Nel 2014 disse una frase rimasta agli ‘annali’: “Con la sola pensione di parlamentare da 4 mila euro al mese non si può vivere bene”. E se a Gianfranco Miccichè non bastavano 4 mila euro al mese, sarà così anche per gli ex parlamentari dell’Ars. Che strana la vecchia politica siciliana: reddito di cittadinanza a chi non ha nulla no e difesa a oltranza dei vitalizi…
Da ridere. Sì, c’è proprio da ridere amaramente nel vedere l’immagine che, in queste ore, da di sé la vecchia politica siciliana rappresentata dal presidente del Parlamento dell’Isola, Gianfranco Miccichè, che ha fatto dei vitalizi degli ex parlamentari dell’Ars la sua ‘Linea Maginot’. Se il sistema di fortificazioni ideato dai francesi andava dal Mare del Nord al Mare Mediterraneo, il sistema ‘difensivo’ di Miccichè si ferma alle prebende dei ‘califfi’ in pensione dell’Assemblea regionale siciliana.
“Non sono disponibile a ridurre gli assegni degli ex deputati regionali come ha fatto Fico alla Camera”, grida il capo di Forza Italia in Sicilia che, grazie ai voti del PD, è diventato presidente dell’Ars.
Fico, per la cronaca, è Roberto Fico, il presidente della Camera dei deputati, l’esponente del Movimento 5 Stelle protagonista del taglio dei vitalizi agli ex parlamentari di Montecitorio.
“Io non mi presto ad atti di macelleria sociale”, dice l’esponente di Forza Italia, uno dei tanti partiti politici italiani contrari al Reddito di cittadinanza. Di dare qualcosa a chi non ha nulla non se ne parla nemmeno, ma se c’è da proteggere i vitalizi…
Una cosa, però, a Miccichè bisogna riconoscergliela: la coerenza. Nel 2014, quando era rimasto fuori da tutto – non eletto al Parlamento nazionale e a caccia di una poltrona di euro parlamentare che non riuscirà ad acciuffare – Miccichè pronunciò una frase rimasta famosa:
“Con la sola pensione di parlamentare da 4 mila euro al mese non si può vivere bene”.
Lo scorso anno, in un’intervista a Italpress, è tornato su un argomento che, a quanto pare, sente molto vicino:
“Se non avessi avuto il vitalizio, nel periodo in cui non sono stato deputato (i ‘famosi’ 4 mila euro al mese che non gli bastavano “per vivere bene” ndr), probabilmente sarei stato costretto a tornare a vivere con mio padre che ha 97 anni, in attesa di maturare i 67 anni per la pensione. Sarei stato costretto a chiedere l’elemosina davanti a una chiesa. E’ questo che si vuole oggi dalla politica? E’ questo quello che vogliono i Cinquestelle?”.
Lungi dal mettersi nei panni di chi non ha nulla, Miccichè si mette nei panni degli ex deputati che, ogni mese, in quanto ex deputati, si portano a casa 6 mila euro:
“In Sicilia c’è un ex deputato comunista, una delle persone più belle che questa regione possa annoverare, che vedrebbe il suo assegno ridotto da 6 mila a 600 euro netti. Ma siamo tutti impazziti? Ripeto, devono sfiduciarmi se vogliono il taglio dei vitalizi”.
Signori: questo è il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, la più alta carica istituzionale della Sicilia.
Ci chiediamo e vi chiediamo: che speranze ha una Sicilia dove un politico del genere è stato addirittura scelto come presidente del Parlamento dell’Isola?
Ps
Curiosità. Miccichè è un ex parlamentare della Camera dei deputati con vitalizio ‘ritoccato’ al ribasso dal taglio voluto da Fico. Ora i grillini – che sono l’incubo di Miccichè – gli vorrebbero tagliare anche il vitalizio di ex parlamentare regionale (per chi lo non sapesse i vitalizi del Parlamento nazionale e di Palazzo Reale, sede del Parlamento siciliano, si cumulano…).
Foto tratta dalgazzettinodisicilia.it
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