudiziari.
Quella di Venezia e del Mose è una bruttissima storia che coinvolge la vecchia politica italiana in generale e Forza Italia in particolare.
Una vicenda che dà un motivo in più, anche a noi siciliani, per non votare Berlusconi e i suoi accoliti alle prossime elezioni europee.
Foto tratta da wired.it
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