Non si capisce perché, ma negli anni dispari, appena arriva la primavera, il Comune di Palermo apre la ‘vertenza cani’. Questa volta gli animali dovrebbero essere trasferiti a Caserta. Perché questi trasferimenti? Quanto costano?Le proteste dei consiglieri comunali Fabrizio Ferrandelli e Antonino Randazzo e degli animalisti
Come nella primavera del 2017 a palermo scoppia la polemica sulla gestione dei cani. Tanto per cambiare, c’è un bando per trasferire i cani fuori dalla Sicilia. E, come due anni fa, non mancano le polemiche.
“Siamo preoccupati per la salute dei cani che il Comune vorrebbe trasferire a Caserta con più di 7 ore di viaggio. Ho presentato formale diffida all’amministrazione – dichiara il leader dell’opposizione Fabrizio Ferrandelli – e a seguito dei controlli da me richiesti ai NAS, di concerto con le associazioni, sono state considerate idonee soltanto 6 delle 17 gabbie dei furgoni con cui la società campana si è presentata. Ieri, di concerto con le forze dell’ordine e l’ASP di Palermo l’operazione è stata sospesa. Segno che le nostre perplessità erano fondate e lontane da speculazioni politiche”.
“Davvero il trasferimento di 6 cani è considerata la soluzione a una problematica molto più ampia è difficile? Perché questa ostinazione? – si chiede e chiede sempre Ferrandelli -. Chiediamo all’amministrazione di ripensarci e riprendere il dialogo con le associazioni animaliste che in questi anni sono state fondamentali nell’adozione di centinaia di cani e nella supplenza a tante difficoltà del canile”.
Duro anche il commento del consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Palermo, Antonino Randazzo:
“Al canile di Palermo, decine di cani continuano ad essere gestiti come pacchi postali. Dopo una giornata di battaglie al fianco di chi come me ama e rispetta gli animali, siamo riusciti a sospendere parzialmente il previsto trasferimento a Caserta per delle irregolarità riscontrate dalle guardie zoofile nei mezzi di trasporto. Trasferimenti che mesi fa avevano già fatto storcere il naso anche alla LAV, la quale aveva addirittura richiesto al Comune di Palermo di ritirare il bando”.
“Insieme al portavoce all’Ars Salvatore Siragusa – aggiunge Randazzo – in queste ore il Movimento 5 Stelle procederà a trasmettere un esposto in Procura su una vicenda che continua a non convincere né noi, né i tanti animalisti e volontari che sono giunti in soccorso. Questo è il risultato di una politica disastrosa e scellerata del Comune di Palermo. Il Sindaco e il nuovo assessore Leopoldo Piampiano si facciano al più presto un esame di coscienza. Che fine ha fatto la collaborazione con la LAV? Il Comune blocchi i trasferimenti immediatamente e si avvi un serio tavolo di confronto con associazioni e cittadini di questa città che hanno a cuore il benessere degli animali. Vanno individuate politiche vere di lotta al randagismo, di incentivi alle adozioni e, non ultimo, va necessariamente valutata la realizzazione di un nuovo rifugio comunale a norma”.
Scrive Giusy Caldo sulla propria pagina Facebook:
“Ma se in un bando pubblico, nello specifico quello stilato dal Comune di Palermo per l’affidamento dei cani ad altra struttura, si parla di blocchi di 20 cani… La ditta aggiudicataria arrivata a Palermo giorno 11 ottobre 2018 è stata bloccata perché i furgoni non erano a norma. Oggi 18 marzo 2019 la ditta aggiudicataria di presenta con gli stessi furgoni, uno sempre non a norma l’altro con modifiche non autorizzate dall’USL Campania. Alla fine della fiera forse potrebbe portare solo 6 cani invece di 20… Perché il Comune di Palermo non applica penali alla ditta aggiudicataria e rescinde il contratto?”.
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