Le autostrade siciliane cadono a pezzi. Le strade a scorrimento veloce cadono a pezzi. Le strade provinciali cadono a pezzi. I lavori in corso che vanno avanti da anni senza costrutto sono la regola. Gli agricoltori – soprattutto nel centro della Sicilia – sono stati privati pure della viabilità. E a cosa pensa il Governo Musumeci? Alla nuova autostrada Catania-Ragusa! Meno male che il Governo nazionale ha bloccato l’ennesima follia
Il Governo regionale siciliano di Nello Musumeci continua ad insistere sul finanziamento dell’autostrada o superstrada Catania-Ragusa.
“Sulla realizzazione della superstrada Catania-Ragusa – dice Musumeci – si corre il rischio di ricominciare da zero. L’ennesima riunione del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica) a Roma, con la presenza per la Regione del vice presidente Gaetano Armao, si è conclusa con un ulteriore rinvio. All’orizzonte si prevede che il Governo nazionale non intenda dare seguito all’obiettivo, fin qui perseguito, di un intervento misto pubblico-privato”.
“Sembra trascorso un secolo da quando, alcune settimane fa – continua il presidente della Regione – in uno dei palazzi romani, il ministro per il Sud Barbara Lezzi, attorniata da compiaciuti sindaci, dava per scontata la positiva conclusione della procedura. Un Governo che continua a parlare a più voci, in costante contraddizione e senza idee chiare sulle cose importanti da fare per la Sicilia, non è certamente un elemento di garanzia. La Regione ha fatto conoscere la propria contrarietà e il proprio disappunto per questa incerta condotta e continuerà, nelle sedi opportune, a far valere le ragioni del territorio ragusano e le legittime attese di quelle disilluse comunità”.
Ci chiediamo e chiediamo al presidente Musumeci: per le strade siciliane la priorità è la realizzazione dell’autostrada – o superstrada – Catania-Ragusa? A nostro modesto avviso, no: e fa bene il Governo nazionale a non finanziare un’ennesima mega opera pubblica mentre, in Sicilia, i lavori in corso in materia di strade e autostrade non si contano più e mentre tante, troppe strade provinciali cadono a pezzi!
Proviamo, sinteticamente, a illustrare i lavori in corso nelle autostrade e nelle strade siciliane.
L’autostrada Palermo-Catania è un delirio: il bello è che lo ha constatato più volte lo stesso presidente della Regione.
L’autostrada Palermo- Messina è un secondo delirio: e, forse, se vogliamo essere onesti, è addirittura più delirante della Palermo-Catania.
Ma il delirio massimo lo si raggiunge lungo l’autostrada Catania-Messina, che dovrebbe essere la vera emergenza stradale della Sicilia, visto che è la più ‘gettonata’ dagli automobilisti siciliani e dai turisti (in mezzo c’è Taormina).
Poi c’è la Palermo-Agrigento, i cui lavori si sistemazione sono stati lasciati a metà.
E poi ancora la Caltanissetta-Agrigento, altri lavori lasciati a metà.
E della Nord-Sud – la strada che dovrebbe collegare Mistretta a Gela, attraversando il centro della Sicilia – ne vogliamo parlare? I lavori sono in corso da oltre 50 anni e ancora sono in corso…
Sempre in tema di autostrade della nostra Isola ricordiamo al presidente Musumeci e al vice presidente Armao – che sono giovani e, magari, queste cose non le sanno – che negli anni ’50 del secolo passato (negli anni ’50!) si programmò il cosiddetto “Periplo autostradale della Sicilia”.
Attualmente questo benedetto periplo non è stato completato.
Per la precisione, si deve ancora completare la Siracusa-Gela (lavori eterni in corso e mancanza di soldi per il completamento: queste, almeno, sono le notizie in nostro possesso).
Dopo il completamento della Siracusa-Gela, o anche contestualmente, per ‘chiudere’ il periplo bisognerebbe realizzare progettare, finanziare e realizzare il tratto di autostrada che dovrebbe collegare Gela con Mazara del Vallo.
