Sulla crisi dell’agricoltura siciliana, messa in ginocchio dalla globalizzazione dell’economia – e dal ruolo della Grande distribuzione organizzata – interviene il parlamentare regionale Vincenzo Figuccia del Movimento cambiamo la Sicilia
“Le proteste che vedono coinvolti pastori, agricoltori e rappresentanti del comparto ittico della Sicilia, uniti nella difesa del proprio lavoro, ormai si stanno estendendo rapidamente su tutto il territorio regionale. Non ascoltare il grido di dolore di questi uomini, significa non difendere gli interessi di produttori e consumatori siciliani”.
A dichiararlo è il parlamentare regionale, Vincenzo Figuccia, deputato Udc dell’Ars e leader del Movimento Cambiamo La Sicilia.
“In questa fase storica, infatti, il mercato globale incontrollato, attraverso accordi istituzionali, con la complicità della Grande distribuzione organizzata, riesce ad imporre prodotti a basso costo, con conseguenti ricadute negative per il tessuto economico siciliano e per la salute dei cittadini”.
“Una concorrenza sleale – prosegue Figuccia – insopportabile per i lavoratori siciliani, snobbata dall’Unione Europea, che tollera situazioni come quelle dei Paesi dell’Est, in cui il fenomeno dello sfruttamento dei braccianti agricoli è una realtà”.
“La Regione siciliana – prosegue il parlamentare – dal canto suo, non deve stare a guardare. E il momento di agire per fare sentire la propria vicinanza ai settori coinvolti, attraverso i fondi PSR ed un piano di ristrutturazione della rete stradale, indispensabile per fare accrescere la competitività delle aziende”.
“Porterò avanti questa lotta per la ripresa della dignità lavorativa di allevatori, agricoltori e pescatori siciliani – conclude Figuccia – umiliati dall’indifferenza delle istituzioni, traditi dalle associazioni di categoria e stanchi di vivere in un contesto che non valorizza i prodotti di qualità della Sicilia”.