La manifestazione – che mette al centro i problemi di tutta l’agricoltura siciliana – è organizzata dall’Unione Allevatori Sicilia. In un comunicato congiunto, quattro soggetti che operano nel mondo dell’agricoltura e della pesca salutano con simpatia l’arrivo di pastori e allevatori
da TerraeLiberAzione-Fronte del Porto
FAS-Federazione Armatori Siciliani della pesca artigianale
APMP-Associazione Pescatori e Marittimi Professionali.
Movimento contadino SIMENZA- Cumpagnìa siciliana sementi contadine
riceviamo e pubblichiamo
Il nostro BENVENUTI al PORTO di CATANIA agli allevatori e pastori siciliani che lo hanno scelto per una loro manifestazione civile che si terrà sabato 9 marzo e alla quale va la nostra Solidarietà.
“Passate le elezioni sarde…anche i PASTORI spariranno dallo SPETTACOLO? No, forse faranno notizia per qualche arresto di “pastori facinorosi”… ROMAFIA NON PERDONA!”.
Lo scriveva “TerraeLiberAzione” all’indomani del voto sardo, che ha visto metà del Popolo Sardo astenersi del tutto dal “carnevale elettorale”.
In Sicilia – in condivisione e solidarietà coi pastori sardi – è nato un movimento analogo. Rileviamo, anche in Sicilia, il tentativo di infangare il “movimento autonomo”, che viene già bollato di “ribellismo facinoroso”: un’accusa preventiva scagliata da gentaglia in malafede”.
“Né ci sfugge la subdola azione divisiva attuata dalle organizzazioni di categoria “ufficiali” – e rileviamo anche il tentativo di “strumentalizzazione elettoralistica”, né possiamo escludere che qualche “sfasciacarrozze” possa dare spettacolo a favore di massmedia che non chiedono altro! E’ un copione che si ripete da decenni e che conosciamo bene: torna in scena la Sicilia perduta a se stessa e incapace di auto-organizzarsi?
Non è detto. Certamente non possiamo tacere sui limiti di comprensione di una Realtà che è internazionalizzata da…secoli!. Limiti che non risparmiano quasi nessuno. Né possiamo condividere logiche assistenzialistiche e prive di Avvenire, dopo 50 anni di PAC europea, PSR e FEAMP & bankomat AIMA-AGEA. Logiche che non risparmiano quasi nessuno.
Ma la nostra attenzione critica e solidale va comunque a tutti i pastori e allevatori siciliani di cui difendiamo, intanto, il DIRITTO A MANIFESTARE e a non essere “mascariati” dallo Spettacolo coloniale che sta distruggendo la nostra Terra Sacra, la nostra Civiltà millenaria, il nostro Popolo: u POPULU SICILIANU!
La Questione della “ZOOTECNIA” in Sicilia non la si può certo riassumere in un “messaggio di saluto”. Ma 4 cose vanno dette.
Quanti caseifici consortili abbiamo che siano gestiti da associazioni di pastori & allevatori?
Dove si trova la piattaforma commerciale centralizzata?
E il “marchio Sicilia”?
E l’innovazione di prodotto?
La valorizzazione culturale della sottovalutata Tuma, per dirne una: che permetterebbe una rotazione veloce -21 giorni-, ossigeno per l’intero comparto…Aspettiamo che ce la “rubi” qualche Fondazione padana? Già stanno mettendo le mani sui “formaggi storici”! E si presentano quasi come “benefattori”! Lo vedrete.
Intanto, non solo nella GDO (Grande Distribuzione Organizzata), ma perfino negli alberghi siciliani e in migliaia di ristoranti e locali vari… non rileviamo certo abbondanza di formaggi siciliani, né di marmellate siciliane, né di pasta, pane, grissini, merendine… di Grani Siciliani Originali (quelli veri, che dovrebbero sostituire quelli BAYER-MONSANTO, SYNGENTA &c.- e sono stati salvati e valorizzati dal nostro movimento contadino SIMENZA).
In Sicilia, in generale, è urgente l’abbattimento della asfissiante pressione fiscale e la bonifica della demenziale palude burocratica, che devastano il LAVORO PRODUTTIVO: servono una “fiscalità modulata di sviluppo eco-sostenibile” e a una MONETA SOCIALE complementare. Ma serve anche una vera BANCA di SVILUPPO (mediocredito) per il Paesaggio agrario e zootecnico, che sostenga la creazione di vere FILIERE in un QUADRO ORGANICO che ci permetta di alzare uno sguardo siciliano, serio e maturo, sul MONDO. Altro che “PSR” (e FEAMP)!
E sia chiaro: al momento, l’intera produzione di CIBO in Sicilia non sarebbe sufficiente neanche per due mesi all’anno, tanto per dare una idea della nostra Realtà coloniale, oltre le NEBBIE che la falsificano. Altro che “bloccare i porti”! La Sicilia ce l’ha bloccata uno Stato colonialista che ha trasformato un’Isola ricca in un’Isola di Poveri costretti ad emigrare o ad elemosinare Diritti in forma di Favori! E l’Avvenire della Sicilia è sulla Via della Seta…se da “Roma” la finiscono di boicottarci.
Ci limitiamo, infine, a ricordare che il nostro PORTO, nella sua dimensione commerciale, movimenta anche miliardi in valore – specie dell’Etna Valley -: e non sono rispettabili peperoni, ma prodotti dell’industria elettronica e biomedicale su cui si fonda l’unico comparto forte dell’economia catanese, con “diecimila lavoratori”, in gran parte ad alta specializzazione. Il resto è quasi tutto da ricostruire.
Quanto all’agroalimentare, il nostro Porto – e la piattaforma catanese – è comunque cruciale nell’export verso la Germania, l’Italia, la Francia, il Belgio… e la Tunisia, dalla quale peraltro “si può aggirare anche l’embargo imperialista euro-americano, che colpisce l’amica Russia”.
E c’è un grande potenziale da sviluppare, anche sulla Via della Seta – se da “Roma” la finiscono di boicottarci – ma senza trascurare il miglioramento della Qualità del Cibo e la valorizzazione pianificata della nostra preziosa BIODIVERSITA’, in questa Sicilia “scafazzata”, che va liberata dalla dipendenza coloniale che non risparmia certo le nostre “tavole”: il “mercato interno”, il “kilometrozero”.
Quanto all’import agroalimentare – utile o inutile che sia – non è certo promosso da “invasori”, ma da importatori siciliani e GDO: ma l’import, quasi sempre, non ha alcuna solida alternativa in questa Sicilia incapace di auto-organizzarsi in FILIERE PRODUTTIVE all’altezza delle Sfide che il Secolo XXI pone.
Sabato mattina saremo al nostro PORTO. Dalla parte degli “ultimi”, come sempre. E diffonderemo le nostre tesi e posizioni con analisi e proposte concrete per il rilancio produttivo del paesaggio agrario e zootecnico, in una strategia complessiva e organica che ci permetta di alzare uno sguardo siciliano, serio e maturo, sul MONDO.
BENVENUTI al PORTO di CATANIA!
Foto tratta da labancadegliappunti.org