Presidente Musumeci, la vogliamo raccontare tutta ‘sta storia dell’autostrada – o superstrada – Catania-Ragusa? La vicenda risale agli anni in cui Catania era una città ricca, con l’industria fiorente, quando veniva definita, con un misto di supponenza e di provincialismo, “la Milano del Sud”. E quando, in Sicilia, la zootecnia iblea, legata all’industria di trasformazione del latte, era un settore economico in crescita.
Oggi il Comune di Catania ha un ‘buco’ di un miliardo e 600 milioni di euro, la città è sempre bella ma non brilla, l’economia batte la fiacca, tant’è vero che stanno mettendo in vendita – perché di questo alla fine si tratta – l’aeroporto Fontanarossa!
Anche l’economia ragusana non è che brilli. Ragusa è una provincia molto legata all’agricoltura, zootecnia in testa: ma il latte, oggi, arriva da mezzo mondo a prezzi stracciati e nessuno – nessuno in Sicilia e a Roma – difende le ragioni dell’agricoltura siciliana.
Se in tempi floridi l’autostrada – o superstrada – Catania-Ragusa si configurava come una ‘spirtizza’ (più catanese che ragusana, in verità: da ‘sperto’, aggettivo tipicamente etneo), perché avrebbe superato in curva sia il completamento della Siracusa-Gela, sia la ‘chiusura’ del periplo autostradale siciliano con la Gela-Mazara del Vallo, pensare di finanziare, oggi, la Catania-Ragusa è una follia!
E’ inutile che ci giriamo attorno: l’Unione Europea dell’euro e i liberisti che oggi dominano il mondo hanno reso l’Italia un Paese più povero rispetto agli anni ’90. Abbiamo visto tutti cos’è avvenuto in occasione dell’approvazione della legge di stabilità nazionale 2019: l’Unione Europea dell’euro ha voluto a tutti i costi ‘punire’ il Governo “populista” italiano togliendogli risorse finanziarie: e ci è riuscita.
E mentre la Commissione europea tagliava risorse all’Italia i rappresentanti della parte politica alla quale lei fa capo, presidente Musumeci – il centrodestra, ma anche gli esponenti del centrosinistra – plaudivano: plaudivano a chi toglieva risorse dalle tasche degli italiani!
Poi, però – e anche voi siete tra questi – tutti quelli che plaudivano alla Commissione europea che tagliava soldi al Governo dei “populisti”, pretendono risorse finanziarie dal Governo dei “populisti”: voi, addirittura, volete i soldi per aggiungere ai mille lavori in corso su strade e autostrade della Sicilia anche quelli per la Catania-Ragusa: per iniziare un’altra opera che andrebbe avanti per i prossimi vent’anni.
Eh sì, lavori stradali ovunque senza completarne alcuno!
Ma lei, presidente Musumeci, ha mai fatto un giro lungo la Palermo-Agrigento, all’altezza di Campofelice di Fitalia? Noi ci siamo recati lì in automobile due anni fa (QUI IL NOSTRO ARTICOLO). Ci creda: un delirio senza fine. Per raggiungere l’abitazione di un nostro amico, a un certo punto, abbiamo proseguito a piedi perché la strada non c’era più! A piedi, tra i campi di grano!
Sa qual è la novità, rispetto a due anni fa? Che la situazione, in tantissime strade provinciali della Sicilia, è peggiorata. Peggiorata!
Autostrade che cadono a pezzi, strade ‘a scorrimento veloce’ (dove la dizione ‘scorrimento veloce’ è una presa per i fondelli, ormai) che cadono a pezzi, strade provinciali che cadono a pezzi, agricoltori abbandonati anche sul fronte della viabilità. E lei, presidente Musumeci, a cosa va a pensare? Al Ponte sullo Stretto di Messina e, adesso, anche al nuovo appalto per la Catania-Ragusa…
Foto tratta da blogsicilia.it
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